Tutti gli articoli di Claudia Princess Ferrarini

Simone Inzaghi: tra scudetto sfumato e finale di Champions

Per l’Inter e Simone Inzaghi è arrivato il momento della verità. Domenica si chiude un campionato dominato a lungo ma poi perso lo scudetto viaggia verso Napoli, mentre sabato 31 maggio sarà il giorno della finale di Champions League contro il PSG. Ed è proprio lì, a Berlino, che si gioca il giudizio pubblico sul tecnico piacentino. Una vittoria renderebbe superflue le polemiche su un potenziale terzo scudetto sfumato in quattro anni; una sconfitta, invece, lo esporrebbe alle critiche, riaccendendo il dibattito sulla sua gestione e offrendo alibi ai club italiani da troppo tempo fuori dai radar vincenti.


Inter virtuosa con Simone Inzaghi: attivi sul mercato, competitivi sul campo

Dal 2021 a oggi, sotto la guida di Simone Inzaghi, l’Inter ha ottenuto risultati di alto livello pur mantenendo un bilancio di mercato in attivo: +101,39 milioni di euro complessivi. Nelle quattro stagioni, infatti, il club nerazzurro ha spesso venduto bene e acquistato con intelligenza, evitando investimenti pesanti. In questo periodo, l’Inter è stata più virtuosa di qualunque altra big italiana, persino dell’Atalanta. Le cifre smentiscono la narrazione di un’Inter “spendacciona” e mettono in luce il lavoro gestionale di Marotta e Ausilio, capaci di costruire squadre vincenti con risorse limitate ma con idee chiare e mirate.


Commissioni, ingaggi e meriti: l’altra faccia del successo

Nel conteggio vanno considerate anche le spese per commissioni: 107,5 milioni in quattro anni, meno della Juventus e solo lievemente superiori ad altri top club. Il valore dell’Inter va quindi misurato non solo nei risultati ma anche nell’efficienza del suo management. Inzaghi ha avuto una rosa forte, certo, ma ha saputo valorizzarla come pochi, spesso con giocatori presi a parametro zero. La finale di Champions 2025 sarà uno spartiacque mediatico, ma in ogni caso la gestione nerazzurra resta un modello: sostenibile, solida e orientata alla competitività. Ora, con circa 100 milioni da reinvestire, si apre un nuovo ciclo.


Oltre il risultato, un progetto solido

Indipendentemente dal verdetto della finale di Berlino, l’Inter può contare su una base tecnica e dirigenziale d’eccellenza. Inzaghi, nel bene e nel male, ha portato il club sempre a giocarsi qualcosa di grande, mentre Marotta e Ausilio hanno garantito continuità e risultati senza svenarsi. La Champions può cambiare la percezione mediatica, ma non la sostanza: l’Inter, oggi, è tra le società meglio gestite d’Europa. E il futuro, tra rinnovi da pianificare e investimenti mirati , sarà ancora all’insegna della solidità e dell’ambizione.

Erika Saraceni: record italiano Juniores nel triplo a Savona

Un diciannovesimo compleanno da sogno per Erika Saraceni: la giovane triplista milanese ha stabilito il nuovo record italiano Juniores nel salto triplo con un eccezionale 14,01 (+0.5) al Meeting internazionale Città di Savona. La portacolori della Bracco Atletica ha centrato l’impresa al primo salto, migliorando di ben trenta centimetri il proprio personale stagionale di 13,71 e superando il precedente primato italiano U20 di 13,84 firmato da Veronica Zanon nel 2020. Un regalo perfetto per i suoi 19 anni, festeggiati con un exploit che la proietta nell’élite mondiale della categoria. Il salto è ora la miglior misura under 20 nel mondo per il 2025.


Una crescita irresistibile: da bronzo mondiale a leader stagionale U20

Il risultato ottenuto a Savona conferma la crescita di Saraceni, già medaglia di bronzo ai Mondiali U20 della scorsa estate. Oltre al salto record, l’azzurra ha piazzato anche un ottimo 13,78 (+0.3), consolidando la propria nuova dimensione tecnica e mentale. La stagione 2025 si apre quindi nel migliore dei modi, con la leadership mondiale stagionale tra le under 20 e il chiaro segnale che Erika è pronta per sfide ancora più grandi. Il talento esplosivo, l’equilibrio in rincorsa e la determinazione mostrata fanno intravedere un futuro da protagonista anche tra le “grandi” dell’atletica internazionale.


Sfida da podio con una campionessa olimpica: Erika Saraceni seconda dietro LaFond

A rendere ancora più prestigioso il risultato di Erika Saraceni è il contesto competitivo: la milanese ha infatti conquistato il secondo posto nel meeting alle spalle di una leggenda come Thea LaFond, oro olimpico per la Dominica, che ha vinto la gara con 14,31 (+0.3). Affrontare una campionessa di tale calibro e riuscire a starle vicino è un segnale importante per l’atleta azzurra e per tutto il movimento italiano. Il salto di 14,01 non è solo un primato nazionale, ma anche un’affermazione sul piano internazionale, che rilancia le ambizioni di Saraceni verso i prossimi Europei e i Mondiali under 20.


Un futuro luminoso per la giovane azzurra

Il 2025 di Erika Saraceni era già cominciato con un segnale forte: il 13,71 saltato durante la stagione indoor le aveva infatti regalato il suo primo titolo italiano assoluto, conquistato con autorevolezza nonostante la giovane età. Quel risultato, che allora rappresentava il suo miglior personale, è ora solo una tappa nella rapida ascesa di un’atleta destinata a fare la storia del triplo italiano. Con il nuovo primato di 14,01 e la leadership mondiale under 20, Erika conferma di essere una delle stelle più promettenti della nuova generazione azzurra. Il cammino è appena iniziato, ma le basi sono già solidissime.

(Nell’immagine Erika Saraceni-foto Grana/FIDAL)

Josh Nebo KO: l’Olimpia Milano fa il punto della situazione

L’Olimpia Milano torna al Forum con l’obiettivo di consolidare la serie playoff contro Trento, ma deve fare i conti con l’assenza pesante di Josh Nebo. Il centro texano, infortunatosi nel corso di Gara 1, ha riportato un problema muscolare agli adduttori che lo terrà lontano dal parquet almeno per i prossimi due impegni casalinghi. La notizia arriva dal Corriere della Sera, che sottolinea come il club approfitterà della giornata di riposo per sottoporre il giocatore a esami approfonditi. Solo successivamente si potrà capire se ci sarà margine per un suo eventuale rientro.


Josh Nebo, un’assenza che pesa su rotazioni e rimbalzi

Nebo aveva iniziato bene la serie, contribuendo in maniera decisiva con 8 punti e ben 9 rimbalzi, di cui 7 offensivi, prima di essere costretto allo stop. La sua energia sotto canestro è mancata nella seconda partita, costringendo Ettore Messina a rivedere le rotazioni. Il coach biancorosso ha richiamato Bolmaro, optando per un assetto più perimetrale e lasciando fuori Gillespie. Spazio anche a Ousmane Diop, che ha provato a colmare il vuoto fisico e atletico lasciato da Nebo, con risultati alterni. L’assenza del lungo ex Maccabi resta un tema caldo per lo staff tecnico.


