Il derby con Bologna arriva nel momento più complesso della stagione. Peppe Poeta costretto a rotazioni ridotte: Milano affronta la Virtus senza rientri dall’infermeria e con un equilibrio precario tra reparti.
Milano si prepara a uno dei grandi classici del basket italiano senza buone notizie dall’infermeria. In vista della sfida contro la Virtus Bologna, in programma il 2 gennaio, l’Olimpia Milano dovrà fare ancora una volta i conti con un organico incompleto. Nessun rientro è previsto, e la situazione sanitaria continua a condizionare profondamente le scelte tecniche.
Un problema che a Milano non è più emergenziale, ma strutturale in questa fase della stagione.
Bolmaro il più vicino, ma non basta
Il nome più atteso è quello di Leandro Bolmaro. L’argentino è il più vicino al rientro, ma non sarà della partita contro Bologna. Lo ha confermato chiaramente coach Giuseppe Poeta in conferenza stampa, spegnendo ogni residua speranza di recupero last minute.
Ancora più lontano il ritorno di Nate Sestina, mentre a pesare in maniera significativa sono soprattutto le assenze di Stefano Tonut, Diego Flaccadori e Paul Diop.
Tre italiani fuori contemporaneamente rappresentano un problema serio, non solo dal punto di vista tecnico ma anche regolamentare, soprattutto nelle competizioni nazionali.
Rotazioni forzate e scelte obbligate
L’assenza di Tonut, Flaccadori e Diop obbliga Poeta a gestire rotazioni atipiche, senza la possibilità di risparmiare energie a chi è disponibile. In campionato, Milano è spesso costretta a spremere i suoi esterni, adattando ruoli e minutaggi.
È il caso di Keenan Ellis, che nell’ultima gara contro Cremona si è alternato in regia con Nico Mannion, in una gestione obbligata più che strategica.
La scelta di tenere fuori Jaylen Brown è stata spiegata dallo stesso Poeta in modo diretto: con lui in campo, uno tra Ellis e Mannion avrebbe avuto un minutaggio quasi nullo, restringendo ulteriormente le rotazioni già ridotte.
Sotto canestro abbondanza, sugli esterni emergenza
Il paradosso dell’Olimpia Milano attuale è evidente nella composizione del roster. Se sugli esterni l’emergenza è totale, sotto canestro la situazione è opposta. Jordan Nebo e Devin Booker stanno reggendo il reparto con continuità, mentre Bryant Dunston è ormai fuori dalle rotazioni.
Ancora più marginale l’impiego di Leonardo Totè, che continua a trovare pochissimo spazio nonostante il calendario fitto e le difficoltà generali.
Un equilibrio difficile da gestire, che rischia di diventare un limite strutturale contro una squadra profonda e fisica come la Virtus.
Il derby come banco di prova per Milano
Il derby d’Italia del basket arriva dunque in uno dei momenti più delicati della stagione per Milano. Senza recuperi e con un organico ridotto, l’Olimpia dovrà affidarsi all’esperienza dei suoi leader e alla capacità di adattamento di Poeta, chiamato a spremere ogni risorsa disponibile.
Contro la Virtus Bologna non sarà solo una questione di talento, ma di tenuta mentale, gestione delle energie e solidità difensiva. Milano lo sa: in queste condizioni, ogni dettaglio può fare la differenza.

