Centro sportivo ArgelatiCentro sportivo Argelati

Un progetto che unisce partecipazione, architettura e sostenibilità per restituire alla città uno dei suoi luoghi più iconici

Una nuova stagione per uno dei simboli dello sport milanese

Milano compie un passo decisivo verso la rinascita del centro balneare Argelati, uno degli impianti più amati della città e parte integrante dell’identità dei Navigli. La Giunta comunale ha approvato gli indirizzi del percorso amministrativo che porterà alla progettazione e alla successiva riapertura del complesso, chiuso da anni e oggi al centro di un processo che combina partecipazione cittadina, innovazione architettonica e valorizzazione storica.

L’assessora allo Sport Martina Riva ha ribadito l’impegno assunto nei confronti dei cittadini, una promessa che ora entra nella fase operativa: «Restituiremo l’Argelati ai milanesi, la gestione sarà pubblica e coinvolgeremo la città con un percorso partecipativo». Una visione che segna il ritorno dell’impianto al suo ruolo originario di spazio sportivo, sociale e comunitario.

Un progetto che parte dalla voce dei cittadini

Il primo passaggio del percorso riguarda la costruzione di un processo partecipativo, articolato in due momenti distinti ma complementari. Nella prima fase, la cittadinanza sarà chiamata a contribuire con idee e suggestioni progettuali: un modo per valorizzare la memoria collettiva e immaginare la nuova identità dell’impianto. Nella seconda, il dialogo si concentrerà sui futuri usi degli spazi, sulle modalità di gestione e sulle attività da ospitare durante l’anno.

Questa scelta rispecchia l’approccio di una Milano sempre più attenta a coinvolgere i suoi quartieri nella definizione delle trasformazioni urbane. È la stessa logica che ha guidato numerosi progetti di rigenerazione, confermando la volontà dell’amministrazione di costruire un rapporto diretto con la comunità.

Dalla partecipazione alla progettazione internazionale

Le idee raccolte confluiranno nel Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP), il manuale che orienterà il successivo concorso internazionale di progettazione. La Giunta ha già approvato le linee guida che definiscono i contenuti minimi del DIP, un quadro strutturato che accompagnerà i progettisti nella creazione delle nuove proposte.

Il concorso, ospitato sulla piattaforma certificata del Consiglio Nazionale degli Architetti (CNAPPC), sarà articolato in due fasi: la prima selezionerà le cinque migliori idee, la seconda individuerà il progetto vincitore, che sarà incaricato dello sviluppo del progetto definitivo e del relative procedure autorizzative. Una scelta che mette Milano al centro del panorama architettonico internazionale, attrattiva per studi provenienti da tutto il mondo.

Le linee guida della nuova Argelati

Il DIP recepirà le indicazioni del DOCFAP, approvato lo scorso ottobre, che ha già individuato alcuni elementi cardine della futura riqualificazione. Tra questi emerge la proposta di una copertura mobile e apribile delle vasche: una soluzione pensata per ampliare il periodo di utilizzo del centro oltre l’estate, mantenendo però la vocazione balneare storica.

Altro elemento distintivo è la rivitalizzazione della Roggia Boniforti, con un sistema di immissione d’acqua alimentato da tecnologia geotermica. Un intervento che unisce sostenibilità ambientale e valorizzazione del patrimonio idrico locale.

Il quadro economico ipotizzato dal DOCFAP prevede un investimento complessivo di 28 milioni di euro, di cui poco meno di 20 destinati ai lavori. Le risorse saranno interamente finanziate dal bilancio comunale.

Inclusione, sostenibilità e identità storica al centro del progetto

La qualità delle proposte verrà valutata secondo criteri che toccano tre dimensioni fondamentali: la tutela dell’identità storica e architettonica dell’impianto, la rifunzionalizzazione in chiave contemporanea e la piena integrazione urbana. Particolare rilevanza avrà la capacità dei progetti di interpretare i valori sociali dello sport attraverso inclusione, accessibilità e attenzione ambientale.

Non si tratta dunque di un semplice intervento edilizio, ma di un processo culturale che intende riscrivere il ruolo dell’Argelati all’interno del tessuto cittadino.

Un percorso che guarda al 2026

L’obiettivo è chiaro: individuare il progetto vincitore entro la fine del 2026, per avviare la fase successiva verso la realizzazione del nuovo centro balneare. Un cronoprogramma ambizioso ma coerente con la volontà dell’amministrazione di accelerare il processo di restituzione dell’area ai cittadini e riaffermare la vocazione sportiva dei Navigli.

L’impegno dell’amministrazione per un impianto simbolo della città

L’assessora Martina Riva ha sottolineato come il progetto rappresenti molto più di una riqualificazione: «Il centro balneare Argelati è un presidio sportivo e sociale. Oggi passiamo dalle parole ai fatti: abbiamo trovato le risorse necessarie e impostato un percorso amministrativo complesso che tiene insieme la partecipazione cittadina e la possibilità di coinvolgere i migliori progettisti del settore». Una dichiarazione che segna l’avvio concreto di un percorso destinato a restituire significato e funzione a un luogo iconico della Milano sportiva.