Scelte obbligate e nuovi equilibri per Messina

Senza Nebo, Milano ha dovuto adattare il proprio piano partita, facendo leva su soluzioni meno convenzionali. La decisione di rinunciare a un lungo come Gillespie in favore di Bolmaro lascia intendere la volontà di allargare il campo e puntare su una maggiore mobilità difensiva. Causeur e Brooks hanno garantito esperienza, ma la coperta resta corta sotto canestro. La gestione delle forze diventa ora un tema cruciale, soprattutto in vista di una serie che potrebbe protrarsi. Messina dovrà trovare l’equilibrio giusto tra esigenze tattiche e preservazione fisica dei suoi uomini chiave.


La speranza del rientro resta viva

Nonostante le due gare al Forum siano già escluse per Nebo, l’Olimpia non perde la speranza di rivederlo in campo nel prosieguo della serie. Tutto dipenderà dall’esito degli esami medici previsti in queste ore, che chiariranno l’entità dell’infortunio muscolare. In caso di riscontro positivo, non è da escludere un suo graduale reinserimento. La sua presenza potrebbe rivelarsi determinante, soprattutto in una possibile Gara 4 o nell’eventuale passaggio del turno. La cautela è d’obbligo, ma Milano tiene viva la fiammella, consapevole dell’importanza strategica del suo centro titolare.

CDS Assoluti: cinque squadre milanesi alle finali nazionali

A Brescia le protagoniste della A Oro femminile

Saranno cinque le squadre dell’area milanese in gara nelle finali nazionali dei CDS Assoluti (Campionati di Società Assoluti) su pista, in programma sabato 14 e domenica 15 giugno. Nella finale A Oro femminile, che si terrà a Brescia, scenderanno in pista due delle realtà più solide dell’atletica lombarda: il CUS Pro Patria Milano, qualificato con il secondo miglior punteggio nazionale, e Bracco Atletica, che ha centrato l’accesso con il quinto punteggio. Le due squadre milanesi si confronteranno con l’élite dell’atletica italiana in un fine settimana ad altissimo livello tecnico.


A Foligno le sfide della finale A Argento dei CDS Assoluti

Nella finale A Argento, in scena a Foligno (Perugia), i riflettori saranno puntati su Pro Sesto Atletica Cernusco, protagonista con entrambe le formazioni, maschile e femminile. Il doppio piazzamento certifica la crescita del club cernuschese, ormai presenza stabile nelle finali nazionali. A rappresentare i colori milanesi anche in campo maschile ci sarà il CUS Pro Patria Milano, che schiererà una seconda formazione, dopo quella femminile impegnata a Brescia. Una dimostrazione di forza e continuità che conferma la solidità del progetto sportivo del club.


Il Team A Lombardia protagonista nella finale B

Nella finale B dei Campionati di Società, sarà in gara anche il Team A Lombardia, squadra brianzola che ha conquistato l’accesso con entrambe le formazioni. Il club, seppur non milanese in senso stretto, rappresenta un polo importante dell’atletica brianzola. La loro partecipazione conferma il buon livello tecnico raggiunto anche nella fascia intermedia del panorama nazionale e la capacità del territorio lombardo di esprimere squadre competitive in ogni categoria.


CDS Assoluti: l’atletica milanese si conferma protagonista

La presenza di cinque squadre nelle tre finali dei Campionati di Società evidenzia la vitalità e la qualità del movimento atletico milanese. Tra giovani promesse e atleti già affermati e le società del capoluogo dimostrano di saper investire con continuità nella formazione, nella struttura tecnica e nella partecipazione attiva ai circuiti nazionali. Un risultato che va oltre la semplice qualificazione: è il segnale di un settore in salute, capace di competere ai massimi livelli e di alimentare, stagione dopo stagione, la passione per l’atletica.

(Nell’immagine la staffetta 4×400 del CUS Pro Patria Milano-foto Grana/FIDAL)

Nuova pista di atletica a Bresso: un anno di lavori, sport e futuro

Dopo quasi un anno di ristrutturazione, Bresso in provincia di Milano, accoglie con entusiasmo la nuova pista di atletica leggera, un impianto moderno e funzionale pensato per accogliere sportivi di ogni livello. La pista, dotata di 8 corsie sul rettilineo principale e 6 sul secondario, è realizzata in tartan di ultima generazione, offrendo condizioni ottimali per allenamenti e gare. L’intervento di riqualificazione ha interessato anche le aree dedicate ai salti in elevazione ed estensione, ora equipaggiate con nuovi materassi e pedane, oltre a strumenti aggiornati per le discipline di lancio. Un’opera attesa e importante per tutto il territorio.


Il debutto ufficiale: gara il 31 maggio

A rendere ancora più speciale questa rinascita sportiva, sarà la prima competizione ufficiale: il 31 maggio l’impianto ospiterà una gara della categoria Ragazzi, con giovani atleti pronti a inaugurare la pista nel segno della sana competizione. L’evento sarà anche un’occasione per coinvolgere famiglie e cittadini in una giornata di festa e sport, a coronamento di un progetto che ha richiesto tempo, risorse e passione. L’impianto rappresenta ora un punto di riferimento non solo per le gare, ma anche per l’avviamento allo sport e la promozione dell’attività fisica tra i più giovani.


Le società di casa: cuore pulsante dell’impianto

A utilizzare regolarmente la nuova struttura saranno le società sportive locali: la Polisportiva Circolo Giovanile Bresso e l’Atletica Bresso. Questi duesocuetà, attive nella promozione dell’atletica leggera sul territorio, trovano finalmente uno spazio all’altezza delle proprie ambizioni e delle necessità dei tanti giovani atleti che seguono i loro corsi. L’impianto rinnovato permetterà di migliorare la qualità degli allenamenti, ampliare l’offerta sportiva e ospitare competizioni anche di livello provinciale e regionale. Un investimento che guarda al futuro, valorizzando sport, educazione e comunità.


Nuova pista di atletica a Bresso: un segnale positivo per tutta la città

La riapertura della pista rappresenta anche un simbolo di ripartenza per l’intera comunità bressese. In un periodo in cui lo sport giovanile fatica a trovare spazi adeguati, questo impianto restituisce dignità all’atletica e offre un’opportunità concreta di crescita per i ragazzi. Le scuole potranno utilizzare la struttura per le attività motorie, aumentando il legame tra educazione e sport. Inoltre, la presenza di uno spazio moderno potrà attrarre nuove iniziative, eventi e collaborazioni, trasformando la pista in un vero e proprio punto di aggregazione per tutto il quartiere.

Pala Agorà di Milano: un progetto in arrivo per il futuro

Dopo anni di incertezza e degrado, qualcosa finalmente si muove attorno al futuro del Pala Agorà, l’ex palazzo del ghiaccio milanese. Questa mattina, a margine della presentazione dell’evento “The Great Ride Milano Cortina”, l’assessore allo Sport Martina Riva ha sostenuto che il nuovo progetto per la riqualificazione dell’impianto è ormai imminente. Una svolta concreta per uno degli impianti sportivi più importanti della città.


