Ski Race Cup Fisdir Milano Cortina 2026

Dalla Ski Race Cup nasce l’appello degli atleti con disabilità intellettiva: sport, diritti e visibilità al centro del progetto #OLYImpaired

In un percorso che conduce l’Italia verso Milano Cortina 2026, c’è una voce che chiede ascolto con forza e dignità. È quella degli atleti con disabilità intellettiva dello sci alpino, protagonisti della Ski Race Cup, primo circuito nazionale dedicato agli agonisti Fisdir, che lanciano un messaggio chiaro: «Anche noi alle Olimpiadi».

Un appello che parte dallo sport, ma che tocca il cuore del dibattito culturale sull’inclusione, proprio nell’anno che accompagna il Paese verso i Giochi olimpici e paralimpici.

La Ski Race Cup cresce e guarda all’Europa

Il circuito Ski Race Cup per atleti Fisdir, promosso dalla Fisdir, nel 2026 compie un salto di qualità significativo. Le gare diventano cinque, distribuite tra FolgariaSestriere e Passo del Tonale, a cui si aggiunge una competizione internazionale a Tarvisio e, per la prima volta, una tappa all’estero nello scenario simbolo dello sci europeo: Kitzbühel.

Un’espansione che non è solo geografica. Il circuito si consolida come format sportivo e sociale, dove l’agonismo convive con la vita di gruppo, l’integrazione e il coinvolgimento delle famiglie, dei tecnici e delle associazioni sportive provenienti da tutta Italia.

Sport come linguaggio universale

Le competizioni hanno confermato il valore dello sport come strumento di crescita personale e collettiva. Gli atleti hanno dimostrato sul campo determinazione, talento e capacità di superare limiti e pregiudizi, restituendo allo sci alpino il suo significato più autentico: un linguaggio universale che unisce e ispira.

La Ski Race Cup non è soltanto una serie di gare, ma un movimento che genera energia positiva e costruisce comunità, rendendo visibile una realtà troppo spesso rimasta ai margini del racconto sportivo nazionale.

Il progetto “Intellectually Impaired Revolution” e #OLYImpaired

Alla base dell’appello c’è il progetto The Intellectually Impaired Revolution, sostenuto dall’omonimo fondo filantropico promosso dalla Fondazione Italia per il Dono. Da questa visione nasce anche l’hashtag #OLYImpaired, che accompagnerà tutta la durata delle Olimpiadi sui social network.

Un’idea sviluppata durante una lezione di Sport Management alla Fondazione AMMI di Monza, dove l’ingegner Andrea Sala, la giornalista Silvia Sardi e l’atleta agonista Filippo Freddi hanno raccontato agli studenti cosa significhi davvero inclusione nello sport. Il confronto diretto con Filippo ha acceso una riflessione profonda sulla scarsa visibilità degli atleti con disabilità intellettiva, spingendo i giovani a trasformare quella consapevolezza in una campagna concreta.

Un messaggio che trova eco anche nelle parole di Sergio Mattarella, che ha richiamato il valore della cultura dell’inclusione in occasione della consegna delle Bandiere Olimpiche e Paralimpiche.

Inclusione come motore di sviluppo

La Ski Race Cup per Atleti Fisdir si afferma come veicolo di cambiamento culturale, capace di coinvolgere territori, volontari, famiglie e aziende sensibili al principio del give-back: restituire valore alla società attraverso azioni concrete.

Il circuito dimostra come lo sport possa abbattere barriere e generare nuove opportunità, contribuendo a rafforzare il ruolo dell’Italia nel panorama dello sport paralimpico dedicato agli atleti con disabilità intellettiva.

I numeri di una crescita che chiede spazio

L’evoluzione del progetto è testimoniata dai dati. Gli atleti iscritti sono passati da una media di 35 nelle prime edizioni a 93 nel 2025, con una presenza crescente di partecipanti stranieri. Le società sportive coinvolte sono salite a 22, mentre le discipline si sono ampliate includendo Slalom Speciale, Super G e Scombi.

Numeri che raccontano un movimento vivo, in espansione, pronto a confrontarsi con i grandi palcoscenici internazionali.

L’appello: anche noi alle Olimpiadi

Dal cuore della Ski Race Cup arriva un messaggio diretto al mondo olimpico: gli atleti con disabilità intellettiva meritano visibilità, percorsi strutturati e opportunità reali di accesso ai grandi eventi. L’inclusione non può restare un principio astratto, ma deve tradursi in scelte concrete e coraggiose.

Milano Cortina 2026 rappresenta un’occasione storica per ascoltare questa voce e trasformarla in un’eredità culturale duratura.