man in black and red plaid shirt and black pants standing on track field during daytime, Atletica Punto It Cesano BosconePhoto by <a href="https://unsplash.com/@markusspiske?utm_source=instant-images&utm_medium=referral" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Markus Spiske</a> on <a href="https://unsplash.com" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Unsplash</a>

La società sportiva rischia di perdere la pista “Bruno Cereda”. Il presidente Fabio Rizzi denuncia una gestione poco trasparente e chiede tutela per i 400 atleti

Una delle realtà più attive e radicate dell’atletica lombarda rischia di scomparire da Cesano BosconeAtletica Punto It, società con oltre 400 tesserati, da decenni punto di riferimento per l’attività sportiva giovanile e scolastica nella zona, è stata ufficialmente esclusa dal campo sportivo “Bruno Cereda”. A comunicarlo è stato lo stesso presidente Fabio Rizzi, con una lettera inviata ai comitati FIDAL di Milano e Lombardia e rilanciata da Podisti.net.

La denuncia: una proroga che mette alla porta

Il nodo della questione è la proroga alla concessione dell’impianto, che l’Amministrazione comunale intende rinnovare alla ASD IDROSTAR Cesano, piccola realtà calcistica con circa trenta tesserati. Secondo quanto riferito da Rizzi, l’IDROSTAR, attuale gestore, ha già comunicato formalmente alla dirigenza di Atletica Punto It l’intenzione di escludere la società atletica dalla struttura durante il prossimo anno di proroga, nonostante non esista ancora un bando ufficiale e definitivo.

Un’esclusione che fa rumore

La comunicazione sarebbe arrivata in modo perentorio, durante una riunione tra le due dirigenze, senza possibilità di mediazione. «Ci è stato detto che non ci sarà più spazio per noi sul campo che è la nostra casa da trent’anni», scrive Rizzi. Una scelta che ha suscitato sconcerto e preoccupazione tra i dirigenti, le famiglie e gli atleti, e che ha portato la società a inviare un appello ai propri iscritti per chiedere sostegno e visibilità alla causa.

Il ruolo del Comune e i dubbi sulla trasparenza

Il Comune di Cesano Boscone ha successivamente convocato la società per un colloquio, confermando l’intenzione di prorogare la concessione a IDROSTAR per un altro anno, motivando la scelta con la necessità di scrivere un nuovo bando più articolato. Ma ha anche ammesso che non può impedire al concessionario di escludere altri soggetti, aprendo la porta a scenari di esclusione definitiva per Atletica Punto It.

«Ci è stato detto testualmente: possono farlo. Noi non possiamo impedirlo», si legge nella comunicazione. Rizzi non nasconde l’amarezza per una gestione definita «brutta» nei modi e poco attenta al valore sociale e sportivo costruito negli anni dall’atletica nel territorio.

Un patrimonio sportivo e sociale in bilico

La preoccupazione non è solo per la sopravvivenza della società, ma per il futuro di centinaia di giovani, che trovano nello sport un riferimento educativo, formativo e valoriale. Atletica Punto It infatti collabora da anni con le scuole, organizza manifestazioni ufficiali FIDAL e partecipa attivamente alla promozione dello sport nel territorio.

«Non si può dimenticare il lavoro che facciamo ogni giorno per portare l’atletica leggera nelle scuole, nelle feste dello sport, tra i giovani. Escluderci significa cancellare tutto questo», ribadisce il presidente. Il sospetto, nemmeno troppo velato, è che ci siano altre realtà interessate a subentrare nell’atletica, magari legate alla stessa IDROSTAR, scavalcando una società storica e ben radicata.

Una richiesta di tutela alla FIDAL

L’appello è chiaro: «Chiediamo tutela per una realtà che rappresenta una parte importante dello sport milanese». E che, se venisse estromessa, lascerebbe un vuoto difficilmente colmabile. Il timore è che l’atletica leggera, come spesso accade, venga considerata marginale, «la Cenerentola dello sport», senza il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni.

Spiragli per una soluzione?

Nonostante tutto, Atletica Punto It si dice ancora fiduciosa nella possibilità di una strategia comune per risolvere il caso. L’auspicio è che la FIDAL, il Comune e tutte le parti coinvolte si siedano a un tavolo, con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa, che consenta a una delle principali società di atletica della Lombardia di continuare la propria attività a Cesano Boscone, dove è cresciuta, si è sviluppata e ha generato valore per decenni.

In gioco non c’è solo la sorte di una società sportiva, ma l’identità stessa di una comunità fatta di famiglie, volontari e ragazzi che nello sport trovano un punto fermo.