Dopo gli incendi, cresce l’urgenza della riqualificazione

L’attenzione sul Pala Agorà si è riaccesa dopo due incendi, avvenuti a pochi giorni di distanza, che hanno sollevato serie preoccupazioni sulla sicurezza dell’impianto e sullo stato di abbandono in cui versa da tempo. Questi episodi hanno spinto cittadini e appassionati a lanciare una petizione per chiedere l’avvio di un intervento urgente di riqualificazione. L’assessore Riva ha sottolineato come il tema della sicurezza sarà centrale nel nuovo progetto, sia in termini di adeguamento delle strutture sia nella futura gestione dell’impianto, considerato strategico in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.


Il Pala Agorà, un impianto storico da restituire alla città

L’importanza storica e sportiva del Pala Agorà è indiscutibile. Nato come palazzo del ghiaccio, è stato per decenni punto di riferimento per l’hockey su ghiaccio e il pattinaggio artistico, ospitando competizioni internazionali e diventando casa per generazioni di sportivi milanesi. Il suo declino ha lasciato un vuoto nel panorama sportivo cittadino. Per questo il nuovo progetto rappresenta non solo una risposta alle criticità attuali, ma anche un’occasione per restituire alla città un impianto moderno, efficiente e sicuro, in grado di valorizzare lo sport invernale e riavvicinare il pubblico alle discipline del ghiaccio.


Verso una rinascita tra sport, sicurezza e Olimpiadi

Il futuro del Pala Agorà potrebbe quindi presto cambiare direzione. La costituzione della società incaricata della riqualificazione è il primo passo formale verso un cambiamento atteso da anni. Resta ora da vedere come sarà strutturato il progetto, quali saranno i tempi di intervento e il modello di gestione scelto. La città di Milano, forte dell’esperienza olimpica imminente, ha davanti a sé la possibilità di trasformare una ferita urbana in un esempio virtuoso di rigenerazione sportiva e culturale. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere la portata e la visione dell’intervento.

(Nell’immagine il Pala Agorà di Milano-foto Instagram Milanoinmovimento)

Nicolò Vidal da record a Podebrady: cinque medaglie tra gli U20

Agli Europei a squadre di marcia di Podebrady, in Repubblica Ceca, l’Italia torna protagonista con una prestazione collettiva di altissimo livello, soprattutto nelle categorie giovanili. Nei 10 km riservati agli Under 20, gli azzurrini conquistano ben cinque medaglie, confermando la profondità tecnica e il valore del settore giovanile nazionale. Ma il risultato più clamoroso arriva grazie al milanese Nicolò Vidal, classe 2008, che non solo sfiora il podio, ma scrive una nuova pagina nella storia dell’atletica leggera italiana.


Nicolò Vidal demolisce il record italiano Under 18: è il migliore di sempre sui 10 km

Il portacolori della PBM Bovisio Masciago, al suo primo grande appuntamento internazionale in categoria superiore, si piazza quarto assoluto con uno straordinario tempo di 41:22. Si tratta della nuova Migliore Prestazione Italiana Under 18 sui 10 km di marcia, un risultato che abbatte nettamente il precedente primato detenuto da Alessio Coppola che aveva registrato un 42:45 nel 2024. Un progresso netto di oltre un minuto che sottolinea il talento e la maturità agonistica di un atleta giovanissimo, capace di competere ad altissimo livello con avversari più grandi ed esperti.


Milano culla del talento: il futuro della marcia parla lombardo

La prestazione di Nicolò Vidal non solo regala prestigio personale e alla sua società, ma rappresenta anche un segnale forte per il futuro della marcia italiana. Milano e la Lombardia confermano ancora una volta il loro ruolo centrale nella formazione di giovani marciatori di livello internazionale. Il lavoro quotidiano portato avanti da tecnici e dirigenti sul territorio, sommato all’impegno delle famiglie e delle società come la PBM, costruisce basi solide su cui puntare per i prossimi anni.


Una spedizione vincente: cinque medaglie e tanta fiducia per l’Italia

Oltre all’impresa individuale di Vidal, la spedizione italiana ha ottenuto grandi risultati anche a livello collettivo. Le cinque medaglie conquistate nei 10 km Under 20, tra gare maschili e femminili, testimoniano la qualità diffusa del gruppo azzurro. Ogni gara ha confermato l’ottimo stato di forma dei giovani italiani, capaci di reggere il confronto con le migliori realtà europee. La marcia italiana guarda avanti con fiducia, e con atleti come Nicolò Vidal il futuro sembra già presente.

HC Milano campione Elite: trionfo al fotofinish contro CV Skating

L’HC Milano conquista lo Scudetto Elite con una prestazione di cuore e carattere, superando in una finale mozzafiato il CV Skating per 5-4. I rossoblù hanno siglato la rete decisiva a soli 64 secondi dalla sirena, grazie a Lorenzo Mariani, coronando una rimonta partita dal 3-4 del primo tempo. Una prova di forza e lucidità nel momento più delicato, contro un avversario agguerrito trascinato dall’hat-trick di Bernardo Meconi. Per Milano è una conferma della sua solidità tecnica e mentale: dopo la vittoria della Coppa Italia, arriva anche il titolo nazionale, centrato con determinazione e sangue freddo nei momenti chiave.


Girone perfetto per l’HC Milano: dominio e accesso diretto alla finale

Il cammino dell’HC Milano verso il titolo Elite è stato costruito con autorità fin dalla fase a gironi. Inseriti con Fox Legnaro e Scomed Bomporto, i milanesi hanno dapprima superato i padovani all’overtime per 4-3, poi travolto Scomed per 7-0, centrando la vetta del girone. In semifinale hanno letteralmente annientato Asiago Vipers con un secco 7-0, dimostrando una superiorità fisica e tecnica evidente. Milano ha saputo mantenere alta la concentrazione in ogni partita, alternando gioco offensivo brillante e un’organizzazione difensiva solida: una marcia trionfale culminata con il tricolore e un titolo assolutamente meritato.


Milano alza la Coppa Italia e completa la stagione perfetta

Con lo Scudetto Elite messo in bacheca, l’HC Milano completa una stagione praticamente perfetta, che aveva già visto i rossoblù alzare la Coppa Italia dopo una finale tirata proprio contro i Fox Legnaro, vinta all’overtime per 4-3. Il doppio successo sancisce la leadership del club lombardo nella categoria Elite, grazie a un gruppo coeso, guidato da uno staff tecnico preparato e con giovani talenti pronti a fare la differenza nei momenti decisivi. Milano si conferma così come punto di riferimento dell’hockey inline nazionale giovanile, con un progetto vincente che continua a produrre risultati di altissimo livello.


