
Un gol che emoziona, un legame che non si spezza mai. Il centrocampista Davide Frattesi è tornato protagonista sul palcoscenico internazionale con una rete decisiva contro il Bayern Monaco, che ha sancito la vittoria per 2-1 dell’Inter in una serata che resterà nella memoria collettiva. Ma a rendere unica questa prestazione non è solo l’importanza della partita, ma il significato profondo che si nasconde dietro a quel gol: il dolore per la perdita della nonna, Stefania. Un’emozione che Frattesi ha condiviso con il mondo attraverso il suo celebre urlo di gioia e la dedica speciale, che si è trasformata in una promessa struggente.
La dedica commovente e il ricordo della nonna
Il 2025 ha visto Frattesi riscrivere il suo destino, con un gol che, oltre a garantire i tre punti all’Inter, rappresenta un tributo speciale alla figura che gli ha regalato amore incondizionato. La sua nonna, a cui Frattesi era legato da un rapporto speciale, era venuta a mancare recentemente, lasciando un vuoto che il centrocampista non ha mai smesso di sentire. Dopo il gol contro il Bayern Monaco, Frattesi ha alzato lo sguardo al cielo e dedicato il suo urlo a lei, scrivendo sulla maglietta “Io lo so che lassù un paio di strilli li hai tirati bella mia”. In quella dedica, c’era tutta la forza e la fragilità di un giovane uomo che, pur nel dolore, riesce a trovare la forza di sorridere al ricordo di chi non c’è più.
Un rapporto unico, fatto di momenti speciali
La relazione con la nonna Stefania è stata fondamentale per la crescita di Frattesi, come testimoniano le parole di Luca, suo fratello. In un’intervista a gianlucadimarzio.com, Luca ha raccontato dei pranzi a casa della nonna, dei barbecue sul suo terrazzo e di un piatto che per Davide era simbolo di calore familiare: i cannelloni. «La nonna aveva un legame speciale con lui, tanto che Davide pensava di portarla con sé sul pullman per festeggiare lo scudetto. Alla fine, decise di portarla in campo, per vivere quel momento insieme», ha spiegato Luca, ricordando anche la personalità forte e diretta di Stefania. Un episodio che ha visto la nonna approcciarsi a Beppe Marotta, dirigendosi a lui con grande determinazione: «Salve, sono la nonna di Frattesi».
Il ritorno del campione e la promessa di un legame eterno
Il legame di Davide con la sua famiglia ha sempre avuto un posto centrale nella sua vita. Frattesi, infatti, ha dimostrato sin da giovane un attaccamento profondo alla propria casa e ai propri cari. Luca ha ricordato con affetto i tempi passati insieme, tra partite a pallone nei corridoi di casa e sfide a briscola. La competizione è sempre stata una costante nella loro vita. «Non accettava mai di perdere», ha aggiunto Luca, raccontando anche come Frattesi fosse sempre attento alle sue figurine Panini, che a volte si trovavano attaccate nel suo album senza essere state acquistate. Un aneddoto che racconta perfettamente la natura di Davide, sempre determinato, ma anche molto legato ai piccoli e grandi affetti della vita quotidiana.
L’infanzia e l’inizio di una carriera che promette ancora tanto
Fin da piccolo, Frattesi ha avuto un’infanzia caratterizzata da un’energia incontrollabile. A raccontarlo è sempre Luca, che ricorda come il fratello, fin da giovanissimo, fosse troppo esuberante per restare fermo. Una delle prime esperienze sportive di Davide non fu infatti il calcio, ma il tapis roulant, dove il giovane Frattesi aumentò a sorpresa la velocità, facendo cadere Luca e procurandosi un graffio sulla guancia. Un episodio che sottolinea la sua personalità vivace e la sua voglia di superare ogni limite. Ma il calcio è sempre stato nel suo destino, tanto che il pediatra stesso lo consigliò a praticarlo per incanalare la sua energia in modo costruttivo.
La promessa di Davide Frattesi
Oggi, mentre il suo nome rimbomba nelle cronache sportive internazionali, Frattesi ha anche un altro obiettivo: onorare la memoria della sua nonna e il legame indissolubile che avevano. «Un giorno ti rivedrò e balleremo all’infinito», è la promessa che il centrocampista ha fatto al cielo, nel ricordo della donna che l’ha sempre sostenuto e che ora guarda il nipote dall’alto.