Per l’Inter e Simone Inzaghi è arrivato il momento della verità. Domenica si chiude un campionato dominato a lungo ma poi perso lo scudetto viaggia verso Napoli, mentre sabato 31 maggio sarà il giorno della finale di Champions League contro il PSG. Ed è proprio lì, a Berlino, che si gioca il giudizio pubblico sul tecnico piacentino. Una vittoria renderebbe superflue le polemiche su un potenziale terzo scudetto sfumato in quattro anni; una sconfitta, invece, lo esporrebbe alle critiche, riaccendendo il dibattito sulla sua gestione e offrendo alibi ai club italiani da troppo tempo fuori dai radar vincenti.
Inter virtuosa con Simone Inzaghi: attivi sul mercato, competitivi sul campo
Dal 2021 a oggi, sotto la guida di Simone Inzaghi, l’Inter ha ottenuto risultati di alto livello pur mantenendo un bilancio di mercato in attivo: +101,39 milioni di euro complessivi. Nelle quattro stagioni, infatti, il club nerazzurro ha spesso venduto bene e acquistato con intelligenza, evitando investimenti pesanti. In questo periodo, l’Inter è stata più virtuosa di qualunque altra big italiana, persino dell’Atalanta. Le cifre smentiscono la narrazione di un’Inter “spendacciona” e mettono in luce il lavoro gestionale di Marotta e Ausilio, capaci di costruire squadre vincenti con risorse limitate ma con idee chiare e mirate.
Commissioni, ingaggi e meriti: l’altra faccia del successo
Nel conteggio vanno considerate anche le spese per commissioni: 107,5 milioni in quattro anni, meno della Juventus e solo lievemente superiori ad altri top club. Il valore dell’Inter va quindi misurato non solo nei risultati ma anche nell’efficienza del suo management. Inzaghi ha avuto una rosa forte, certo, ma ha saputo valorizzarla come pochi, spesso con giocatori presi a parametro zero. La finale di Champions 2025 sarà uno spartiacque mediatico, ma in ogni caso la gestione nerazzurra resta un modello: sostenibile, solida e orientata alla competitività. Ora, con circa 100 milioni da reinvestire, si apre un nuovo ciclo.
Oltre il risultato, un progetto solido
Indipendentemente dal verdetto della finale di Berlino, l’Inter può contare su una base tecnica e dirigenziale d’eccellenza. Inzaghi, nel bene e nel male, ha portato il club sempre a giocarsi qualcosa di grande, mentre Marotta e Ausilio hanno garantito continuità e risultati senza svenarsi. La Champions può cambiare la percezione mediatica, ma non la sostanza: l’Inter, oggi, è tra le società meglio gestite d’Europa. E il futuro, tra rinnovi da pianificare e investimenti mirati , sarà ancora all’insegna della solidità e dell’ambizione.