Il cammino verso le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina passa anche dalla neve della Valle d’Aosta. A Courmayeur, Federica Brignone è tornata finalmente a sciare, segnando una tappa simbolica e fondamentale nel percorso di recupero dopo il grave infortunio della scorsa primavera. Un rientro atteso, seguito con attenzione dallo staff tecnico e dagli appassionati, che restituisce fiducia in vista dell’appuntamento olimpico più importante.
Il ritorno sulla neve dopo nove mesi di stop
Ferma dal 3 aprile, quando una caduta durante i Campionati Italiani le aveva provocato la frattura del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, Brignone ha rimesso gli sci ai piedi a oltre nove mesi dall’incidente. Le prime discese sono avvenute con grande cautela, a ritmo controllato, ma il segnale è forte: la campionessa azzurra è tornata a contatto con la pista.
Il lavoro svolto finora ha dato risposte incoraggianti, soprattutto sul piano delle sensazioni. Ritrovare il feeling con la neve, dopo un infortunio di questa portata, è uno degli aspetti più delicati del recupero.
Allenamento in gigante e segnali positivi
A testimoniare il momento è stato un video diffuso da Federazione Italiana Sport Invernali attraverso i propri canali ufficiali. Le immagini mostrano Brignone impegnata in un allenamento di gigante, il primo vero test tecnico dal lungo stop.
Nessuna forzatura, ma tanta attenzione ai dettagli: postura, appoggi, fluidità. Elementi fondamentali per una sciatrice che ha costruito la propria carriera su precisione e continuità ad altissimo livello.
Milano-Cortina nel mirino, cresce l’ottimismo
Il percorso verso Olimpiadi invernali di Milano-Cortina resta scandito da prudenza e programmazione, ma il clima attorno alla valdostana è sempre più positivo. Brignone, destinata a essere una delle figure simbolo dei Giochi in casa, continua il recupero senza bruciare le tappe, con l’obiettivo di arrivare all’evento olimpico nelle migliori condizioni possibili.
Il ritorno in pista a Courmayeur non è solo un passo atletico, ma anche mentale. Un segnale chiaro: la strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta.
