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Inzaghi guida l’Inter verso la gloria: tra rinnovo e sogni europei

Il tecnico piacentino è pronto a prolungare fino al 2028, mentre l’Inter affronta il Bayern con ambizioni da triplete.

L’Inter di Inzaghi: una squadra in crescita costante

Simone Inzaghi ha trasformato l’Inter in una squadra solida e ambiziosa, capace di competere su tutti i fronti. Dopo aver perso la Supercoppa Italiana a gennaio, in finale contro il Milan per 3-2, i nerazzurri restano impegnati su tre fronti: la Serie A, dove guidano la classifica, la Coppa Italia, in cui devono disputare la semifinale di ritorno proprio contro il Milan (dopo l’1-1 dell’andata), e la Champions League, con la semifinale europea nel mirino dopo il successo all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco. La vittoria in Germania ha evidenziato la maturità tattica, la personalità e l’ambizione europea di un gruppo che ormai rispecchia in pieno l’identità del suo allenatore. Inzaghi, senza mai alzare i toni, ha ribadito: «Abbiamo fatto qualcosa di importante, ma non conta nulla se non lo confermiamo al ritorno».

Rinnovo imminente: fiducia totale nel tecnico

Il contratto di Inzaghi, attualmente in scadenza nel 2026, è pronto per un prolungamento fino al 2028. L’intesa con la dirigenza, guidata da Marotta e Ausilio, è totale: si lavora su un nuovo accordo con adeguamento dell’ingaggio a circa 7 milioni di euro annui, compresi bonus legati ai risultati. La crescita del tecnico, entrato ad Appiano Gentile nel 2021 con discrezione, si riflette oggi in una centralità assoluta nel progetto nerazzurro. Il suo stile sobrio, il gioco europeo e la gestione dei momenti chiave hanno conquistato società, squadra e tifosi, rendendo il rinnovo una naturale conseguenza del percorso intrapreso.

San Siro, un fortino europeo

San Siro è tornato ad essere un tempio del calcio europeo. L’Inter vanta una striscia positiva di 14 partite senza sconfitte in Champions League davanti al proprio pubblico. Una statistica che Inzaghi spera di allungare contro il Bayern, spinto da un tifo caldo e compatto. La squadra ha imparato a difendere in modo ordinato e a ripartire con lucidità, con un’idea di gioco ormai ben definita. Inzaghi non si è lasciato provocare dalle dichiarazioni post-partita di Kompany, né dalle allusioni di Kane sull’esultanza “eccessiva” all’andata. Ha mantenuto la calma, ricordando che «si è giocato solo il primo tempo» e che a San Siro servirà un’altra impresa.

Verso un nuovo triplete?

Serie A, Coppa Italia, Champions League: l’Inter è ancora pienamente in corsa su tutti e tre i fronti. Un’impresa che richiama inevitabilmente il leggendario triplete del 2010, l’ultima grande gloria europea nerazzurra. Ma Inzaghi non fa proclami: lavora in silenzio, predica equilibrio, prepara ogni dettaglio con cura. Il suo calcio, oggi più europeo, verticale e dinamico, sta convincendo anche gli scettici. Il gruppo lo segue, il club lo protegge, i tifosi lo adorano. In caso di successo, il suo nome sarebbe pronto ad entrare nella storia dell’Inter accanto a quelli di Helenio Herrera e José Mourinho. Il rinnovo, a questo punto, è più una formalità che una notizia.

Il punto sulla stagione

  • Supercoppa Italiana: persa 3-2 contro il Milan a gennaio;
  • Coppa Italia: semifinale di ritorno contro il Milan (andata 1-1);
  • Serie A: prima in classifica a +3 sul Napoli;
  • Champions League: ai quarti di finale, vittoria 2-1 all’andata contro il Bayern;
  • Rinnovo di Inzaghi: atteso entro fine stagione, con prolungamento fino al 2028.

Bastoni e il suo ruolo decisivo per l’Inter: il cuore della difesa al servizio del triplete

L’Inter sta attraversando una stagione piena di impegni e sfide, con l’obiettivo dichiarato di puntare al triplete. In questo scenario, Alessandro Bastoni si è rivelato uno degli uomini chiave, un giocatore capace di adattarsi alle necessità di ogni partita e di rispondere alle difficoltà dell’emergenza, come dimostrato nella vittoria contro il Feyenoord. Nonostante una lunga lista di assenze, Bastoni è riuscito a interpretare al meglio i vari ruoli richiesti da Inzaghi, dal difensore centrale all’esterno. Un cambiamento che, al di là delle tattiche, racconta molto dello spirito di sacrificio e della mentalità di squadra che caratterizzano l’Inter di quest’anno.

Il triplete: un obiettivo ambizioso per l’Inter e Bastoni

L’allenatore Simone Inzaghi ha chiarito in diverse occasioni che la sua squadra non ha paura di sognare in grande, come testimoniato anche dalla schiettezza con cui ha risposto alle domande sul triplete. Il tecnico vuole vincere tutto in questa stagione. Questo spirito di ambizione è perfettamente incarnato da Bastoni, che, nonostante l’emergenza e i tanti minuti giocati, continua a essere un punto fermo per l’allenatore e una risorsa imprescindibile per l’Inter.

L’evoluzione del ruolo di Bastoni: dal difensore centrale all’esterno

Quando l’Inter ha dovuto affrontare le assenze di giocatori come Dimarco, Carlos Augusto, Zalewski e Darmian, è stato proprio Bastoni a rispondere presente, adattandosi senza problemi al ruolo di esterno difensivo. A Rotterdam, il difensore di Crema ha dimostrato tutta la sua versatilità, alzandosi sulla fascia come quinto difensore e poi scalando quando Acerbi si proponeva in avanti. Questa sua capacità di adattarsi a più posizioni in campo è una delle chiavi del suo successo nell’Inter.

L’infortunio di Dimarco, in particolare, ha messo in luce l’importanza di Bastoni non solo come difensore centrale ma anche come uomo capace di dare equilibrio all’intera squadra. A Rotterdam, inoltre, Bastoni non si è limitato a difendere ma ha aggiunto anche una dimensione offensiva, con un dribbling incisivo e una corsa che ha permesso di alzare il baricentro della squadra.

Bastoni e la sua centralità nella difesa interista

Nonostante la sua giovane età, Alessandro Bastoni è ormai uno dei difensori più completi e affidabili in Italia. I numeri stagionali parlano chiaro: 1 gol e 5 assist, ma ciò che colpisce di più è la sua presenza costante nelle rotazioni di gioco. Non solo in Champions League (dove ha giocato 8 partite su 8, con una sola panchina contro l’Arsenal), ma anche in Serie A, dove Inzaghi lo ha schierato titolare in 19 occasioni su 26. La sua assenza, come visto in alcune partite cruciali della stagione, può rivelarsi determinante, con sconfitte che sono arrivate proprio dopo la sua sostituzione (contro il Milan e la Juventus).

L’obiettivo triplete: Bastoni pronto a rispondere alla chiamata

L’Inter è pronta ad affrontare una serie di sfide decisive nel finale di stagione, con l’ambizione di riuscire a portare a casa il triplete. Bastoni, al centro di tutto questo, si sta preparando a dare il massimo per rispondere alla chiamata della sua squadra. Se il ruolo del difensore è da sempre cruciale nelle vittorie delle grandi squadre, il giovane cremasco è pronto a dimostrare di essere una delle chiavi più importanti per il successo finale.