Milano protagonista di una finale spettacolare: cuore, tecnica e carattere

Nella finalissima, l’HC Milano ha dimostrato tutta la propria personalità, reagendo con lucidità e coraggio dopo essere andata sotto nel punteggio. Il primo tempo si era chiuso con i laziali in vantaggio 3-4, ma nella ripresa è emersa la forza del collettivo milanese, capace di ribaltare tutto e chiudere con il 5-4 finale. La rete di Mariani è stata la ciliegina su una partita giocata con grande intensità e intelligenza tattica. Il titolo Elite rappresenta non solo un trofeo, ma anche la consacrazione di una squadra che ha saputo soffrire e vincere come i grandi club.

Brixia Next Gen: l’atletica Under18 torna a brillare a Bressanone

Domenica 25 maggio l’Alto Adige sarà teatro del Brixia Next Gen, nuovo nome per lo storico Brixia Meeting di Bressanone, evento annuale per l’atletica under 18. In pista e in pedana, giovani talenti italiani ed europei si sfideranno con orgoglio e passione. Il meeting vedrà confrontarsi tredici rappresentative regionali italiane, tra cui le agguerrite Lombardia, Lazio e Veneto, insieme a selezioni straniere di Slovenia, Svizzera (Ticino) e le tedesche Bayern e Baden Württemberg. Un’edizione che, nonostante il cambio di nome, promette di mantenere intatto lo spirito competitivo e il prestigio che l’hanno sempre caratterizzata.


La Lombardia al Brixia Next Gen con ben 24 atleti milanesi: talento e profondità dal cuore di Milano

La Lombardia arriva a Bressanone da campione in carica e punta al bis. A guidare la carica ci sarà un’imponente pattuglia milanese: ben 24 atleti su 48 totali. Numeri che parlano di un territorio fertile per l’atletica giovanile, capace di esprimere qualità e quantità. La selezione lombarda può contare su una struttura solida e su giovani già affermati a livello nazionale. Il blocco milanese è frutto di un lavoro costante di club storici e tecnici preparati, con un’attenzione crescente verso la formazione multidisciplinare, fondamentale in questa fase di crescita degli atleti.


Kelly Doualla, il fulmine di Milano che guarda oltre

Tra le stelle più attese della Lombardia, spicca Kelly Doualla del CUS Pro Patria Milano, che sarà al via nei 100 e nella 4×100 lombarda. La sprinter ha già scritto il suo nome nella storia dell’atletica europea under 18, siglando lo scorso inverno il record europeo sui 60 metri indoor con uno strepitoso 7”23. Il 10 maggio, ai CDS di Gallarate, c’è stato un problema con il cronometraggio nella sua batteria dei 100 metri, costringendo gli organizzatori a una ripetizione della prova: Kelly, per precauzione, ha deciso di non ripetere la gara. A Bressanone però è attesa al massimo della forma, pronta a lasciare ancora il segno.


Daniele Inzoli convocato per la distanza regina

A soli 17 anni, Daniele Inzoli della Riccardi Milano è già un nome importante dell’atletica italiana. Già campione italiano assoluto nel salto in lungo durante l’inverno, ha anche fatto faville nei 60 piani indoor, dove ha eguagliato il record italiano Allievi di Federico Guglielmi con un tempo di 6″78. Inoltre nel 2024 si è aggiudicato anche i tricolori allievi nei 100 metri con un crono di 10″49, al suo primo anno di categoria. In poche parole è un atleta esplosivo e completo, Inzoli sarà uno degli uomini chiave per la Lombardia, pronto a portare punti pesanti, egli sarà presente nei 100 e nella 4×100 della rappresentativa.


Nicolò Vidal, talento e resistenza nella marcia lombarda al Brixia Next Gen

Tra le discipline di fatica, la marcia vede emergere il bronzo europeo under18 del 2024: Nicolò Vidal della PBM Bovisio Masciago. Atleta tecnico e determinato, rappresenta uno dei prospetti più interessanti della Lombardia; il Brixia Next Gen sarà per lui un banco di prova importante, in un contesto agonistico di altissimo livello. La sua gara richiederà concentrazione, costanza e ritmo: qualità che non gli mancano. La marcia resta una disciplina di nicchia, ma grazie a giovani come Vidal continua a rinnovarsi e a farsi notare.

Qui tutti i convocati

(Nell’immagine Kelly Doualla-foto Grana/FIDAL)

Elisa Valensin a Zagabria contro la campionessa olimpica Alfred

Sabato 24 maggio, la giovane velocista milanese di Cascina Gobba, Elisa Valensin, farà il suo esordio in un grande evento internazionale assoluto. La classe 2007 sarà al via dei 200 metri nella 75esima edizione del Memorial Hanžeković di Zagabria, prestigioso meeting Gold del Continental Tour. Il debutto avviene dopo un 2024 strepitoso, decorato anche con il riconoscimento di atleta femminile italiana dell’anno da parte della FIDAL. A Zagabria, Elisa affronterà un campo di partenza di altissimo livello, guidato dalla campionessa olimpica Julien Alfred, regina mondiale della velocità.


Contro Julien Alfred e le big mondiali sui 200 metri

La gara dei 200 metri vedrà Valensin confrontarsi con atlete di caratura mondiale. In primis Julien Alfred, 23enne santaluciana, campionessa olimpica dei 100 metri a Parigi (10″72) e argento sui 200. Alfred arriva al meeting con la World Lead, con un crono di 21″88 realizzato in aprile a Gainesville. Tra le avversarie anche Maia McCoy (22″55), Boglarka Takacs (22″71), Jessica Wessoly (22″50), Jael Bestue (22″54) e Lara Jurcic (23″94). Per Elisa sarà un’occasione unica per misurarsi con l’élite della velocità internazionale e testare il proprio livello.


Elisa Valensin: una stagione 2024 da record ed un inizio del 2025 col botto per Elisa Valensin

Per l’atleta allenata da Fausto Frigerio, il 2024 è stato un anno indimenticabile; un anno caratterizzato da ben due primati italiani under 20: 23″09 nei 200 e 52″23 nei 400. Tuttavia non sono mancati dei record neanche quest’anno, nel 2025 ha primeggiato anche nei 300 piani outdoor con un clamoroso 37″17 e nei 200 al coperto con un 23″39. Anche la sua prima uscita sui 200 all’aperto quest’anno, chiusa in 23″64 a Modena, ha mostrato segnali positivi, nonostante il vento contrario. Il progresso costante e il talento cristallino ne fanno una delle promesse più brillanti dell’atletica italiana, pronta ora ad affrontare la sua prima grande sfida internazionale.


Due ori europei e finali mondiali: un 2024 da protagonista

Nel corso del 2024 la portacolori delle Fiamme Oro ha già scritto pagine importanti della sua giovane carriera. Ai Campionati Europei U18 di Banska Bystrica ha conquistato due medaglie d’oro nei 200 metri e nella staffetta svedese. Successivamente ha preso parte da under 18 ai Mondiali juniores di Lima, raggiungendo due finali nei 400 e nella 4×400 metri. Il futuro è suo.

