A Milano torna la magia del pugilato nel leggendario teatro di viale Bligny: una serata dal sapore antico con il main event Aouina–Hill e il talento olimpico Lenzi pronto a conquistare il pubblico
La boxe milanese ritrova una delle sue culle storiche. A sei anni dall’ultima grande riunione, il Teatro Principe di viale Bligny riapre le porte al pugilato con un evento che riporta questa disciplina là dove è nata e cresciuta nel cuore sportivo della città. La serata, organizzata dalla OPI Since 82 e dal Fight Club Fragomeni con la collaborazione della scuola di pugilato Testudo, propone come incontro principale la sfida per il titolo WBC World Silver dei pesi welter tra Akrem Aouina e l’inglese Tom Hill. Ma, oltre al fascino della cintura internazionale, l’attenzione del pubblico e dei media è tutta rivolta a Diego Lenzi, una delle figure più promettenti del panorama italiano.
Un main event dal sapore internazionale: Aouina contro Hill
Il match clou metterà di fronte due pugili in piena crescita. Il tunisino Akrem Aouina, allenato da Giacobbe Fragomeni, arriva sul ring con un record di 13 vittorie e una sola sconfitta, segno di una carriera solida e ambiziosa. Dall’altra parte Tom Hill, britannico, presenta un curriculum di 12 vittorie e 3 sconfitte. Lo scontro per il titolo WBC World Silver dei welter rappresenta per entrambi l’occasione di un salto di qualità, in un contesto che valorizza potenza, tecnica e personalità.
Tutti aspettano Diego Lenzi, il talento che ha brillato alle Olimpiadi
Nonostante il prestigio del titolo in palio, la serata porta con sé un protagonista indiscusso: Diego Lenzi, 24 anni, miglior pugile italiano alle ultime Olimpiadi, dove ha raggiunto i quarti di finale nei supermassimi. Per il giovane bolognese sarà il terzo incontro da professionista, questa volta contro il senegalese Gora Niang. Un match che rappresenta un ulteriore passo nella costruzione della sua carriera e un test utile per capire a che livello possa spingersi uno dei talenti più promettenti della nuova generazione pugilistica italiana. Il suo percorso, seguito con attenzione dagli appassionati, potrebbe trovare proprio al Principe uno dei momenti chiave di crescita.
Alex Stana apre la serata: un dilettante già popolare
Ad aprire la riunione sarà Alex Stana, peso massimo e dilettante ancora all’inizio della carriera, ma già conosciuto e seguito sui social network. Il suo match inaugurerà una serata che riporta il pugilato al centro della scena milanese, in un contesto che da sempre ha saputo valorizzare sia i campioni affermati sia le nuove promesse.
Il Teatro Principe, cuore storico del pugilato milanese
Se i match promettono spettacolo, il vero protagonista della serata è il luogo stesso: il Teatro Principe. Costruito come teatro e diventato negli anni uno dei templi del pugilato italiano, ha ospitato incontri leggendari con campioni come Sandro Lopopolo, Giancarlo Garbelli, Carmelo Bossi, Duilio Loi, Tiberio Mitri e Nino Benvenuti. Proprio Benvenuti, il 5 dicembre 2014, fu il telecronista del primo grande ritorno della boxe al Principe nell’incontro Moscatiello–Pintaudi, evento che riaccese l’interesse della città grazie alla famiglia Cherchi.
Oggi il teatro, completamente rinnovato e reso elegante rispetto all’antico “antro” fumoso immortalato da Luchino Visconti in Rocco e i suoi fratelli, mantiene una magia unica che solo i luoghi storici riescono a trasmettere. Con una capienza di 500 posti, 200 a bordoring e 300 in balconata, conserva un’atmosfera intima e vibrante, ideale per incontri ad alto tasso emotivo.
La rinascita di un luogo simbolo: chi vince al Principe può sognare in grande
Negli ultimi anni il ring del Principe ha lanciato o consolidato carriere importanti: Paulie Malignaggi, Soro, Yildirim, Di Rocco, Blandamura, così come Scardina e Prodan, hanno calcato questo palcoscenico. Una tradizione che conferma quanto il Principe sia più di una semplice venue: è un passaggio obbligato per chi vuole emergere nella boxe professionistica italiana.
Per questo, la riunione organizzata da OPI Since 82 e Fight Club Fragomeni non è soltanto un appuntamento sportivo, ma un tributo alla storia della boxe milanese e un punto di ripartenza per un movimento che sta cercando di tornare al centro dell’attenzione, dopo anni complessi segnati dalla concorrenza delle arti marziali miste e dal calo mediatico.
Milano ritrova così uno dei suoi simboli più suggestivi e identitari, facendo rivivere una tradizione che appartiene alla città e ai suoi campioni.

