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Storia della canoa a Milano e in Italia

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Dalle origini internazionali al ruolo milanese nel panorama nazionale

Le radici mondiali della canoa

L’evoluzione della canoa come sport trae ispirazione dalle imbarcazioni usate da popolazioni indigene quali gli Inuit e alcune tribù native americane per navigare fiumi, laghi e coste. La distinzione tra canoa e kayak è uno dei pilastri della terminologia odierna: la canoa canadese utilizza una sola pala e la pagaiata si effettua da un lato soltanto, mentre il kayak impiega la pagaia a due pale, con posizionamento seduto.

Nel XIX secolo, l’esploratore scozzese John MacGregor contribuì in misura decisiva alla diffusione del kayak nel contesto europeo: dopo un viaggio in Nord America, fece costruire una propria canoa da viaggio e ne promosse l’uso anche in Inghilterra e in Europa, contribuendo a trasformarla in disciplina sportiva.

La canoa entrò tra le discipline olimpiche già nel 1936, durante i Giochi di Berlino, consolidando la sua rilevanza internazionale e favorendo il riconoscimento sportivo su scala globale.

Le origini dell’organizzazione canoistica in Italia

In Italia, l’organizzazione ufficiale della canoa in ambito sportivo si è sviluppata nel corso del XX secolo. Il primo nucleo organizzativo fu costituito nel 1935 a Milano con la creazione del Gruppo Milanese della Canoa. L’anno successivo, una circolare della Reale Federazione Italiana di Canottaggio istituì una sezione canoa.

Nel 1939, il gruppo si trasformò nel Gruppo Italiano Canoa con sede a Milano. Dopo varie evoluzioni, nel 1973 si costituì la Commissione Italiana Canoa (CIC), che poi nel 1982 fu formalizzata come Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK). Il riconoscimento ufficiale da parte del CONI arrivò il 30 aprile 1987.

Parallelamente, nacquero società locali con scopi turistici, esplorativi o di avvicinamento. Uno degli esempi più noti è Canoa Club Milano, fondato nel 1955 da A. Pagani e G. Granacci, come associazione a vocazione fluviale e turistica. Il club è uno dei più longevi e ha accompagnato l’evoluzione della canoa in Lombardia.

Milano come crocevia della canoa italiana

Il contributo del Canoa Club Milano

Il Canoa Club Milano ha avuto un ruolo di primo piano nella storia della canoa nazionale. Nell’immediato dopoguerra, promosse discese fluviali esplorative e turismo acquatico. Negli anni ’50 e ’60 iniziò a includere anche attività agonistiche: slalom, discesa, kayak e canoa canadese.

Il club pubblicò anche la rivista Fiumi (dal 1962 al 1987), punto di riferimento per la comunità canoistica, con resoconti tecnici, esplorazioni e aggiornamenti sull’attività nazionale e internazionale.

Tra i risultati degni di nota, il Canoa Club Milano vantò atleti come Carlo Grigioni (K1 slalom), che raggiunse la nazionale, e la ripresa nel 2006 della squadra agonistica sotto la guida di giovani talenti.

Il movimento milanese: sezione Canoa del CUS

Un altro passaggio rilevante è stato l’avvio della sezione canoa del CUS Milano, fondata nel 1975 da Paolo Pescalli. La sede nautica fu stabilita all’Idroscalo. Da allora il CUS è diventato polo importante per l’allenamento universitario e la diffusione giovanile della disciplina.

Negli anni ’70 e ’80 il gruppo di studenti e appassionati protagonisti del movimento fluviale contribuì a mantenere viva la cultura della discesa e dell’esplorazione, spesso trasmettendo esperienze tramite viaggi, equipaggiamenti artigianali e scambi tra club.

Idroscalo e l’ambiente urbano

L’Idroscalo ha svolto un ruolo fondamentale nella storia del remo e della canoa milanese. La prima gara remiera nel bacino risale al 1930, e successivamente divenne centro stabile per lo sport acquatico cittadino.

Nel contesto della canoa, Milano ha potuto beneficiare di spazi come l’Idroscalo per promuovere eventi e attività acquatiche anche in ambito urbano, collegando la città alla cultura remiera nazionale.

L’evoluzione tecnica e federativa

Standardizzazione e regolamenti

Con l’istituzione della FICK, l’Italia ha adottato standard tecnici in linea con le direttive internazionali. Discipline come canoa velocità, slalom, discesa e canoa polo hanno trovato spazio nell’organizzazione ufficiale.

Negli anni, sono stati approntati regolamenti, protocolli di gara, normative sulla sicurezza e criteri di affiliazione che hanno permesso alla canoa italiana di partecipare con competitive modalità agli eventi internazionali.

Successi e protagonisti italiani

L’Italia ha ottenuto risultati degni di nota nelle competizioni internazionali. Atleti come Antonio Rossi e Josefa Idem hanno portato lustro alla disciplina, contribuendo a diffondere la canoa nel panorama sportivo nazionale.

Milano, con i suoi club storici, ha fornito molti atleti di riferimento per le squadre nazionali, in particolare tramite il Canoa Club Milano e altri sodalizi afferenti nel territorio lombardo.

Prospettive future e radicamento territoriale

Oggi la canoa in Italia gode di una diffusione capillare, con club federati, scuole formative e interesse crescente tra i giovani. Milano, grazie al suo passato e alle infrastrutture (come l’Idroscalo), può continuare a essere un punto di riferimento nel panorama nazionale.

L’evoluzione tecnica, le nuove tipologie di gare (ad esempio il K1 Extreme), l’attenzione verso sport sostenibili e la promozione del turismo fluviale rappresentano leve che possono consolidare ulteriormente il ruolo della canoa nel sistema sportivo italiano.

Come sostengono i promotori del settore, <<conoscere le radici della canoa significa rafforzare il futuro dello sport, valorizzando le esperienze locali e internazionali che hanno portato fino a oggi>>.


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