(Nell’immagine Elisa Valensin-foto Grana/FIDAL)

E-Distribuzione inaugura a Milano il suo nuovo centro operativo

Un’infrastruttura strategica e all’avanguardia nel cuore di Milano: E-Distribuzione, società del gruppo Enel, ha inaugurato il nuovo centro operativo in via Rubattino, dopo un significativo intervento di ammodernamento. Il quartier generale gestisce la rete elettrica di tre province Milano, Monza e Pavia e serve oltre 3 milioni di cittadini attraverso 57.000 linee elettriche e 35.000 chilometri di rete.


E-Distribuzione: controllo in tempo reale e interventi immediati su tutta la rete

Il centro operativo è attivo 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, ed è in grado di monitorare e intervenire in tempo reale su eventuali disservizi della rete elettrica a media tensione. Il sistema è collegato a 273 impianti primari di connessione con la rete di trasmissione ad alta tensione per tutta la Regione Lombardia. Le nuove tecnologie installate permettono non solo una gestione più efficiente ma anche un pronto intervento in caso di emergenze o per manutenzioni programmate, migliorando così la qualità del servizio e riducendo al minimo i tempi di disattivazione dell’energia.


Un polo strategico anche per emergenze e supporti regionali

Il centro non è solo il cuore pulsante dell’energia per Milano e dintorni: è anche un presidio di sicurezza per l’intero Nord-Ovest. Dotato di postazioni aggiuntive, può supportare operativamente i centri di Como e Brescia e, in situazioni critiche, subentrare nella gestione della rete in Piemonte e Liguria. Una funzione fondamentale che rende questa struttura non solo una cabina di regia per l’energia, ma anche un importante punto di backup per garantire la continuità del servizio elettrico in caso di eventi straordinari o calamità.


Milano-Cortina 2026: il centro E-Distribuzione sarà la cabina regia dell’energia olimpica

Guardando al futuro, il nuovo centro di E-Distribuzione sarà anche uno degli attori principali dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026. Come annunciato da Vincenzo Ranieri, il centro monitorerà consumi e connessioni durante tutti gli eventi e in tutte le sedi di gara. “Abbiamo iniziato a lavorare sulle Olimpiadi quattro anni fa, con investimenti importanti per renderle più sostenibili”, ha dichiarato Ranieri. L’obiettivo è chiaro: dimostrare che anche un evento di portata globale può essere gestito con intelligenza e rispetto per l’ambiente, trasformandolo in un esempio di efficienza energetica.

Olimpia Milano e Trento: una sfida dal sapore di casa

Quando Trento e Milano si affrontano, non è mai solo una partita. In campo si intrecciano storie, carriere e ricordi condivisi. Quest’anno sono ben quattro gli ex a scendere sul parquet: Shavon Shields, Diego Flaccadori, Andrea Pecchia e – potenzialmente – Denis Badalau. A questi si aggiunge Paolo Galbiati, oggi coach di Trento ma cresciuto cestisticamente proprio nelle giovanili dell’Olimpia. Una sfida che va oltre la tecnica e i sistemi di gioco: è anche un confronto tra legami profondi, percorsi formativi comuni e affetti che riaffiorano quando la posta in palio si alza nei playoff.


Diego Flaccadori, la bandiera ritrovata di Trento

Flaccadori rappresenta un pezzo di storia della Dolomiti Energia Trentino. In due esperienze distinte ha giocato 235 partite in Serie A, segnando 2133 punti. Con Trento ha raggiunto due finali scudetto, anche se non ha preso parte a quella del 2018 contro Milano. Dopo un’esperienza al Bayern Monaco, è tornato per le ultime due stagioni, ricevendo un’accoglienza da eroe al suo ritorno da avversario. Cresciuto a Bergamo, Flaccadori è diventato un simbolo per la società trentina, un giocatore amato dal pubblico e rispettato nello spogliatoio. Oggi affronta la sua ex squadra con occhi diversi ma con motivazioni forti.


Shavon Shields, il talento sbocciato proprio a Trento

Shields è esploso in Italia grazie alla parentesi trentina. Arrivato da Francoforte nel 2016/17 come rookie, venne accolto da coach Buscaglia che lo spostò dal ruolo di ala forte a quello di guardia, un’intuizione che gli cambiò la carriera. Con Trento disputò due finali consecutive, risultando decisivo. In due stagioni firmò 769 punti in 59 partite. Quell’esperienza gli aprì le porte dell’Eurolega e lo portò prima a Vitoria e poi all’Olimpia Milano, dove oggi è uno dei leader. Non ha mai nascosto l’affetto per Trento, che considera il trampolino decisivo del suo percorso professionale.


Paolo Galbiati, dal vivaio Olimpia Milano alla guida di Trento

Paolo Galbiati è uno degli allenatori emergenti del basket italiano, ma il suo cammino parte da lontano, proprio da Milano. Cresciuto nel settore giovanile dell’Olimpia, ha fatto parte dello staff della prima squadra con Jasmin Repesa, vivendo da vicino l’ambiente biancorosso. Il suo momento più alto in quel contesto è stato lo scudetto Under 17 vinto nel 2013, con un giovane Andrea Pecchia tra i protagonisti. Oggi i due si ritrovano insieme a Trento, con ruoli diversi ma con lo stesso spirito combattivo. Per Galbiati, affrontare Milano significa tornare simbolicamente alle origini, ma da rivale.


Andrea Pecchia, un cerchio che si chiude nei playoff

Andrea Pecchia, oggi 27enne, ha mosso i primi passi proprio nell’Olimpia Milano. È stato allenato da Galbiati nei settori giovanili e ha debuttato in Serie A con la maglia biancorossa nella stagione 2014/15, per poi entrare effettivamente in rotazione l’anno seguente. Ora, con la maglia di Trento, affronta il club che lo ha lanciato. Un’occasione speciale che, però, è stata rovinata dall’infortunio al bicipite femorale che lo terrà fuori almeno per l’inizio della serie. Una sfida dal sapore agrodolce, tra ricordi felici e il rammarico per non poter essere protagonista fin da subito.


Denis Badalau, il futuro che passa tra Olimpia Milano e Trento

Denis Badalau rappresenta la nuova generazione cresciuta nell’Olimpia Milano. Classe 2005, il talento rumeno ha vinto con i biancorossi lo scudetto Under 19 e la Next Gen Cup. Da quest’anno è entrato nel roster di Trento, dove ha esordito in prima squadra dopo aver ottenuto la formazione italiana. Il suo percorso è appena iniziato, ma già si inserisce in quella linea continua che collega Milano e Trento. Potrebbe trovare spazio nella serie playoff, portando energia e freschezza. Anche per lui questa sfida ha un valore simbolico: affrontare il suo passato per costruire il futuro.


