Domenico Tedesco tenta il suo ex pupillo e lo chiama in Turchia, ma il Milan apre solo davanti a un’offerta da 35 milioni. Il francese riflette: la sua priorità resta Milano.
Il mercato di gennaio rischia di trasformarsi in un passaggio chiave per il Milan. Al centro delle attenzioni c’è Christopher Nkunku, arrivato in estate con aspettative altissime e ora chiamato a scegliere se proseguire il proprio percorso in rossonero o ascoltare le sirene che arrivano dalla Turchia. Sul tavolo c’è l’interesse concreto del Fenerbahce, pronto a farsi avanti su spinta diretta di Domenico Tedesco, tecnico che conosce molto bene il giocatore.
Milano osserva, valuta e detta le condizioni. Perché il Milan non intende svendere uno degli investimenti più importanti della sua recente campagna acquisti.
Tedesco chiama, il Fenerbahce prova l’affondo
Il legame tra Nkunku e Tedesco nasce ai tempi di Lipsia, dove il francese ha vissuto alcune delle stagioni migliori della sua carriera. Un rapporto umano e professionale forte, che oggi il tecnico vorrebbe riattivare a Istanbul. Il Fenerbahce ha già mosso i primi passi, informando il Milan del proprio interesse e avviando i contatti preliminari.
La proposta iniziale, però, non soddisfa via Aldo Rossi: l’idea turca sarebbe quella di un prestito con diritto di riscatto, formula che il club rossonero non considera adeguata al valore del calciatore.
Il Milan fissa la linea: 35 milioni o niente
La posizione del Milan è chiara. Milan prenderebbe in considerazione la cessione di Nkunku soltanto davanti a un’offerta da 35 milioni di euro, cifra che consentirebbe di evitare minusvalenze dopo l’investimento estivo da 37,5 milioni più bonus.
Una richiesta netta, che al momento frena l’operazione. Il Fenerbahce lavora per abbassare le pretese, ma la dirigenza rossonera – con Tare e Furlani in prima linea – non intende fare sconti, consapevole del potenziale ancora inespresso del francese.
Milano e i precedenti scomodi
L’ipotesi di un addio dopo pochi mesi riporta alla memoria scenari già vissuti dal Milan. In passato, attaccanti arrivati con grandi aspettative hanno salutato rapidamente: da Higuain a Fernando Torres, fino al caso più recente di Morata. Storie diverse, ma accomunate da un impatto inferiore alle attese.
È proprio per evitare un nuovo capitolo simile che il club riflette con attenzione. Nkunku rappresenta un profilo su cui il Milan ha costruito parte del proprio progetto offensivo, e una sua uscita a gennaio sarebbe una scelta forte, non priva di conseguenze tecniche e simboliche.
La volontà del giocatore: restare e convincere Milano
C’è però un elemento che pesa più di tutti: la volontà di Nkunku. Il francese, almeno per ora, non spinge per la cessione. Ritiene che la sua avventura al Milan non sia ancora realmente iniziata, frenata da infortuni e da un fisiologico periodo di adattamento.
La doppietta contro il Verona ha rappresentato uno spartiacque mentale, un segnale forte sia per l’ambiente sia per Massimiliano Allegri, che continua a credere nel suo talento. Anche nella trasferta di Cagliari, Nkunku è candidato a partire dal primo minuto, complice una condizione non ottimale di Rafa Leao e il minutaggio ancora ridotto di Fullkrug.
Un bivio che può pesare sulla stagione
Il Milan sa che la decisione su Nkunku può influenzare l’intera seconda parte di stagione. Cedere significherebbe incassare e ridisegnare l’attacco; trattenere vorrebbe dire scommettere definitivamente sul rilancio del francese, affidandogli un ruolo centrale nel progetto tecnico.
Milano, ancora una volta, è chiamata a scegliere. E Nkunku resta sospeso tra la tentazione turca e la voglia di prendersi San Siro.

