Da scalo per idrovolanti a polo sportivo e ricreativo
Le origini del progetto
L’idea di realizzare un idroscalo nei pressi di Milano risale agli anni Venti, quando si iniziò a valutare la necessità di uno scalo per idrovolanti da affiancare all’aerodromo di Taliedo. In quel periodo l’aviazione su acqua era considerata una possibile soluzione per le grandi distanze, data la difficoltà di approntare piste lunghe per gli aeroplani terrestri Nel 1926 venne inserito nel progetto il bacino artificiale che avrebbe dovuto ospitare appunto gli idrovolanti.
I lavori iniziarono nel 1928, affidati tra gli altri alla ditta Lucchini per l’apertura della cava di inerti, e in circa due anni la struttura cominciò a prendere forma. Il primo idrovolante poté ammarare già nel maggio del 1930, sebbene l’inaugurazione ufficiale avvenne il 28 ottobre di quell’anno, alla presenza delle autorità del tempo.
L’Idroscalo fu concepito non solo per scopi aeronautici, ma fin dall’origine fu previsto un uso sportivo: nuoto, canottaggio e altre discipline acquatiche erano già considerate in fase progettuale.
Il declino dell’aviazione su acqua e la trasformazione sportiva
Con il trascorrere degli anni, il trasporto passeggeri su idrovolanti perse progressivamente la sua importanza, a vantaggio di aerei terrestri con piste più efficienti. Di conseguenza, l’Idroscalo vide un’evoluzione della propria funzione: da infrastruttura aeronautica a polo sportivo e ricreativo.
Già negli anni Trenta si organizzarono gare di canottaggio e manifestazioni sportive sulle acque dell’Idroscalo. Nel 1934, per esempio, l’Idroscalo ospitò i Littoriali del Remo, evento che contribuì a dare slancio alla realizzazione del bacino.
Nei decenni successivi, l’Idroscalo consolidò il suo ruolo come luogo di pratica sportiva, ospitando competizioni nazionali e internazionali.
Caratteristiche tecniche e sviluppo del bacino
Il bacino dell’Idroscalo è lungo circa 2,6 chilometri, con larghezze variabili da 250 a 400 metri e profondità che oscillano tra i 3 e i 5 metri. Le acque sono alimentate dalle falde freatiche e da afflussi naturali, contribuendo alla permanenza dello specchio d’acqua anche in stagioni secche.
Durante la costruzione, la movimentazione di milioni di metri cubi di terreno fu una sfida tecnica notevole: gli scavi necessitarono di draghe e macchinari dell’epoca, spesso con difficoltà logistiche che rallentarono i lavori. Le dimensioni e la profondità vennero studiate per permettere non solo l’ammaraggio degli idrovolanti, ma anche un uso sportivo ampio e duraturo.
Si prevedevano hangar, officine, infrastrutture di supporto per i voli notturni e altri edifici accessori, ma molti di questi elementi rimasero solo progetti o furono costruiti in misura ridotta, a causa della trasformazione del ruolo del bacino.
Il parco sportivo e la funzione contemporanea
Oggi l’Idroscalo è molto più che un bacino d’acqua: è un vero parco sportivo e ricreativo, aperto quasi tutto l’anno e accessibile a cittadini e sportivi.Vi si praticano oltre venti discipline sportive, che spaziano da vela e canoa a yoga, arrampicata, surf e mountain bike. L’Idroscalo è spesso chiamato “il mare dei milanesi” proprio per la sua funzione urbana di spazio acqua/relax vicino alla città.
Il bacino ospita regolarmente eventi sportivi di rilievo, come la Gara Internazionale di Velocità in Canoa, che attira centinaia di atleti da diverse nazioni.
Sul piano culturale, le aree circostanti sono arricchite da installazioni artistiche, percorsi scultorei e opere che dialogano con il verde. Le rive dell’Idroscalo comprendono anche aree giochi, spiagge attrezzate e zone relax per le famiglie.
L’Idroscalo e il suo impatto urbano
Situato a circa 8 chilometri dal centro di Milano e adiacente all’aeroporto di Linate, l’Idroscalo ha la peculiarità di essere un vero polmone verde nel contesto metropolitano. La sua evoluzione da infrastruttura aeronautica a spazio ibrido fra sport, natura e arte testimonia una capacità di adattamento che lo ha reso una componente essenziale del paesaggio milanese.
Anche il Europark Idroscalo ha contribuito a rendere l’area una meta di intrattenimento: il parco divertimenti aperto dal 1965 ha vissuto varie fasi di ampliamento e rinnovamento.
Sfide e prospettive
Tra le sfide principali vi è il mantenimento della qualità delle acque, la gestione degli spazi e la sostenibilità ambientale, considerando l’equilibrio delicato tra uso sportivo e preservazione ecologica.
Nel futuro, l’Idroscalo potrà consolidare il suo ruolo centrale per il turismo sportivo, offrendo eventi internazionali e innovazione negli spazi, senza perdere la sua vocazione di punto di riferimento per i milanesi.

