
Unipol Briantea84 Credit Alessandro Vezzoli_Berdun
Sfida ad alta intensità al PalaPrincipi: i canturini ribaltano la gara e conquistano un successo pesantissimo
Un primo atto che vale una stagione
In un PalaPrincipi gremito e infuocato, la Unipol Briantea84 Cantù compie una vera e propria impresa, superando Santo Stefano Kos Group con il punteggio di 63-60 nella prima sfida delle semifinali scudetto di Serie A di basket in carrozzina. Un match giocato sul filo dell’equilibrio, che ha esaltato il carattere della formazione canturina, capace di ribaltare un passivo di dieci punti grazie a una gestione lucida del finale e a un quarto periodo di straordinaria intensità.
Santo Stefano parte forte, ma Cantù resiste
L’avvio è tutto di marca marchigiana. Guidata da un incontenibile Andrea Giaretti, autore di 25 punti complessivi, Santo Stefano mette alle corde Cantù già nei primi dieci minuti. La precisione al tiro e la capacità di capitalizzare ogni errore avversario permettono alla squadra di coach Ceriscioli di chiudere avanti il primo tempo, con il punteggio di 30-26.
La Unipol, invece, paga la scarsa efficacia offensiva nonostante un buon volume di gioco. Berdun, pur non al massimo dell’efficienza, si carica la squadra sulle spalle e firma 21 punti, tenendo vivo il match anche nei momenti di maggiore difficoltà.
Il terzo quarto segna la svolta emotiva
Al rientro dagli spogliatoi, Santo Stefano prova a scappare via con un break di 8-2, toccando il massimo vantaggio sul 38-28. È qui che Cantù cambia volto: il tecnico Gomez, all’esordio ufficiale in panchina, azzecca tutte le mosse. Il rientro di Poggenwisch e la grinta ritrovata di Carossino (19 punti) danno il via a una reazione veemente.
Un break di 8-0 riapre la gara, con la Unipol che torna in carreggiata e chiude il terzo periodo sotto di soli tre punti (45-42). La fiducia è ora tutta dalla parte dei brianzoli, mentre i marchigiani iniziano ad accusare il colpo.
Ultimo quarto da applausi: Cantù firma il sorpasso decisivo
Gli ultimi dieci minuti sono pura adrenalina. La Unipol entra in campo con maggiore determinazione e grazie a De Maggi e Bellers trova prima il sorpasso, poi un mini-allungo che sembra spegnere le speranze di Santo Stefano. Una tripla di Carossino, seguita dai punti pesanti di Bellers e dai liberi chirurgici di De Maggi nel finale, porta Cantù fino al +8.
Santo Stefano non molla, torna a -1 con 14 secondi da giocare grazie a Giaretti, ma è ancora De Maggi a chiudere i conti con due liberi fondamentali. L’ultimo tentativo di Vigoda dalla lunga distanza non va a segno: Cantù può festeggiare una vittoria fondamentale che le consente di mettere un piede in finale.
I protagonisti in campo: prestazioni individuali decisive
Se da una parte Giaretti si conferma leader assoluto per Santo Stefano, ben supportato da Vigoda e Cini, dall’altra parte è l’intensità corale della Unipol a fare la differenza. Berdun e Carossino sono i riferimenti offensivi, ma è l’ingresso in partita di Bellers (10 punti e una stoppata cruciale) a cambiare gli equilibri sotto canestro.
Importante anche il lavoro sporco di giocatori come Patzwald e Barbibay, capaci di dare profondità e contenimento in fase difensiva. Coach Gomez, al debutto, ha mostrato grande lucidità nel gestire i cambi e nel leggere le fasi chiave del match.
Prossimi appuntamenti: tutto si decide al PalaMeda
Gara2 è in programma sabato 12 aprile alle ore 20:00 al PalaMeda. Cantù potrà sfruttare il fattore campo per chiudere la serie, ma Santo Stefano ha dimostrato di avere le qualità per riaprire tutto. In caso di pareggio, la bella si disputerà il giorno successivo, domenica 13 aprile.
Sull’altro fronte, intanto, la Asinara Waves Porto Torres ha dominato in trasferta contro la Farmacia Pellicanò Reggio Calabria Bic con un netto 70-49, ipotecando la finale. I riflettori, però, restano puntati su una serie, quella tra Cantù e Santo Stefano, che sta offrendo spettacolo e grande intensità agonistica.
Il valore di una vittoria in rimonta
Non è solo un risultato sportivo, quello conquistato dalla Unipol Briantea84. È una dichiarazione di forza, carattere e coesione, qualità fondamentali nelle sfide ad eliminazione diretta. In un contesto tecnico sempre più competitivo, vincere una gara1 in rimonta rappresenta un segnale fortissimo per tutte le contendenti al titolo.
La Serie A di basket in carrozzina si conferma così una vetrina di sport vero, accessibile e di altissimo livello tecnico, capace di coinvolgere sempre più appassionati. La strada verso lo scudetto è ancora lunga, ma Cantù ha dimostrato di volerla percorrere da protagonista.