Alle Intramural Championship Finals 2025 il Bocconi Sport Center diventa un’arena di confronto tra agonismo, università e sport paralimpico.
Il Bocconi Sport Center si è trasformato in un punto di incontro unico, dove sport universitario e agonismo di alto livello hanno trovato un terreno comune grazie all’iniziativa promossa da FITeT in collaborazione con il Comitato Regionale Lombardia, nell’ambito delle Intramural Championship Finals 2025. Un evento che ha superato il semplice perimetro dell’esibizione sportiva per diventare un laboratorio di scambio umano, tecnico e culturale, testimonianza di come il tennistavolo possa diventare un ponte reale tra mondi solo in apparenza distanti.
Fin dai primi scambi, l’atmosfera era quella delle grandi occasioni. I giocatori della Serie A2 e B1 del Tennistavolo Milano Sport hanno portato sul campo la qualità internazionale delle loro traiettorie, la profondità tattica e un’intensità agonistica capace di affascinare studenti e appassionati. Le accelerazioni del nigeriano Azeez Solanke, numero 7 del ranking del suo Paese, hanno dato ritmo alla giornata, mentre la solidità tecnica di Tobi Falana ha aggiunto spessore al confronto. Non è mancata la brillante determinazione di Matteo Fantoni, uno dei talenti italiani più promettenti, già nel giro della Nazionale Under 19, capace di dialogare con il pubblico con la stessa naturalezza con cui attacca la palla sul tavolo.
Accanto a loro, la competenza di Daniele Spagnolo e Alessandro Cicchitti – direttore tecnico di Milano Sport e studente dell’ultimo anno di Giurisprudenza in Bocconi – ha rappresentato il simbolo perfetto di quell’alleanza tra vita accademica e percorso agonistico su cui l’evento si fonda. Cicchitti, con il suo doppio ruolo, ha incarnato la figura del ponte naturale tra due contesti che sempre di più dovranno dialogare per valorizzare i giovani atleti.
L’eleganza di Mosconi e la grinta di Magnaghi: il contributo del Tennistavolo Vallecamonica
Tra gli applausi del pubblico, le due atlete del Tennistavolo Vallecamonica hanno portato un contributo prezioso e capace di rendere la giornata ancora più completa. Veronica Mosconi, già campionessa italiana assoluta, ha illuminato il Bocconi Sport Center con la sua eleganza tecnica e con il profilo di un’atleta che ha saputo costruire una carriera solida, senza mai perdere la sensibilità di chi conosce le sfide del percorso sportivo. Accanto a lei, Arianna Magnaghi ha aggiunto intensità e dinamismo, trasmettendo entusiasmo e coinvolgendo gli studenti con uno stile di gioco energico e brillante.
Il confronto tra atleti di diversa provenienza e generazione ha creato un ambiente di apprendimento costante, rendendo la manifestazione una vera palestra di osservazione per i giovani universitari.
Lo sport paralimpico come valore centrale: l’esempio di Ludovico Bini
Uno dei momenti più significativi della giornata è stato l’ingresso sul campo dei rappresentanti del settore paralimpico. Tra loro, Ludovico Bini, giovane talento del Tennistavolo Saronno e recente campione europeo paralimpico giovanile, ha portato non solo qualità tecnica, ma soprattutto un messaggio potente: lo sport come opportunità, come linguaggio universale capace di unire e abbattere barriere.
La sua presenza ha reso tangibile l’essenza più autentica dei valori promossi da FITeT: inclusione, rispetto, determinazione. Bini ha dialogato con gli studenti con naturalezza, raccontando il proprio percorso e ricordando che lo sport non è solo performance, ma racconto di resilienza e crescita.
L’impatto emotivo è stato evidente: per molti giovani presenti, confrontarsi con un atleta che ha trasformato le difficoltà in un punto di forza è stato il momento più formativo dell’intera giornata.
Un laboratorio di relazioni dentro la palestra del Bocconi Sport Center
Lungo tutto il pomeriggio, la palestra del Bocconi Sport Center ha assunto la forma di uno spazio aperto, in cui studenti, atleti, tecnici e dirigenti hanno condiviso non solo scambi tecnici, ma domande, testimonianze, visioni. La dimensione dialogica dell’iniziativa ha portato i presenti a comprendere come la vita sportiva e quella accademica non siano mondi in competizione, ma percorsi complementari che, se sostenuti da strutture adeguate, possono crescere insieme.
Il confronto fra studenti e atleti ha restituito l’immagine di un’università che non vuole limitarsi a essere spettatrice, ma protagonista attiva nel promuovere una cultura sportiva ampia e multidisciplinare.
Il ruolo di FITeT Lombardia e il valore educativo dello sport
Tra i presenti figura di riferimento è stata quella di Marcello Cicchitti, presidente del Comitato Regionale FITeT Lombardia e presidente nazionale della Commissione promozionale. Cicchitti ha ricordato quanto sia fondamentale avvicinare i giovani a discipline come il tennistavolo, capaci di trasmettere valori solidi: disciplina, concentrazione, rispetto dell’avversario, inclusione.
Le sue parole hanno ribadito quanto eventi di questo tipo non siano soltanto momenti dimostrativi, ma investimenti sul futuro dello sport italiano, in particolare nel contesto lombardo, dove l’attività giovanile e universitaria continua a crescere.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Riccardo Santolomazza, direttore del Bocconi Sport Center, per aver creduto nella collaborazione con FITeT e per aver reso possibile un evento che unisce sport, formazione e visione strategica.
Un nuovo capitolo nel rapporto tra FITeT e Bocconi
La giornata si è conclusa con la consapevolezza di aver aperto una prospettiva nuova nel dialogo tra FITeT, mondo universitario e sport agonistico. Le storie ascoltate, i punti di contatto individuati e la volontà condivisa di costruire progetti futuri hanno dato vita a un nuovo capitolo, destinato a rafforzarsi nei prossimi anni.
Il tennistavolo, con la sua natura rapida e riflessiva, si è rivelato ancora una volta uno strumento potente per creare comunità. E Milano, con la sua capacità di generare sinergie tra sport, università e territorio, si conferma un laboratorio d’avanguardia per l’innovazione sportiva.
L’evento non è stato una parentesi, ma l’inizio di una collaborazione che guarda lontano: fare dello sport universitario uno spazio di crescita reale, partecipativa e aperta, capace di formare competenze e trasmettere valori.

