Tra aperture, strategie e incastri: l’Inter guarda in casa Atalanta per costruire il futuro
Milano osserva, riflette e prepara le prossime mosse. Il mercato nerazzurro inizia a prendere forma attorno a due nomi che, più di altri, raccontano la direzione intrapresa dalla dirigenza interista: Marco Palestra ed Ederson. Due profili diversi per ruolo ed età, ma accomunati da un fattore chiave: l’Atalanta, interlocutore storico e affidabile sull’asse con viale della Liberazione.
Nel pre-partita di Atalanta-Inter, tra sorrisi e strette di mano, il clima era quello delle grandi occasioni. Da una parte Giuseppe Marotta e Piero Ausilio, dall’altra Antonio Percassi e Luca Percassi. Una cornice informale, ma tutt’altro che casuale.
Palestra, talento cresciuto a Bergamo che piace a Milano
La vera novità è arrivata dalle parole di Luca Percassi, che ha aperto per la prima volta – con cautela – a una possibile valutazione su Marco Palestra. L’esterno, oggi in prestito al Cagliari, rappresenta uno dei prodotti più interessanti del vivaio bergamasco: giovane, italiano, moderno, perfetto per interpretare la fascia nel calcio contemporaneo.
«Se dovesse esserci qualcosa di concreto, la valuteremo», ha spiegato Percassi, sottolineando però come al momento non ci siano trattative avviate. Un messaggio chiaro, che a Milano viene letto come un’apertura condizionata. L’Inter, infatti, considera Palestra un profilo strategico, potenzialmente titolare per il presente e soprattutto per il futuro.
Le parole prudenti di Marotta – che ha ufficialmente escluso l’interesse – rientrano nella normale dialettica di mercato. In realtà, senza una cessione importante, è difficile immaginare un affondo immediato. Ed è qui che entra in gioco Davide Frattesi, possibile chiave economica per sbloccare l’operazione e finanziare un investimento strutturale sulla fascia destra, soprattutto in vista di un possibile addio di Denzel Dumfries a fine stagione.
Ederson, il centrocampista ideale per il nuovo corso
Il dialogo tra Inter e Atalanta, però, non si ferma a Palestra. Sul tavolo c’è anche Ederson, centrocampista brasiliano che da tempo piace alla dirigenza nerazzurra. Un nome già seguito in estate e tornato d’attualità in vista dei cambiamenti che attendono il centrocampo interista.
Il contratto in scadenza nel 2027 impone riflessioni a Bergamo: senza rinnovo, il rischio è quello di arrivare troppo vicini alla scadenza. Il rendimento stagionale non sempre continuo del brasiliano potrebbe abbassare le pretese economiche, rendendo l’operazione più sostenibile per Milano.
Dal punto di vista tecnico, Ederson rappresenta un profilo ideale per il calcio di Cristian Chivu: dinamico, fisico, capace di giocare sul centro-sinistra pur essendo destro, abituato a lavorare in coppia e a garantire equilibrio. Qualità preziose in vista di una possibile evoluzione tattica verso il 3-4-2-1, soprattutto considerando i probabili addii di Hakan Calhanoglu e Henrikh Mkhitaryan.
Un’operazione che guarda oltre il presente
La sensazione è che l’asse Milano-Bergamo sia destinato a scaldarsi nei prossimi mesi. I rapporti eccellenti tra i club, uniti a esigenze tecniche convergenti, potrebbero favorire una o più operazioni incrociate. Molto dipenderà anche dal percorso europeo dell’Atalanta: senza Champions League, trattenere Ederson e altri big diventerebbe complicato.
Per l’Inter, Palestra ed Ederson non sono semplici occasioni di mercato, ma tasselli di un progetto che guarda avanti, alla sostenibilità e alla continuità tecnica. Milano resta alla finestra, consapevole che certe trattative maturano nel tempo. E quando maturano, spesso passano proprio da qui.