Olimpia Milano e Trento: un filo rosso tra presente, passato e futuro

La serie playoff tra Trento e Milano non è solo una sfida ad alta intensità tecnica e fisica, ma anche un confronto ricco di intrecci umani e sportivi. Dai veterani come Flaccadori e Shields, che hanno lasciato un segno profondo nelle rispettive ex squadre, ai giovani come Badalau, passando per la storia condivisa tra Galbiati e Pecchia, questa sfida racconta molto più del semplice basket giocato. È il riflesso di un movimento in cui i percorsi si incrociano, si separano e poi, talvolta, si ritrovano. Sul parquet si deciderà chi passerà il turno, ma il legame tra Trento e Milano è destinato a restare.

Andrea Pecchia, un infortunio amaro: non ci sarà contro Milano

La Dolomiti Energia Trentino dovrà fare a meno di Andrea Pecchia nelle prime partite della serie playoff contro l’EA7 Emporio Armani Milano. L’ala bianconera ha riportato una lesione al bicipite femorale della gamba sinistra durante l’ultima partita di stagione regolare giocata a Napoli, fermandosi dopo appena 12 minuti. Il club ha annunciato che l’ex giocatore dell’Olimpia sarà costretto a uno stop di almeno due settimane, al termine delle quali verrà rivalutato. Una perdita pesante per coach Galbiati, che dovrà ora rivedere le rotazioni contro una delle squadre più forti del campionato.


Un’assenza che pesa: l’impatto di Andrea Pecchia nel sistema trentino


Pecchia è uno degli elementi più preziosi nel sistema trentino per energia, difesa e versatilità. In questa stagione ha fatto registrare medie solide: 5.4 punti, 4.8 rimbalzi e 1.3 assist in 18.4 minuti, con un eccellente 54.3% dal campo. Numeri che non raccontano tutto il suo impatto, soprattutto in fase difensiva e nelle situazioni di gioco sporco, in cui spesso è determinante. La sua assenza contro una corazzata come Milano si farà sentire, soprattutto nei momenti in cui serve fisicità e intelligenza tattica per contenere le folate offensive degli avversari.


Speranze per un rientro in extremis nelle gare decisive

La serie contro l’Olimpia inizierà sabato e Gara 3 è in programma per giovedì 22 maggio. Se la serie dovesse allungarsi fino a Gara 4 o Gara 5, Trento potrebbe sperare in un rientro di Pecchia, anche se molto dipenderà dai tempi di recupero e dalle condizioni fisiche dell’atleta. I playoff, si sa, non aspettano nessuno, e Trento dovrà trovare soluzioni alternative per fronteggiare l’assenza. Il suo recupero, in caso di gare decisive, potrebbe rappresentare un jolly importante per provare a ribaltare il pronostico


Andrea Pecchia, un ex dal cuore spezzato: sfuma la sfida contro la sua ex squadra

Oltre all’aspetto tecnico, c’è anche un elemento emotivo da considerare: Pecchia è un ex della sfida, avendo vestito la maglia dell’Olimpia. Avrebbe voluto essere protagonista in una serie così sentita, contro il club che lo ha visto crescere. L’assenza lo priverà di questo momento speciale, ma potrà comunque sostenere i compagni da bordo campo, offrendo esperienza e leadership anche fuori dal parquet. Per Trento sarà fondamentale compattarsi e reagire con il gruppo, cercando nuove risorse e motivazioni in un momento complicato.

Milan-Bologna(0-1): decide Ndoye alla Finale della Coppa Italia

Il Bologna conquista la Coppa Italia 2025 battendo il Milan per 1-0 allo stadio Olimpico di Roma. È una vittoria che resterà nella storia del club emiliano, tornato a vincere un trofeo nazionale dopo decenni di attesa. Una gara combattuta, nervosa, con pochi spazi e grande attenzione tattica da entrambe le parti. I rossoblù, guidati con lucidità e coraggio, hanno saputo approfittare della prima vera disattenzione della retroguardia rossonera, trovando il gol decisivo con Dan Ndoye. Per il Milan, invece, tanta amarezza in una serata in cui è mancato lo spunto offensivo nei momenti chiave del match.


Ndoye firma la storia: il gol al 53′ decide la finale

La rete che ha deciso la finale è arrivata in avvio di secondo tempo. Il Bologna ha sfondato centralmente, con Orsolini che ha provato a creare superiorità palla al piede ma è stato fermato al limite. La sfera è però finita sui piedi di Ndoye, che ha effettuato un gran movimento per liberarsi dei centrali del Milan e ha calciato con decisione di destro. Il tiro, potente e preciso, ha battuto il portiere rossonero e ha fatto esplodere la curva rossoblù. È stato il gol che ha rotto l’equilibrio e che ha permesso al Bologna di gestire con ordine il resto della partita.


Bologna perfetto: organizzazione, cuore e una città in festa

Il trionfo del Bologna è il risultato di una stagione straordinaria, in cui la squadra ha unito gioco, intensità e mentalità. In finale si è vista una squadra consapevole, ben organizzata e capace di soffrire senza mai perdere lucidità. Il tecnico ha azzeccato tutte le scelte, compresa quella di affidarsi a Ndoye nel cuore dell’attacco. L’intero gruppo ha risposto con una prestazione di carattere. Al fischio finale è esplosa la gioia dei tifosi, accorsi in massa da tutta l’Emilia. Una notte indimenticabile, che entra di diritto nella storia del club rossoblù.


Milan-Bologna: la Coppa è rossoblù, il Milan è sottotono

La Coppa Italia 2025 va meritatamente al Bologna, che con coraggio, qualità e solidità batte il Milan e conquista un trofeo che mancava da troppo tempo nella sua bacheca. Il gol di Ndoye resterà simbolo di una stagione esaltante, culminata con una vittoria che premia il lavoro della società, dello staff tecnico e di una squadra capace di sognare e vincere. Per il Milan resta l’amarezza di una finale sottotono, in cui non è bastato il possesso palla per impensierire un avversario determinato. A Roma, però, è la festa del Bologna: è il loro momento di gloria.

Milano Cortina 2026: pattinaggio artistico, la Russia torna in pista

Con il comunicato ufficiale n.708, l’International Skating Union ha aperto ufficialmente le porte a una selezione limitata di atleti russi e bielorussi per la gara di qualificazione olimpica in vista di Milano-Cortina 2026. L’evento si terrà a Pechino dal 17 al 21 settembre 2025 e rappresenta, al momento, l’unica finestra concessa dalla Federazione Internazionale a due nazioni ancora sospese dalle competizioni a causa del conflitto in Ucraina. Ogni Paese ha potuto indicare un solo atleta per disciplina, più un sostituto. La selezione è stata sottoposta a controlli rigidi, in particolare per garantire la piena conformità al sistema antidoping internazionale.


Escluse le coppie d’artistico e danza a Milano Cortina 2026: un segnale forte anche per l’Italia

Il dettaglio più sorprendente della decisione dell’ISU riguarda l’esclusione totale delle coppie nella danza e nel pattinaggio artistico. Si tratta di discipline in cui l’Italia ambisce a salire sul podio olimpico e che, da sempre, vedono la Russia tra le protagoniste assolute. Non si sanno ancora i nomi ufficiali degli esclusi, ma tutto fa pensare che campioni del calibro di Mishina–Galliamov, Boikova–Kozlovskii e Stepanova–Bukin siano rimasti fuori. La severità della selezione, in chiave tricolore, è una notizia di rilevanza strategica: senza le grandi scuole russe sul ghiaccio, si aprono nuove possibilità per le coppie italiane a Milano-Cortina 2026.


