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Milano guarda al futuro: la visione di Giovanni Bozzetti tra Olimpiadi estive, nuovi impianti e poteri speciali

Bozzetti

La Milano che negli ultimi anni ha dimostrato di saper crescere, attrarre investimenti, ospitare grandi eventi e rinnovarsi a ritmo europeo torna al centro del dibattito pubblico con una proposta che sposta in avanti l’orizzonte della città. Giovanni Bozzetti, presidente di Fondazione Fiera Milano, intervenuto alla XXVII edizione di Italia Direzione Nord alla Triennale Milano, ha delineato un percorso che intreccia sport, infrastrutture e governance, indicando una possibile candidatura del capoluogo lombardo alle future Olimpiadi estive.

«Io credo che dopo il successo dell’Expo e dopo anche le Olimpiadi invernali, si debba avere una visione, si debba pensare in grande perché Milano a pieno titolo è pronta anche per potersi candidare per le Olimpiadi estive», ha spiegato Bozzetti, richiamando la capacità di Milano di trasformare ogni sfida in un volano per lo sviluppo urbano ed economico.

Un progetto che, nelle intenzioni del presidente di Fondazione Fiera, deve poggiare su infrastrutture moderne e polifunzionali. In quest’ottica, il nuovo stadio — qualunque esso sia, pubblico o privato — potrebbe rappresentare un tassello fondamentale della candidatura. Bozzetti invita infatti ad «approfittare del fatto che sia in realizzazione il nuovo stadio per dotarlo di una pista olimpica di atletica a scomparsa», soluzione capace di rafforzare l’appeal della città presso il Comitato Olimpico Internazionale e, al contempo, valorizzare un impianto che dovrà essere sostenibile, innovativo e integrato nel tessuto urbano.

Gli impianti per Milano-Cortina 2026: un modello già operativo

La visione futura si collega a un presente che vede Milano impegnata in prima linea nell’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026. Fondazione Fiera Milano, come ricorda Bozzetti, ha investito 25 milioni di euro per la costruzione di due infrastrutture chiave: lo stadio dell’hockey su ghiaccio e quello del pattinaggio di velocità.

Gli impianti sono ormai in fase di completamento: le tribune sono state installate, la pista di ghiaccio sta ultimando l’allestimento e Milano si prepara al debutto della prima competizione internazionale, fissata per il 27 novembre, un test fondamentale per certificare la piena operatività delle strutture. Si tratta di un investimento che non guarda soltanto all’evento sportivo, ma a un’eredità che la città potrà utilizzare in futuro per grandi manifestazioni, allenamenti, eventi culturali e iniziative sociali.

Perché Milano chiede poteri speciali

L’intervento di Bozzetti non si limita allo sport: abbraccia la visione istituzionale e politica della città. Di fronte all’ipotesi di dotare Roma di poteri speciali, Bozzetti sostiene che anche Milano meriti un riconoscimento normativo adeguato al suo ruolo.

«A mio modo di vedere ci vuole una legge per dare poteri speciali a Milano che è la capitale economica e finanziaria d’Italia, la porta verso l’Europa. Sarebbe auspicabile e lo dico da cittadino». Una richiesta che si inserisce in un dibattito più ampio sulla capacità delle grandi città europee di governare processi complessi — dalla mobilità alla sostenibilità, dal turismo agli investimenti esteri — attraverso strumenti amministrativi più flessibili e poteri ampliati.

L’idea di Bozzetti è semplice: Milano compete ogni giorno con le capitali del continente e per farlo deve poter agire con strumenti equivalenti, soprattutto in vista dei grandi appuntamenti internazionali che la attendono.

Un modello Milano che guarda lontano

L’insieme delle proposte presenta una visione coerente: Milano non deve limitarsi a gestire il presente, ma deve costruire oggi le condizioni per continuare a essere una metropoli europea nei fatti e non solo nella narrazione. I grandi eventi — dall’Expo alle Olimpiadi invernali — hanno dimostrato che la città è in grado di programmare, realizzare, accogliere e lasciare un’eredità funzionale alla collettività.

Pensare alle Olimpiadi estive significa puntare ancora più in alto, valorizzando infrastrutture moderne, come lo stadio con pista a scomparsa, e candidando Milano come capitale dello sport mondiale, rafforzata da un sistema fieristico, congressuale e ricettivo che già oggi non ha eguali in Italia.

Milano come piattaforma internazionale

La visione proposta da Bozzetti contribuisce ad alimentare una riflessione che coinvolge istituzioni, imprese, cittadini e stakeholder culturali. La città — forte della sua dinamicità e della sua attrattività — ha l’opportunità di diventare un caso unico di sviluppo urbano sostenibile, competitivo e globale. Un percorso che richiede capacità di programmazione, investimenti e un quadro normativo adeguato.

Gli impianti per Milano-Cortina 2026 rappresentano già una dimostrazione concreta di come Milano sappia fare sistema. Guardare alle Olimpiadi estive significa proiettare quella stessa capacità su una dimensione ancora più ambiziosa.

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