Il 18 febbraio 1995, Massimo Moratti assumeva la presidenza dell’Inter, inaugurando un’era ricca di successi e aneddoti memorabili. A trent’anni da quel giorno, Moratti ha condiviso ricordi e retroscena che hanno segnato la sua gestione del club nerazzurro.
L’acquisizione dell’Inter: una questione di cuore
Moratti ha spesso sottolineato come l’acquisto dell’Inter sia stato dettato da una profonda passione: «È stata una questione molto semplice di amore e sostegno»
Questa dedizione ha guidato le sue scelte e gli investimenti nel corso degli anni, con l’obiettivo di riportare il club ai vertici del calcio mondiale.
I primi acquisti e l’intuizione Zanetti
Uno dei primi e più significativi acquisti dell’era Moratti fu Javier Zanetti. Inizialmente, l’attenzione era rivolta ad altri giocatori, ma l’osservazione attenta delle partite argentine portò all’individuazione di Zanetti. Moratti inviò Luis Suárez in Argentina per valutare il giocatore, e dopo un’ultima revisione delle videocassette insieme ai suoi figli, diede il via libera all’acquisto
Zanetti sarebbe poi diventato una bandiera dell’Inter, con una carriera longeva e ricca di successi.
Tentativi di acquisti stellari: da Iniesta a Messi
Durante la sua presidenza, Moratti cercò di portare a Milano alcuni dei più grandi talenti del calcio mondiale. Tra questi, Andrés Iniesta fu un obiettivo concreto: «Provammo in tutti i modi… ma non c’era verso, avrebbero ceduto chiunque ma Iniesta no». Un altro talento nel mirino fu Lionel Messi. L’Inter seguiva il giovane argentino durante il Mondiale Under 18 e stava per acquistarlo, ma, saputo dell’impegno del Barcellona per risolvere i suoi problemi di salute, Moratti decise di non interferire
Il rapporto speciale con i giocatori del Triplete
Il legame tra Moratti e i protagonisti del Triplete del 2010 è rimasto indissolubile. L’ex presidente considera quei giocatori come «figli aggiunti» e mantiene con loro un rapporto affettivo eterno
Questa connessione speciale testimonia l’importanza delle relazioni umane nel calcio e l’impatto duraturo di quel periodo storico per il club.
Aneddoti e curiosità: da Paul Ince a Ronaldo
Moratti ha condiviso numerosi aneddoti sui giocatori che hanno segnato la sua presidenza. Di Paul Ince, ha raccontato: «Ero perso per Ince. Doveva diventare un giocatore dell’Inter. Punto. Andai direttamente a casa sua a corteggiarlo»
Per quanto riguarda Ronaldo, l’ex presidente ha ricordato le numerose telefonate necessarie per convincerlo a firmare, evidenziando la determinazione e la passione che hanno caratterizzato le sue operazioni di mercato.
Conclusione
A trent’anni dall’inizio della sua avventura alla guida dell’Inter, Massimo Moratti rimane una figura centrale nella storia del club. La sua passione, le sue intuizioni e il suo rapporto con giocatori e tifosi hanno lasciato un’impronta indelebile, celebrando un’epoca d’oro per i colori nerazzurri.

