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La città si candida tra le sedici squadre della futura Nba Europe, con imprenditori del calcio pronti a investire

La Nba in Europa non è più soltanto un’ipotesi affascinante, ma un progetto concreto che sta prendendo forma. E l’Italia, secondo le ultime indiscrezioni, è pronta a giocare un ruolo di primo piano. Milano e Roma emergono come le due città candidate a ospitare una delle sedici squadre previste nel nuovo campionato continentale che la lega statunitense punta a lanciare già nel 2027.

A confermare la solidità del progetto è stato Gianni Petrucci, presidente della Federazione italiana di pallacanestro, che ha parlato senza esitazioni di un’iniziativa ormai avviata. Un treno che ha già lasciato la stazione e sul quale alcune grandi capitali europee stanno cercando di salire, tra cui il capoluogo lombardo.

Milano, strutture e appeal internazionale giocano a favore

Se Roma valuta soluzioni ancora in fase di studio, Milano appare oggi la città italiana più pronta ad accogliere una franchigia Nba Europe. Non solo per le infrastrutture sportive già presenti, ma anche per un ecosistema urbano che da anni dialoga con eventi globali, brand internazionali e grandi investimenti.

Il capoluogo lombardo è una piazza che la Nba guarda con estremo interesse: moda, design, lusso e intrattenimento sono asset centrali nella strategia di espansione della lega, che punta a città capaci di attrarre sponsor, pubblico globale e giocatori. Milano, in questo senso, rappresenta una vetrina naturale per il basket d’élite.

La Nba Europe, infatti, non sceglierà soltanto sulla base della tradizione cestistica, ma guarderà con attenzione al potenziale di marketing, alla capacità di generare ricavi da merchandising e alla forza del brand città.

Imprenditori del calcio dietro il progetto milanese

Dietro la possibile candidatura di Milano si muovono imprenditori di primo piano del mondo del calcio. Il nome più ricorrente è quello di Gerry Cardinale, fondatore di RedBird Capital Partners e proprietario del Milan, già accostato in passato a progetti di espansione sportiva internazionale.

Nelle ultime ore è tornato a circolare anche l’interesse dell’Inter, che potrebbe valutare l’ingresso nel basket professionistico europeo proprio in chiave Nba. Uno scenario che aprirebbe prospettive inedite, con un possibile derby cittadino anche sotto il profilo strategico e imprenditoriale.

La Nba, del resto, guarda con grande attenzione ai club calcistici già strutturati sul piano commerciale: Manchester City e Paris Saint-Germain sono esempi citati spesso come modelli di riferimento, capaci di trasformare lo sport in una piattaforma globale di business.

Roma osserva, ma Milano parte in vantaggio

Anche Roma è tra le città candidate. Nella Capitale, l’interesse ruota intorno alla famiglia Friedkin, proprietaria dell’AS Roma, che negli ultimi mesi aveva valutato anche l’acquisizione dei Boston Celtics prima che il club venisse rilevato dal fondo Sixth Street per oltre sei miliardi di dollari.

Sul fronte impiantistico, però, la situazione romana appare più complessa. L’ipotesi iniziale è quella di utilizzare il PalaEur, struttura che necessiterebbe di adeguamenti per rispettare gli standard Nba, con una possibile deroga temporanea in attesa di un nuovo impianto. Tra le alternative valutate c’è anche il Centrale del Foro Italico, attualmente dedicato al tennis.

Milano, invece, può contare su una pianificazione sportiva più avanzata e su una rete di strutture e servizi già allineati agli standard dei grandi eventi internazionali.

Sedici squadre e un modello misto di accesso

Il format della Nba Europe prevede sedici squadre, di cui dodici selezionate direttamente dalla lega e quattro ammesse attraverso un modello meritocratico, ancora in fase di definizione. Un sistema che punta a garantire qualità sportiva e sostenibilità economica, evitando improvvisazioni.

L’obiettivo della Nba è creare un campionato stabile, competitivo e fortemente riconoscibile, capace di dialogare con il pubblico europeo senza snaturare l’identità del basket statunitense.

Milano al centro del futuro basket europeo

Se la candidatura dovesse concretizzarsi, Milano diventerebbe uno dei poli strategici del basket europeo, affiancando città come Parigi, Madrid e Manchester. Un’operazione che andrebbe oltre lo sport, rafforzando il posizionamento internazionale della città e aprendo nuove opportunità in termini di eventi, turismo e investimenti.

Non sarebbe la prima volta che Milano si propone come hub sportivo globale: dal calcio alla pallavolo, fino ai grandi eventi internazionali, la città ha dimostrato di saper attrarre e gestire progetti complessi. La Nba Europe potrebbe essere il prossimo grande passo.