Adelia Petrosyan guida la selezione russa: debutterà tra i grandi

Nella lista dei convocati russi spicca il nome di Adelia Petrosyan, classe 2007, pupilla della scuola di Eteri Tutberidze. È lei l’atleta più attesa e tecnicamente più dotata tra le convocate. Il suo esordio internazionale tra i senior promette di alzare l’asticella oltre i 230 punti, soglia irraggiungibile per molte delle sue rivali. Insieme a lei è stata selezionata Alina Gorbacheva, terza classificata ai Campionati russi 2024. Due nomi che rappresentano la nuova generazione del pattinaggio artistico russo.


Gumennik e Dikidzhi tra gli uomini: chance e incognite

Nel settore maschile, la Russia punterà su Petr Gumennik e Vladislav Dikidzhi, rispettivamente talento emergente e campione nazionale in carica. Gumennik è forse il nome più imprevedibile della lista, che porta con sé un curriculum tecnico e artistico di spessore. Per entrambi sarà un debutto assoluto nel nuovo contesto olimpico post-sospensione, con la pressione di dover rappresentare un’intera scuola sportiva. Sul fronte bielorusso sono invece ammessi Vasil Barakhouski, Viktoriya Plaskonnaya, Yauheni Puzanau, Viktoriia Safonova, Nastassia Sidarenka e Uladzislau Sytsik, in un’ottica di presenza più simbolica che competitiva.


Una qualificazione a Milano Cortina 2026 di un certo spessore

Il ritorno, seppur parziale e controllato, degli atleti russi e bielorussi nel pattinaggio internazionale segna un punto di svolta. La decisione dell’ISU di escludere le coppie e la danza, tradizionalmente dominate dalla Russia, è tanto tecnica quanto politica. Per l’Italia si tratta di un’opportunità da sfruttare con intelligenza, specie in una stagione che porta ai Giochi in casa. Intanto, tutti gli occhi saranno su Petrosyan e compagni a settembre, dove la pista di Pechino diventerà l’arena del primo, attesissimo banco di prova verso Milano-Cortina 2026.

Guglielmo Caruso cambia agenzia: si affida a Sigma Sports

Guglielmo Caruso, centro dell’Olimpia Milano classe 1999, ha deciso di cambiare agenzia e da oggi sarà rappresentato da Sigma Sports, realtà di riferimento nel panorama cestistico italiano. L’agenzia gestisce gli interessi di giocatori affermati come Diego Flaccadori, Mouhamed Ali Diop e Shavon Shields, tutti protagonisti della Serie A, oltre a giovani in ascesa come Garavaglia e Suigo. Il passaggio a Sigma rappresenta per Caruso un cambio di passo anche a livello strategico, vista l’influenza dell’agenzia sul mercato nazionale. L’obiettivo è aumentare la visibilità del giocatore e aprire nuove opportunità, sia dentro che fuori dal contesto dell’Olimpia Milano.


Guglielmo Caruso: un’estate chiave per il futuro a Milano

Nonostante un contratto valido fino al 2027 con l’Olimpia Milano, il futuro di Caruso in maglia biancorossa appare tutt’altro che definito. Il lungo italiano ha faticato a trovare spazio nelle rotazioni di coach Ettore Messina, chiudendo la stagione regolare in LBA con 2.6 punti e 2 rimbalzi di media in poco meno di 10 minuti a partita, con un 51% dal campo. Numeri che rispecchiano un ruolo marginale, ma che non escludono margini di crescita. Sarà quindi un’estate decisiva, in cui la nuova agenzia avrà un ruolo centrale nel valutare possibili soluzioni alternative o un eventuale rilancio a Milano.


Tra ambizioni personali e scelte di squadra

Caruso è un lungo moderno, con formazione tecnica sia italiana sia americana grazie all’esperienza al college negli Stati Uniti. Intelligente, disciplinato e dotato di buone mani, potrebbe trovare maggiore spazio e responsabilità in un contesto tecnico più adatto alle sue caratteristiche. Tuttavia, l’Olimpia Milano resta una piazza importante, e la permanenza non è da escludere a priori, specialmente se dovessero cambiare assetti o rotazioni. Sigma Sports avrà ora il compito di confrontarsi con il club e di monitorare il mercato, per individuare l’opportunità giusta. La priorità sarà valorizzare il potenziale del giocatore, rimasto finora parzialmente inespresso.


Guglielmo Caruso: tra attesa e opportunità

Il cambio d’agenzia segna un passaggio importante nella carriera di Guglielmo Caruso, pronto a vivere un’estate di attese e, forse, di svolte. Con Sigma Sports al suo fianco, il lungo napoletano potrà contare su una struttura solida e ben inserita nel basket italiano ed europeo. Che si tratti di una permanenza con nuovi obiettivi all’Olimpia o di una nuova avventura altrove, il focus sarà ora trovare un progetto che gli consenta di crescere e dimostrare il proprio valore. Dopo una stagione in chiaroscuro, l’estate 2025 potrebbe rappresentare un vero punto di svolta nella sua carriera.

Finale Champions League 2025: un maxischermo a San Siro

Con tutta probabilità, il 31 maggio lo stadio di San Siro si trasformerà in un’arena collettiva per migliaia di tifosi nerazzurri. Il Comune di Milano, in accordo con l’Inter e la Prefettura, sta valutando l’installazione di un maxischermo per trasmettere in diretta Inter-PSG, la finale Champions League 2025 in programma a Monaco di Baviera. Lo ha confermato il sindaco Giuseppe Sala durante un’intervista a RTL 102.5, spiegando che la decisione non è ancora ufficiale, ma che l’intenzione c’è ed è concreta.


Finale Champions League 2025: capienza e sicurezza al primo posto a San Siro

Il sindaco ha sottolineato che San Siro rappresenta una scelta più gestibile sotto il profilo dell’ordine pubblico rispetto a piazza Duomo, dove l’accesso è molto più limitato. L’ipotesi del maxischermo all’interno dello stadio è al vaglio anche delle autorità competenti in tema di sicurezza, che dovranno stabilire le modalità di accesso e fruizione. Lo scenario più probabile ricalcherebbe quanto avvenuto nel 2023: stadio aperto a pagamento e tifosi sistemati sugli spalti e sul parterre.


Precedente 2023: luci e ombre di una notte mancata

La finale del 2023 tra Inter e Manchester City, persa dai nerazzurri a Istanbul, aveva già visto San Siro aperto con maxischermi in campo. Anche allora fu il Comune, guidato da Sala, a sostenere l’iniziativa. Il primo cittadino, presente allo stadio turco, ha ricordato quell’evento con una punta di scaramanzia, ma anche con l’ottimismo di chi vede nel bis un’occasione per riscattarsi sportivamente.


