Inter–Lazio, foto sito Inter.it

Il mercato dell’Inter guarda sempre più al futuro, seguendo la linea tracciata dalla proprietà Oaktree: investire su profili giovani, sostenibili e valorizzabili, senza rinunciare alla competitività immediata. In questo contesto prende forma l’interesse concreto per Marco Palestra, uno dei nomi più caldi del mercato nerazzurro.

Il summit con l’Atalanta è già in agenda: le parti potrebbero incontrarsi già domani sera, approfittando della sfida in programma al Gewiss Stadium. Un’occasione ideale per avviare un dialogo diretto su uno dei talenti più osservati della nuova generazione italiana.

Il progetto giovani dell’Inter targato Oaktree

La filosofia è chiara: costruire valore nel tempo. Il caso Pio Esposito rappresenta il modello ideale per l’Inter di oggi: classe 2005, cresciuto nel vivaio, costi contenuti e rendimento immediato. Non sempre è possibile creare campioni in casa, ma la strategia nerazzurra punta a innesti giovani con margini di crescita, anche a costo di rinunciare a nomi più affermati.

Non è un caso se i profili seguiti per le prossime finestre di mercato rispondono tutti a questo identikit: Palestra, Aleksandar StankovicMuharemovic e Mlacic. Giovani, futuribili e potenzialmente centrali nel progetto tecnico dei prossimi anni.

Palestra, l’esterno ideale per il dopo Dumfries

Il nome di Palestra si è imposto rapidamente. Basta mezzo campionato in prestito al Cagliari per convincere addetti ai lavori e club di vertice. La crescita dell’esterno è stata tale da spingere l’Atalanta a valutare il cartellino tra i 35 e i 40 milioni di euro.

Una cifra importante, che riflette non tanto il valore attuale quanto le potenzialità future. L’Inter lo considera un profilo ideale per coprire l’assenza di Denzel Dumfries fino a marzo, ma soprattutto un investimento in prospettiva per la prossima stagione. L’idea è anticipare la concorrenza, aprendo subito un canale privilegiato con il club bergamasco.

Stankovic jr., la recompra che intriga l’Inter

Diversa, e sulla carta più semplice, la situazione di Aleksandar Stankovic jr.. L’Inter si è garantita una clausola di recompra al momento della cessione al Club Brugge: 22 milioni nel 2026, 25 nel 2027.

Cifre che inizialmente sembravano elevate, ma che oggi appaiono sempre più giustificate. Il centrocampista si è imposto rapidamente nel campionato belga, trovando anche la via del gol, come dimostrato nella recente vittoria sul Genk. Per l’Inter rappresenterebbe il potenziale erede di Calhanoglu davanti alla difesa e una risorsa tattica preziosa anche in ottica cambio modulo, come il 3-4-2-1 già valutato da Cristian Chivu.

Difesa giovane: Muharemovic e Mlacic nel mirino

Il ringiovanimento riguarda anche il reparto arretrato. Qui il mercato nerazzurro segue un doppio binario. Da un lato Muharemovic, centrale del Sassuolo, 22 anni e già una discreta esperienza in Serie A. Dall’altro Mlacic, classe 2007 dell’Hajduk Spalato, considerato uno dei difensori più interessanti della sua generazione.

Per Mlacic i contatti sono molto avanzati, sia con il club croato sia con l’entourage del giocatore, tanto da non escludere un acquisto immediato. Più complessa la pista Muharemovic, anche per via della concorrenza e della percentuale sulla plusvalenza (50%) detenuta dalla Juventus. I rapporti con il Sassuolo, però, restano ottimi e un centrale mancino è esattamente il profilo richiesto, soprattutto se Stefan de Vrij dovesse spingere per un’uscita.

Un mercato che guarda avanti

La sensazione è che l’Inter stia costruendo non solo la prossima stagione, ma il prossimo ciclo. Palestra è il simbolo di questa strategia: giovane, italiano, già pronto e con enormi margini di crescita. Il summit con l’Atalanta potrebbe rappresentare il primo passo concreto verso un’operazione che dice molto del nuovo corso nerazzurro.