Il club nerazzurro raggiunge cifre storiche grazie al percorso europeo.
Inter, una stagione da incorniciare anche sul piano economico
L’Inter sta vivendo una stagione straordinaria non solo sul campo, ma anche dal punto di vista finanziario. La qualificazione alle semifinali di Champions League ha portato nelle casse del club nerazzurro una cifra vicina ai 115 milioni di euro, con la prospettiva di raggiungere i 140 milioni in caso di vittoria finale.
I dettagli dei premi UEFA accumulati
Bonus di partecipazione e risultati
La partecipazione alla fase a gironi ha garantito all’Inter un bonus di 18,62 milioni di euro, a cui si aggiungono i premi per i risultati ottenuti, tra cui:
- 9,7 milioni per la posizione finale nel girone.
- 13,3 milioni per le vittorie e i pareggi ottenuti.
- 11 milioni per l’accesso agli ottavi di finale.
- 12,5 milioni per la qualificazione ai quarti di finale.
- 15 milioni per l’approdo alle semifinali.
Quota “Value” e Market Pool
La UEFA ha introdotto il concetto di “value”, che combina il market pool e il ranking storico. L’Inter ha beneficiato di:
- 24,02 milioni dalla quota europea.
- 7,36 milioni dalla quota non europea.
Incassi da stadio
A questi premi si aggiungono gli incassi derivanti dalle partite casalinghe disputate a San Siro, con una media di 66.597 spettatori per le gare della fase a gironi.
Prospettive future: finale e vittoria
In caso di qualificazione alla finale, l’Inter riceverebbe ulteriori 18,5 milioni di euro, mentre la vittoria del trofeo garantirebbe un premio di 6,5 milioni. Inoltre, la partecipazione alla Supercoppa Europea porterebbe altri 4 milioni, con un ulteriore milione in caso di vittoria.
Confronto con le altre squadre europee
Attualmente, l’Inter è al terzo posto in Europa per ricavi dalla Champions League, dietro solo a Bayern Monaco e PSG:
- Bayern Monaco: 105,9 milioni di euro.
- PSG: 104,4 milioni di euro.
- Inter: 103,1 milioni di euro.
Impatto sul bilancio del club
Grazie a questi ricavi, l’Inter si avvicina al pareggio di bilancio previsto per il 30 giugno, con la possibilità di chiudere l’esercizio in attivo.