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La partita storica fuori dall’Europa non si farà, ma il dibattito sul futuro internazionale del calcio italiano passa ancora da Milano

Milano resta il baricentro simbolico e strategico di una delle operazioni più ambiziose mai immaginate dal calcio italiano. Il progetto di portare Milan-Como a Perth, prima gara ufficiale di un campionato europeo disputata fuori dai confini nazionali, si è ufficialmente arenato. Una decisione condivisa tra la Lega Calcio Serie A e il Governo della Western Australia, maturata dopo mesi di lavoro e a fronte di condizioni diventate, nelle ultime fasi, insostenibili sotto il profilo economico, normativo e sportivo.

Un epilogo che lascia spazio a più letture. Da un lato la prudenza istituzionale, dall’altro la sensazione diffusa di un’occasione mancata, soprattutto per una città come Milano che, da sempre, rappresenta il volto più internazionale del calcio italiano.

Un progetto senza precedenti, con Milano protagonista

La sfida tra AC Milan e Como 1907 avrebbe segnato una svolta storica: una partita ufficiale di campionato, con punti in palio, giocata fuori dall’Europa. Un’idea rivoluzionaria, approvata all’unanimità dai 20 club di Serie A, dalla FIGC e dalla UEFA.

Milano, con il suo club simbolo e con una narrazione sportiva che da decenni parla al mondo, era al centro di un progetto pensato per rafforzare il posizionamento globale della Serie A. Un’operazione che avrebbe avuto un impatto non solo sportivo, ma anche culturale e commerciale.

Le condizioni che hanno fatto saltare l’accordo

Il punto di rottura è arrivato con le richieste supplementari della Asian Football Confederation, considerate onerose e non compatibili con un equilibrio finanziario sostenibile. Nonostante l’accettazione di alcune condizioni sportive già giudicate complesse, l’ulteriore escalation regolamentare ha reso impossibile andare avanti senza esporre le parti coinvolte a rischi eccessivi.

Una situazione che ha portato alla decisione finale: annullare l’evento prima della firma di qualsiasi accordo vincolante, evitando così perdite economiche dirette.

Perth sotto i riflettori, Milano resta il riferimento

Se la partita non si giocherà, i numeri raccontano comunque una storia significativa. Dal mese di aprile, la candidatura di Perth ha generato oltre 280 milioni di dollari di esposizione mediatica globale, con un’attenzione senza precedenti da parte dei media internazionali, inclusi quelli italiani. Un risultato che conferma la forza attrattiva del brand Serie A e, soprattutto, dei suoi club più iconici, tra cui il Milan.

Milano, ancora una volta, si è confermata come piattaforma naturale per l’internazionalizzazione del calcio italiano: una città capace di parlare a mercati lontani, di attrarre investimenti e di alimentare narrazioni globali.

Le parole del Governo della Western Australia

Il Governo guidato dal Western Australia Government ha ribadito il proprio impegno nel portare eventi di rilevanza mondiale nello Stato, tutelando però l’interesse pubblico. La ministra dello Sport Rita Saffioti ha spiegato con chiarezza la posizione dell’esecutivo:

«È deludente, ma è la decisione giusta. Non eravamo disposti a esporre la Western Australia a un livello di rischio inaccettabile. Questo progetto ha richiesto dodici mesi di lavoro e non esistevano precedenti da seguire. Resta il valore enorme della visibilità ottenuta e il rafforzamento dei rapporti con la Lega Serie A e il Milan».

Un passaggio significativo riguarda l’assenza di perdite economiche: nessun pagamento è stato effettuato e nessun accordo definitivo è stato firmato.

Il rammarico della Serie A: parole che parlano anche a Milano

Il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli non ha nascosto l’amarezza per l’esito finale:

«Questa conclusione rappresenta un’occasione persa nel progetto di crescita internazionale del calcio italiano. È una decisione che priva i tantissimi tifosi della Serie A all’estero della possibilità di vivere dal vivo una partita della propria squadra del cuore».

Un messaggio che risuona forte soprattutto a Milano, città con una base di tifosi globale e con una vocazione internazionale che va ben oltre i confini sportivi.

Una lezione per il futuro del calcio italiano

Il mancato Milan-Como a Perth non archivia il tema. Al contrario, apre una riflessione profonda su governance, regolamenti e strategie di espansione del calcio europeo. Milano resta il laboratorio ideale per immaginare nuove strade, coniugando tradizione e innovazione, identità e mercato globale.

La partita non si giocherà in Australia, ma il dibattito è appena iniziato. E passa, ancora una volta, da Milano.