Finale Champions League 2025: le prossime decisioni e la trasmissione in chiaro

Nelle prossime settimane saranno comunicati i dettagli definitivi: modalità d’ingresso, capienza autorizzata e condizioni di accesso al maxischermo. In ogni caso, la finale sarà trasmessa in chiaro anche in televisione, consentendo a tutti i tifosi di seguire la partita, che si preannuncia storica. Se l’accordo tra Comune, Inter e Prefettura andrà in porto, San Siro tornerà a essere teatro di una notte da vivere tutti insieme, a tinte nerazzurre.

Mirko Geografo arriva a Milano: una vita tra boxe e sacrifici

Mirko Geografo è nato e cresciuto al Trullo, una borgata romana dove la strada spesso rischia di prendere il sopravvento sui sogni. Ma per lui e suo fratello, lo sport è sempre stato un rifugio, una via alternativa indicata dai genitori per tenerli lontani da pericoli e distrazioni. Ha raccontato di aver praticato calcio, basket e full contact prima di trovare la sua vera strada nella boxe. La scintilla è scattata a 16 anni, dopo aver assistito a un match di suo cugino acquisito Fedele Bellusci, pugile di livello intercontinentale. Nonostante la contrarietà iniziale della famiglia, decise di iscriversi in palestra, determinato a seguire quella vocazione appena scoperta.


Una doppia vita tra guantoni e carrozzeria

La realtà del pugilato professionistico in Italia non permette a molti atleti di vivere solo di sport. Anche per lui è stato così: carrozziere di mestiere, lavora durante il giorno in una officina non distante da quella del padre e del fratello. Questo gli consente di restare vicino alla sua famiglia, valore che ha sempre messo al primo posto. Alla sera, poi, dedica il suo tempo a chi vuole imparare l’arte della boxe, impartendo lezioni private. Una giornata tipo, quando non è in preparazione per un match, è quindi scandita da lavoro e passione, in un equilibrio faticoso ma necessario.


Il primo titolo e la sfida con il veterano Spada

Il ricordo del primo grande traguardo professionale è ancora vivido: il titolo italiano conquistato nel 2018 contro Domenico Spada, un veterano del ring con una carriera internazionale alle spalle. Quello fu un incontro speciale, non solo per l’importanza del titolo, ma anche per il valore simbolico del confronto tra l’esperienza e la fame del debuttante. L’incontro, combattuto davanti al pubblico romano, si trasformò in un evento memorabile per lui e per i suoi sostenitori.


Mirko Geografo: la sfida di Milano e il sogno mondiale

A 33 anni, Geografo si prepara a salire di nuovo sul ring per una sfida da sogno. Il 17 maggio, a Milano, affronterà un altro avversario di valore per il titolo Silver WBC, in un match che potrebbe rappresentare una vera e propria semifinale mondiale. Dopo una carriera segnata da successi e infortuni, questa opportunità potrebbe trasformarsi nel definitivo trampolino di lancio. La determinazione non gli manca, così come l’esperienza costruita con sudore e umiltà. Il ragazzo del Trullo è pronto a giocarsi tutto, con la consapevolezza che, qualunque sarà il risultato, nulla gli è stato regalato.

Inter Primavera-Sampdoria(1-0): una vittoria firmata nerazzurra

L’Inter Primavera conquista una preziosa vittoria nella 37ª giornata del campionato battendo la Sampdoria per 1-0. Il gol decisivo arriva al 75’ grazie a Lavelli, bravo a farsi trovare pronto in area di rigore. L’azione parte da un’iniziativa sulla sinistra di Mosconi, che salta il diretto avversario e serve un pallone perfetto al centro. Lavelli anticipa il difensore blucerchiato Valle e di testa insacca alle spalle del portiere. Un successo importante per i nerazzurri che, pur soffrendo a tratti, riescono a portare a casa tre punti fondamentali nella corsa per il vertice.


Inter Primavera-Sampdoria: Lavelli decisivo, Mosconi uomo assist

Il match-winner della giornata è senza dubbio Lavelli, autore del gol che ha deciso la sfida contro la Sampdoria. Il suo colpo di testa preciso e puntuale ha premiato il grande lavoro fatto per tutta la gara. Ma va sottolineato anche il contributo determinante di Mosconi, autore dell’assist: la sua accelerazione sulla fascia sinistra ha spaccato la difesa doriana e creato lo spazio per il gol. Due protagonisti in crescita, simboli di un’Inter Primavera che continua a valorizzare il talento individuale all’interno di un gioco di squadra ben strutturato. Un segnale forte in vista della fase finale del campionato.


Nerazzurri secondi in classifica a quota 71

Con questo successo, l’Inter Primavera sale a 71 punti in classifica e si conferma al secondo posto nel campionato Primavera 1. I nerazzurri restano a nove lunghezze di distanza dalla Roma capolista. Il distacco rende complicata la rincorsa al primo posto, ma il rendimento dell’Inter resta comunque positivo e testimonia la continuità di una squadra ben costruita e capace di affrontare ogni tipo di avversario. Ora l’obiettivo sarà mantenere il piazzamento per partire da una posizione favorevole nei playoff scudetto ormai imminenti.

Milan Primavera-Torino: dove seguire in diretta il match

La sfida tra Milan e Torino, valida per il campionato Primavera 1, andrà in scena domenica 11 maggio alle ore 11.00. L’incontro sarà trasmesso in diretta su Sportitalia, visibile al canale 60 del digitale terrestre, offrendo così ai tifosi rossoneri la possibilità di seguire da vicino le gesta dei giovani talenti allenati da mister Guidi. Si preannuncia un match combattuto, con entrambe le formazioni in cerca di punti importanti nella parte conclusiva della stagione. Per il Milan, sarà anche un banco di prova utile per confermare quanto di buono mostrato nell’ultima uscita stagionale.


Milan Primavera-Torino: i rossoneri in forma

Il Milan Primavera arriva a questo appuntamento forte di una netta vittoria casalinga contro l’Udinese, battuta con un rotondo 4-0. Un successo che ha messo in evidenza la qualità offensiva della squadra e l’efficacia del lavoro tattico impostato da mister Guidi. A segno sono andati Sala, Perrucci e Comotto, autore di una doppietta che ha coronato una prestazione brillante. Il risultato non è mai stato in discussione, con i rossoneri padroni del campo per tutto l’arco della gara. Un segnale importante in vista del match contro il Torino, che si annuncia più impegnativo.


Bilancio stagionale: Milan settimo con 58 punti

Con 58 punti conquistati fino ad ora, il Milan occupa attualmente la settima posizione in classifica nel campionato Primavera 1. Il cammino dei giovani rossoneri è stato finora segnato da diciassette vittorie, sette pareggi e dodici sconfitte, con un totale di 61 gol realizzati. Numeri che raccontano di una squadra capace di esprimere un buon calcio e di ottenere risultati importanti, ma che ha conosciuto anche momenti di difficoltà nel corso della stagione. L’obiettivo ora è chiudere il campionato nel miglior modo possibile, puntando a consolidare la posizione e, magari, salire ancora.