Dopo una Gara 2 combattuta ma amara, il capitano dell’Hc Milano, Emanuele Ferrari, racconta in un’intervista esclusiva sensazioni, preparazione e motivazioni in vista della decisiva Gara 3 della finale scudetto.
Una serie equilibrata e carica di tensione
La finale scudetto dell’hockey inline continua a regalare emozioni e colpi di scena. L’Hc Milano, dopo una Gara 2 molto più combattuta rispetto all’esordio nella serie della finale scudetto, si prepara a Gara 3 con determinazione e spirito di rivincita. La squadra ha dimostrato solidità e carattere, pur dovendo cedere il passo al Vicenza, e ora si affida anche al fattore campo per cambiare l’inerzia della serie. A guidare il gruppo, il capitano Emanuele Ferrari, alla sua prima stagione con la fascia al braccio.
Gara 2, tra orgoglio e rammarico
«Dopo la partita eravamo contenti della nostra prestazione perché abbiamo dato tutto quello che avevamo. Allo stesso tempo, però, ci siamo sentiti amareggiati e delusi dal risultato finale della partita. Eravamo quasi sempre in penalità ed avevamo sempre con un uomo in meno. Giocare contro Vicenza in una finale scudetto con un giocatore in meno non è la situazione migliore in cui trovarsi».
Parole che raccontano un misto di soddisfazione e frustrazione, in una partita giocata con intensità ma segnata da situazioni difficili da gestire.
Il lavoro tra Gara 2 e Gara 3
La pausa tra Gara 2 e Gara 3 ha permesso al gruppo di concentrarsi su ciò che va migliorato, mantenendo alta l’intensità e la coesione del team.
«Ci siamo ritrovati in campo per allenarci e sistemare alcune cose. Nonostante i risultati, la squadra è presente e lo stiamo dimostrando in campo con il buon livello di gioco che facciamo. Quello che ha influenzato le nostre prestazioni sono stati determinati episodi ma, nonostante questo, ho visto la reazione positiva della squadra».
Un messaggio chiaro: l’Hc Milano non ha perso fiducia. La squadra è viva, reattiva, consapevole delle difficoltà, ma pronta ad affrontarle con determinazione.
Il calore del pubblico può fare la differenza
L’atmosfera al Quanta Club Milano sarà fondamentale per la squadra milanese, che potrà finalmente contare sul proprio pubblico in una gara tanto importante.
«Spero fortemente che vengano in molti a vedere questa partita e a supportarci perché ne abbiamo bisogno. In questi momenti i tifosi fanno la differenza andando a incidere sul morale e la grinta della squadra. In casa di Vicenza c’erano veramente tante persone a vederli e questo sicuramente li ha aiutati.»
Il sostegno dei tifosi diventa parte della strategia, una spinta emotiva che può trasformare una buona prestazione in un risultato concreto.

Un ruolo di responsabilità e un gruppo da onorare
«Questo è stato il mio primo anno da capitano e non è andata come ci aspettavamo ad inizio stagione. Però, non è ancora detta l’ultima parola. Sono molto soddisfatto del gruppo che si è formato. So che la squadra crede ancora nello scudetto e questo mi rasserena».
Parole sincere, che raccontano di un leader consapevole del proprio ruolo e della forza morale di una squadra che, nonostante le difficoltà, continua a crederci.
La motivazione è già nello spogliatoio
«In realtà ho già parlato abbastanza con la squadra. Sono sicuro che ogni componente avrà la giusta motivazione per scendere in campo senza che gli venga detto altro. Se manca la motivazione e la determinazione in queste gare allora diventa inutile giocarle. Credo che ognuno di noi le abbia e per questo non ci sarà bisogno di dire nulla prima della partita».
La carica emotiva di queste parole parla chiaro: la squadra ha dentro tutto ciò che serve per lottare fino all’ultimo minuto.
Ora Milano si gioca tutto
Gara 3 non sarà solo una partita: sarà una prova di carattere, di gruppo, di identità. Dopo due gare giocate in trasferta, l’Hc Milano torna davanti al proprio pubblico per tentare la rimonta e tenere vivo il sogno scudetto.
La determinazione di Ferrari, la compattezza della squadra e il calore del palazzetto sono gli ingredienti con cui i milanesi cercheranno di scrivere un nuovo capitolo nella corsa al titolo.