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Sfida di Challenge Cup dominata dai milanesi, ma la trasferta a Radovis solleva interrogativi sulla tutela degli atleti a livello europeo

Allianz Milano torna in Europa con un successo netto, come prevedibile per una squadra che ambisce a recitare un ruolo da protagonista nella CEV Volleyball Challenge Cup 2026. Tuttavia, il 3-0 rifilato all’UGD Štip in Macedonia del Nord va molto oltre il semplice risultato sportivo: racconta una trasferta estremamente complessa, segnata da condizioni ambientali non all’altezza di una competizione continentale. Temperature polari, insufficiente illuminazione, allenamenti cancellati, persino un ascensore bloccato con tre giocatori dentro. Episodi che hanno spinto dirigenza e staff tecnico di Allianz Milano a un richiamo formale nei confronti della CEV.

Un esordio europeo segnato, dunque, da una domanda inevitabile: è accettabile, nel 2025, disputare una gara internazionale di alto livello a 12 gradi, con rischi reali per la salute degli atleti? Per Milano, la risposta è chiara.

Il ritorno europeo di Allianz Milano

La Challenge Cup è una competizione che porta con sé ricordi speciali per la pallavolo milanese: nel 2021, Allianz Milano alzò il trofeo scrivendo una pagina indimenticabile della propria storia. Questa nuova avventura parte con una vittoria solida, maturata in un’ora e due minuti, frutto della netta superiorità tecnica, fisica e tattica mostrata dagli uomini di Roberto Piazza.

Il palasport SRC “25 Maggio” di Radovis, però, è stato il vero protagonista della serata, purtroppo in negativo. Le temperature tra i 12 e i 13 gradi hanno impedito a entrambi i team di allenarsi al mattino, costringendo i giocatori a scendere in campo senza una preparazione adeguata. Un contesto che, come spiegherà nel post partita coach Piazza, «ha reso necessario uno sforzo notevole per restare in campo in condizioni davvero estreme».

Dominio tecnico di Allianz Milano

Nonostante il clima proibitivo, Milano parte forte: muro di Reggers, ottima fase break, Recine preciso in attacco e a servizio. Il primo set si chiude 12-25 in appena 18 minuti, con un attacco al 57% contro il 26% dei padroni di casa.

Il secondo parziale conferma la supremazia milanese, con Kreling ordinato in regia, Otsuka efficace e un Reggers devastante (12 punti finali). Recine chiude il parziale 14-25.

Nel terzo set, Piazza dà spazio alle seconde linee: entrano Ichino e Lindqvist, che rispondono presente. Milano continua a murare con continuità, arriva a quota 15 muri punto complessivi e chiude 20-25 senza discussioni.

Le parole dure di Piazza: «Così non si gioca in Europa»

Al termine del match, Roberto Piazza non nasconde la delusione:

«Abbiamo ottenuto il massimo risultato con uno sforzo enorme. Giocare a 12-13 gradi è inaccettabile. La CEV era perfettamente al corrente della situazione. Ci si aspetta qualcosa di più da chi gestisce il nostro sport. Questi sono giorni persi a livello di minutaggio, di preparazione e di salute degli atleti».

Il tecnico sottolinea anche l’urgenza di tornare a Milano per preparare la prossima sfida: un match chiave del campionato in casa di Civitanova, con implicazioni importanti per la classifica.

Angelescu: «Decisione incomprensibile, tutela degli atleti ignorata»

Le parole più dure arrivano dal vicedirettore generale di Allianz Powervolley Milano, Sabrina Angelescu, che definisce «inaccettabili» le condizioni del palazzetto.

Secondo la dirigente:

  • la temperatura era ben al di sotto dei limiti CEV (16–25 gradi);
  • l’illuminazione risultava insufficiente;
  • la struttura era riscaldata da tre generatori «poco efficaci e fonte di fumo»;
  • gli allenamenti mattutini sono stati cancellati per condizioni di sicurezza.

Angelescu ricorda anche l’episodio quasi surreale dell’ascensore bloccato con Ichino, Catania e Lindqvist: «Una fotografia perfetta del contesto in cui ci siamo trovati a operare».

Il supervisor di gara, inizialmente, aveva accolto il reclamo della società, ma dalla sede CEV è arrivato l’ordine di giocare comunque, richiamando alcuni precedenti «non pertinenti» secondo Milano.

Angelescu è netta: «Una simile gestione non può essere accettata. È un problema di rispetto verso i professionisti in campo».

La società ha già informato Lega Volley e Fipav, presentando un richiamo ufficiale in sede europea.

Un successo che non cancella i problemi

Milano torna dalla Macedonia del Nord con una vittoria netta e con un segnale di forza importante. Ma la trasferta apre un dibattito più ampio sulla qualità delle infrastrutture utilizzate nelle competizioni europee e sui criteri con cui vengono autorizzati i match.

Per una città come Milano, che rappresenta uno dei poli più moderni e competitivi d’Europa nello sport indoor, è impossibile non sottolineare il contrasto. Il confronto con l’Allianz Cloud, uno degli impianti più all’avanguardia del continente, amplifica le criticità emerse a Radovis.

Mentre prosegue il cammino europeo, resta l’esigenza – forte, condivisa, imprescindibile – che la CEV garantisca standard adeguati e uniformi in tutta Europa. Non si tratta solo di tutela dei professionisti, ma di rispetto per lo sport.

Uno sguardo alla prossima sfida

Allianz Milano si concentra ora sul ritorno in Italia, dove attende una sfida di grande peso contro Civitanova. Una partita che arriva in un momento delicato, ma che potrebbe rappresentare un passaggio fondamentale per chiudere nel migliore dei modi il girone di andata.