davide frattesi Inter Udinese - Foto generata con AIdavide frattesi Inter Udinese - Foto generata con AI

Il mercato dell’Inter entra in una fase di riflessione profonda, dove presente e futuro iniziano a intrecciarsi. L’infortunio di Denzel Dumfries, destinato a rientrare solo dopo la pausa di marzo e con tempi di recupero completi ancora da valutare, ha accelerato i ragionamenti su una possibile eredità tecnica nel ruolo. Il nome in cima alla lista è quello di Marco Palestra, ma per arrivare al talento dell’Atalanta servirà prima fare spazio a bilancio.

Palestra obiettivo concreto, ma solo per l’estate

I primi contatti sono già stati avviati, anche se l’operazione è pensata in ottica mercato estivo. A gennaio, ufficialmente, la linea dell’area tecnica resta prudente: numericamente Cristian Chivu non è in emergenza, considerando il rientro imminente di Matteo Darmian, la presenza di Luis Henrique e le soluzioni adattate come Carlos Augusto e Diouf, seppur a piede invertito.

Il problema, però, è qualitativo. Nessuno di questi profili garantisce l’impatto offensivo avuto da Dumfries, capace nell’ultima stagione di 11 gol e 6 assist, numeri che pesano nell’economia del gioco nerazzurro. Per questo l’Inter guarda avanti, evitando investimenti “di riparazione” che non rispondano a una visione di lungo periodo.

Dumfries, clausola e scenari di addio

Il cambio di agente di Dumfries, passato nella scuderia di Barat, viene letto come un segnale chiaro: l’olandese potrebbe salutare dopo il Mondiale. Nel contratto è presente una clausola rescissoria da 25 milioni di euro, valida fino a metà luglio e facilmente attaccabile da club stranieri.

Questo rende inevitabile una pianificazione strutturale sul ruolo di esterno destro, non solo per tamponare un’assenza momentanea ma per costruire il titolare dell’Inter del futuro. In quest’ottica, Palestra è considerato l’unico profilo realmente all’altezza.

Atalanta, valutazione alta e nodo Cagliari

Palestra è attualmente in prestito al Cagliari, dettaglio che complica ulteriormente la trattativa: per riportarlo a Milano servirà anche un indennizzo al club rossoblù. La palla, però, è soprattutto nelle mani dell’Atalanta e della famiglia Percassi.

La valutazione è chiara: circa 40 milioni di euro, cifra che tiene conto non solo del rendimento attuale ma soprattutto del potenziale del giocatore, già entrato nel giro della Nazionale e osservato con attenzione anche dal ct Gennaro Gattuso. L’Inter, dal canto suo, ha un budget stimato tra 20 e 24 milioni: la distanza è evidente e impone una cessione eccellente.

Frattesi sacrificabile per finanziare l’operazione

Il nome che mette tutti d’accordo è quello di Davide Frattesi. Il centrocampista azzurro cerca maggiore continuità, anche in ottica Nazionale, e il mercato non manca: Juventus è già in fila, mentre Napoli e Roma osservano con interesse.

Il direttore sportivo Piero Ausilio valuta Frattesi 35 milioni di euro e accetterebbe solo formule che garantiscano un incasso certo. Una cifra che consentirebbe all’Inter di avvicinarsi sensibilmente alle richieste dell’Atalanta per Palestra e, allo stesso tempo, di pianificare il centrocampo del futuro.

Recompra Stankovic, costi e vantaggi

La possibile uscita di Frattesi apre un altro dossier: il suo sostituto. In questo senso, l’Inter guarda con crescente convinzione a Aleksandar Stankovic, protagonista di una stagione di altissimo livello con il Club Brugge.

La recompra è fissata a 13 milioni nel 2026, che diventano 23 milioni lordi, considerando i 10 incassati dalla cessione. Un’operazione ritenuta sostenibile e strategica: l’Inter lascerebbe andare un centrocampista già affermato per ritrovarne uno più giovane, ma ormai pronto per essere titolare, come dimostrato anche dall’ultima prestazione contro il Genk, con gol e premio di migliore in campo.

Un incastro che decide il mercato nerazzurro

Il futuro dell’Inter passa da un delicato gioco di incastri. Frattesi finanzia Palestra, Stankovic copre l’uscita in mezzo al campo e Dumfries potrebbe chiudere il suo ciclo a Milano. Non si tratta solo di mercato, ma di una scelta identitaria, coerente con la linea Oaktree: ringiovanire, valorizzare e mantenere competitività ai massimi livelli.

L’estate nerazzurra inizia ora, tra valutazioni economiche e visione tecnica. E Palestra, sempre di più, è il nome che può cambiare il volto dell’Inter che verrà.