Il 2025 sarà l’anno decisivo per il futuro del Meazza e il progetto di rifunzionalizzazione
C’è chi parla di «ritorno alle origini», chi di «visione rinnovata». Ciò che è certo è che Inter e Milan hanno ripreso con forza il dossier “San Siro bis” e si preparano a presentare al Comune di Milano una proposta concreta entro febbraio. La documentazione comprenderà, come riporta Repubblica, l’offerta di acquisto del Meazza e delle aree limitrofe, oltre al nuovo Piano di fattibilità tecnico-economica. Una svolta cruciale, in linea con quanto dichiarato dal sindaco Beppe Sala: «Il 2025 deve essere l’anno della verità sul nuovo stadio. Se non si fa adesso, non si farà più».
Un progetto ambizioso per un’area strategica
L’obiettivo dei due Club è chiaro: acquisire e rifunzionalizzare l’area del Meazza, abbattendo una parte della struttura per lasciare spazio a un moderno impianto multifunzionale. Il nuovo complesso comprenderà non solo lo stadio, ma anche spazi commerciali, uffici, aree verdi, un museo e infrastrutture sportive.
Il valore dell’operazione sarà definito partendo dalla valutazione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, stimata in 197 milioni di euro, a cui saranno sottratti i costi di bonifica del sito, come previsto dalla normativa sulle infrastrutture sportive.
Le novità del documento di fattibilità
La documentazione che Inter e Milan presenteranno includerà il “Documento di fattibilità delle alternative progettuali”, uno strumento più snello rispetto ai masterplan precedenti. Questo approccio mira a rendere il processo decisionale più rapido e meno burocratico.
Il progetto coprirà un’area di 280 mila metri quadrati, classificata come “Grande funzione urbana San Siro” secondo il Piano di governo del territorio. Tra le opere previste, circa 100 mila metri quadrati saranno dedicati a strutture commerciali, uffici e hotel, con un vincolo chiaro: non sarà possibile edificare nuove residenze.
Addio ai progetti alternativi
Se la proposta sarà accettata dal Comune, Inter e Milan rinunceranno ufficialmente alle alternative sviluppate su altre aree, come San Donato e Rozzano, confermando la loro intenzione di rimanere nel quartiere simbolo del calcio milanese.
Nuovo stadio San Siro: le sfide da affrontare
Nonostante l’ottimismo, il percorso non è privo di ostacoli. Uno dei nodi ancora irrisolti riguarda l’ex ippodromo La Maura. La firma del rogito tra Snaitech, attuale proprietario dell’area, e la società F3A Green Srl, interessata a sviluppare un progetto residenziale e un grande parco urbano, era attesa entro la fine di dicembre, ma i tempi si sono allungati.
Secondo alcune indiscrezioni, Snaitech potrebbe essere sotto pressione da parte del Comune, interessato all’acquisto dell’intero complesso per destinarlo interamente a parco pubblico.
San Siro tra futuro e tradizione
Il dibattito sul futuro di San Siro è diventato uno dei temi centrali della politica e dell’urbanistica milanese. Da un lato, i nostalgici chiedono la conservazione di uno degli stadi più iconici al mondo; dall’altro, c’è chi sostiene la necessità di un impianto moderno e funzionale per garantire competitività e sviluppo.
Il 2025 potrebbe rappresentare l’anno in cui le promesse si trasformano in fatti concreti. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se Milano avrà un nuovo volto sportivo nel rispetto della tradizione e delle nuove esigenze urbanistiche.