Mirko Geografo è nato e cresciuto al Trullo, una borgata romana dove la strada spesso rischia di prendere il sopravvento sui sogni. Ma per lui e suo fratello, lo sport è sempre stato un rifugio, una via alternativa indicata dai genitori per tenerli lontani da pericoli e distrazioni. Ha raccontato di aver praticato calcio, basket e full contact prima di trovare la sua vera strada nella boxe. La scintilla è scattata a 16 anni, dopo aver assistito a un match di suo cugino acquisito Fedele Bellusci, pugile di livello intercontinentale. Nonostante la contrarietà iniziale della famiglia, decise di iscriversi in palestra, determinato a seguire quella vocazione appena scoperta.
Una doppia vita tra guantoni e carrozzeria
La realtà del pugilato professionistico in Italia non permette a molti atleti di vivere solo di sport. Anche per lui è stato così: carrozziere di mestiere, lavora durante il giorno in una officina non distante da quella del padre e del fratello. Questo gli consente di restare vicino alla sua famiglia, valore che ha sempre messo al primo posto. Alla sera, poi, dedica il suo tempo a chi vuole imparare l’arte della boxe, impartendo lezioni private. Una giornata tipo, quando non è in preparazione per un match, è quindi scandita da lavoro e passione, in un equilibrio faticoso ma necessario.
Il primo titolo e la sfida con il veterano Spada
Il ricordo del primo grande traguardo professionale è ancora vivido: il titolo italiano conquistato nel 2018 contro Domenico Spada, un veterano del ring con una carriera internazionale alle spalle. Quello fu un incontro speciale, non solo per l’importanza del titolo, ma anche per il valore simbolico del confronto tra l’esperienza e la fame del debuttante. L’incontro, combattuto davanti al pubblico romano, si trasformò in un evento memorabile per lui e per i suoi sostenitori.
Mirko Geografo: la sfida di Milano e il sogno mondiale
A 33 anni, Geografo si prepara a salire di nuovo sul ring per una sfida da sogno. Il 17 maggio, a Milano, affronterà un altro avversario di valore per il titolo Silver WBC, in un match che potrebbe rappresentare una vera e propria semifinale mondiale. Dopo una carriera segnata da successi e infortuni, questa opportunità potrebbe trasformarsi nel definitivo trampolino di lancio. La determinazione non gli manca, così come l’esperienza costruita con sudore e umiltà. Il ragazzo del Trullo è pronto a giocarsi tutto, con la consapevolezza che, qualunque sarà il risultato, nulla gli è stato regalato.