La città del calcio punta anche al basket globale
Un progetto globale con radici milanesi
La NBA Europe — nato dalla collaborazione fra NBA e FIBA — si propone come una “Champions League” del basket europeo, con il lancio previsto intorno al 2027. Secondo il vice-commissario della NBA, Mark Tatum, le squadre partecipanti potranno essere sia franchise nuove sia club esistenti di forte richiamo internazionale.
Tatum ha indicato che i Paesi destinati ad avere almeno una franchigia permanente includono Italia, Spagna, Francia, Germania, Turchia e Grecia.
In questo contesto, la città di Milano emerge come candidato concreto: il club di calcio AC Milan è stato citato fra i brand in corsa per entrare nella NBA Europe.
Le cifre e l’ingresso nel club
Le informazioni più recenti indicano che il bando per le franchigie europee potrebbe aprirsi nel primo trimestre del 2026.
Il costo stimato per ogni partecipante si aggira tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari.
Nella fase iniziale si parla di circa 10-12 città coinvolte, che garantirebbero i requisiti di mercato, infrastrutture e brand internazionale.
Per Milano si aprono opportunità concrete: un club già noto globalmente, un mercato sportivo di grande rilevanza, e potenzialmente sinergie fra calcio e basket nella città lombarda.
Perché Milano ha i requisiti ideali
Milano non è solo una piazza economica e mediatica, ma vanta anche una consolidata cultura sportiva-globale. Il brand AC Milan ha visibilità internazionale e un appeal che può traslare nel basket.
Inoltre, la presenza nel capoluogo lombardo di società come Olimpia Milano (che compete stabilmente in ambito europeo) rafforza l’idea di un ecosistema già predisposto.
Molto rilevante è il fatto che Milano possa rappresentare un hub ideale per una franchigia NBA Europe in Italia, rilanciando il basket locale con investimenti internazionali e visibilità globale.
Quali le sfide da affrontare
Nonostante le potenzialità, restano diverse incognite. Innanzitutto il modello sportivo-commerciale: la NBA Europe dovrà integrarsi con le leghe nazionali europee senza creare sovrapposizioni negative. Tatum ha ribadito che l’obiettivo non è sostituire la EuroLeague, bensì contestualizzarsi in un ecosistema che rispetta la tradizione europea.
Occorre poi garantire infrastrutture adeguate, un pubblico stabile e un modello economico sostenibile: il costo di ingresso è altissimo e richiede partner forti.
Infine, va considerata l’esigenza di rendere il progetto credibile agli occhi sia degli stakeholder europei sia dei tifosi, che chiedono legame con il territorio, identità e competitività reale.
Implicazioni per il basket italiano e per Milano
Per l’Italia e per Milano sarebbe una svolta epocale. Avere una franchigia NBA Europe in città significherebbe:
- Aumento della visibilità internazionale per il basket milanese e italiano.
- Possibilità di attrarre investimenti, sponsorizzazioni e infrastrutture di livello globale.
- Rafforzamento delle sinergie fra sport, brand e territorio: una città come Milano può diventare centro di riferimento sportivo multiplo.
- Stimolo per i giovani atleti, per le leghe nazionali e per il sistema-basket locale ad alzare l’asticella.
È importante che, parallelamente all’evento-franchigia, vengano valorizzati i club locali, le leghe domestiche (es. la Serie A) e le iniziative grassroots, affinchè il progetto non si limiti a una operazione di “brand” ma produca vero sviluppo.
Il prossimo futuro e il ruolo di Milano
Nel primo trimestre 2026 la NBA Europe potrebbe avviare le candidature; Milano dovrà quindi preparare un dossier competitivo che includa piano economico, infrastrutture, brand, coinvolgimento del territorio e modello operativo.
Nel frattempo, Milano e l’Italia osservano con attenzione l’evoluzione del progetto: se la candidatura dovesse essere selezionata, il capoluogo lombardo si troverebbe al centro di un cambiamento strutturale nel basket europeo.
In breve: i punti chiave
- Il progetto NBA Europe è in fase avanzata e punta al lancio nel 2027.
- Il range stimato per l’ingresso di una franchigia varia da 500 milioni a 1 miliardo di dollari.
- Milano è considerata tra le candidate per avere una franchigia, grazie al suo brand, mercato e infrastrutture.
- Le sfide principali riguardano costi elevati, infrastrutture e integrazione con il basket europeo esistente.
- Per Milano si tratta di un’opportunità strategica: un salto verso il basket globale, ma richiede una preparazione di alto livello.
In conclusione, la città di Milano ha davanti a sé un potenziale storico: partecipare all’avvento di una nuova era del basket europeo, assumendo un ruolo da protagonista. Resta da vedere se sarà in grado di trasformare l’opportunità in realtà concreta.






