Il progetto dell’Alcione Milano dedicato ai ragazzi con disabilità presentato in Regione Lombardia: sport, comunità e valore sociale al centro di una nuova idea di calcio
Milano non è solo Inter e Milan. Nel panorama calcistico cittadino c’è una realtà che, lontano dai riflettori del grande professionismo, sta costruendo un modello capace di coniugare risultati sportivi, responsabilità sociale e inclusione autentica. È in questo contesto che nasce Alcione4Special, il progetto dell’Alcione Milano dedicato ai ragazzi con disabilità, presentato ufficialmente a Palazzo Lombardia e destinato a segnare un passaggio importante nella storia sportiva della città.
L’iniziativa è stata illustrata alla presenza delle istituzioni regionali e di tutti i soggetti coinvolti, sottolineando come lo sport possa diventare strumento concreto di partecipazione, crescita personale e cittadinanza attiva. Non un’operazione simbolica, ma un percorso strutturato che porterà i ragazzi a partecipare al campionato DCPS, la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC.
Milano e l’Alcione, una visione che va oltre il campo
L’Alcione Milano, da anni considerato il “terzo club di Milano” per identità, radicamento territoriale e lavoro sui giovani, conferma così la propria vocazione educativa. Il progetto Alcione4Special non nasce per aggiungere una squadra al palinsesto sportivo, ma per ridefinire il modo di vivere il calcio, mettendo al centro la persona prima dell’atleta.
I ragazzi coinvolti prenderanno parte ad allenamenti settimanali seguiti da professionisti con competenze sportive ed educative e disputeranno partite ufficiali del campionato DCPS ogni quindici giorni. Il percorso è completamente gratuito e il club fornirà tutto il materiale tecnico necessario, garantendo un’esperienza senza barriere, fisiche e culturali.
Fontana: «Risultati eccellenti, nello sport e nella vita»
A sottolineare il valore dell’iniziativa è stato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha evidenziato come il progetto rappresenti un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e associazionismo.
«L’Alcione Milano sta ottenendo risultati eccellenti dal punto di vista sportivo – ha dichiarato – ma ha compreso che è altrettanto fondamentale portare avanti un’attività parallela, forse ancora più importante: stare vicino alle persone. Lo sport aiuta a superare difficoltà, a sentirsi parte della società. Tutte le volte che questi ragazzi vengono messi nelle condizioni di esprimersi, nello sport come nel lavoro, dimostrano di saper dare risultati straordinari».
Un messaggio chiaro, che rafforza l’idea di una Milano capace di essere laboratorio sociale oltre che capitale sportiva.
Lucchini: «Le abilità speciali si dimostrano sul campo e nella vita»
Sulla stessa linea l’intervento dell’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità, Elena Lucchini, che ha richiamato il valore delle politiche di welfare orientate alla persona.
«Lo sport – ha spiegato – consente alle persone con disabilità di vivere esperienze ricche di opportunità, mostrando attitudini e talenti. Regione Lombardia crede in un welfare che renda ogni individuo protagonista del proprio progetto di vita. Chi ha abilità speciali lo dimostra sul campo di gioco e nella vita».
Parole che rafforzano il legame tra istituzioni e territorio, elemento essenziale per rendere progetti come Alcione4Special sostenibili e replicabili.
La voce di chi il progetto lo vive ogni giorno
A raccontare l’anima più profonda dell’iniziativa è stata Serena Bortolini, presidente di Alcione for Special, che ha spiegato come il progetto nasca da una visione tanto semplice quanto rivoluzionaria: trasformare i ragazzi da spettatori a protagonisti.
«La fragilità non è la loro, ma il rifiuto che spesso incontrano. Lo sport non è selezione, è possibilità. Il calcio, quando è davvero uno strumento sociale, non include per concessione: include perché è giusto».
Un concetto che restituisce al calcio la sua funzione originaria di spazio collettivo, capace di creare relazioni, fiducia e senso di appartenenza.
Un progetto di rete per una Milano più inclusiva
Fondamentale anche il contributo del Lions Club Milano Missione Sport, partner dell’iniziativa, rappresentato dalla presidente e madrina del progetto Carla De Albertis, che ha ribadito come lo sport sia uno dei più potenti strumenti di inclusione e crescita personale.
Realizzato in collaborazione con la Onlus Fraternità e Amicizia, Alcione4Special risponde a un bisogno profondo: essere riconosciuti come persone, non “nonostante” una fragilità, ma per ciò che si è e si può diventare.
Il sostegno simbolico di Nicolò Rovella, cresciuto proprio nell’Alcione e oggi protagonista nel calcio professionistico, ha aggiunto un ulteriore tassello emotivo a un progetto che guarda al futuro con concretezza.
Milano, capitale sportiva anche dell’inclusione
In una città che si prepara a vivere appuntamenti sportivi internazionali e che ambisce a essere modello europeo, Alcione4Special rappresenta un esempio di sport che genera valore sociale. Un progetto che rafforza l’identità dell’Alcione Milano e, allo stesso tempo, racconta una Milano capace di includere, educare e costruire comunità attraverso il calcio.
Una partita diversa, forse la più importante, che si gioca ogni giorno lontano dal risultato, ma vicino alle persone.

