Sport e inclusione: il progetto Coach di Quartiere trasforma le città italiane

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Coach di Quartiere offre sport gratuito a bambini e giovani, creando una rete di volontari per favorire inclusione sociale e promuovere la cittadinanza attiva.

Nel 2020, durante una delle fasi più difficili della pandemia, nasce Coach di Quartiere, un’iniziativa voluta da Claudio Massa, fondatore de L’Orma, agenzia educativa impegnata nella promozione sociale attraverso lo sport. L’obiettivo? Colmare il vuoto sociale creato dal Covid-19, offrendo ai bambini e ai giovani la possibilità di fare sport gratuitamente e favorire l’inclusione all’interno delle comunità locali.

«Abbiamo visto come la pandemia abbia colpito duramente i legami sociali, soprattutto tra adolescenti e bambini. Il nostro obiettivo è stato sin da subito quello di reagire a questa crisi, mettendo a disposizione il know-how accumulato in vent’anni di esperienza nel campo dell’educazione e della formazione», spiega Massa, che ha ideato il progetto con l’intento di fornire opportunità concrete a chi non avrebbe altrimenti accesso allo sport.

Claudio Massa
Claudio Massa

Un progetto a misura di bambini e famiglie

Coach di Quartiere si rivolge a bambini tra i 6 e gli 11 anni, offrendo un programma gratuito di attività sportive svolte principalmente nei parchi pubblici. «Il nostro lavoro non si limita a far fare sport ai bambini», sottolinea Massa, «ma vogliamo che imparino valori fondamentali come la collaborazione, il rispetto e la cittadinanza attiva».

Grazie a una rete di giovani volontari, il progetto è riuscito a raggiungere numerose famiglie vulnerabili, che spesso non hanno le risorse o il tempo per far partecipare i propri figli a attività sportive strutturate. «Uno dei nostri punti di forza è quello di intercettare quei bambini che non hanno accesso allo sport, sia per motivi economici che organizzativi», aggiunge Massa. La collaborazione con le scuole primarie è essenziale per identificare i bambini che potrebbero beneficiare di queste attività, grazie alla segnalazione di maestri e insegnanti.

Giovani volontari protagonisti del cambiamento

Uno degli aspetti più innovativi del progetto è il coinvolgimento di giovani volontari tra i 16 e i 20 anni, che diventano veri e propri coach di quartiere. «Lavoriamo fianco a fianco con le scuole superiori per proporre il volontariato sportivo come parte integrante del percorso di educazione civica», spiega Massa. I giovani, dopo aver completato un corso di formazione, hanno la possibilità di coordinare le attività sportive nei parchi, assumendo responsabilità e contribuendo alla vita della comunità.

In questi quattro anni, oltre 350 volontari hanno partecipato al progetto, dedicando il loro tempo e le loro energie per regalare oltre 1.000 ore di sport a più di 700 bambini. «I giovani sono il vero motore del nostro progetto», afferma Massa. «Abbiamo creato un percorso di crescita che permette loro non solo di acquisire competenze sportive, ma anche di sviluppare capacità relazionali e organizzative».

Le attività: sport all’aperto e centri estivi

Le attività di Coach di Quartiere si svolgono principalmente nei parchi pubblici, durante il pomeriggio, in orari compatibili con la fine della scuola. «Accompagniamo i bambini direttamente dall’uscita di scuola ai parchi, dove possono fare sport in totale sicurezza, seguiti dai volontari e dai playmaker territoriali», spiega Massa.

Le attività si intensificano in primavera e autunno, mentre durante l’inverno, grazie alla collaborazione con i Comuni, i bambini hanno accesso gratuito alle palestre scolastiche. Ma il progetto non si ferma qui: «Abbiamo attivato anche un centro estivo, per dare continuità alle attività sportive nei mesi più caldi», aggiunge Massa. Il centro estivo ha già visto la partecipazione di numerosi bambini a Lodi, Milano e Dalmine, con sessioni da 20 a 30 partecipanti a seconda della disponibilità dei volontari.

Coach di Quartiere
Coach di Quartiere

Espansione e franchising sociale

Dopo il successo ottenuto nei Municipi 7 e 8 di Milano, Coach di Quartiere è pronto ad espandersi ulteriormente. «Abbiamo creato un modello di franchising sociale, che ci permette di replicare il nostro format in altre città italiane», spiega Massa. Già attivo a Milano, Lodi e Bergamo, il progetto mira a espandersi in città come Modena, Cagliari e Pesaro, coinvolgendo enti del terzo settore e fondazioni locali.

L’espansione prevede la formazione di playmaker e volontari, ma anche una collaborazione diretta con le scuole e le istituzioni locali per garantire la continuità delle attività sportive nei vari quartieri. «Il nostro obiettivo è arrivare a coprire più giorni alla settimana e coinvolgere più bambini possibile», sottolinea Massa. Inoltre, Coach di Quartiere è pronto a collaborare con eventi di grande visibilità, come la Milano Marathon e la Family Run, per portare il messaggio dell’inclusione sociale anche al di fuori del contesto locale.

Il modello economico: un esempio di welfare sportivo

Il modello di Coach di Quartiere si basa su una gestione sostenibile delle risorse, grazie alla partecipazione a bandi pubblici e al contributo di fondazioni private. «Cerchiamo di mantenere i costi bassi per garantire che il progetto rimanga accessibile a tutti», spiega Massa. Inoltre, il progetto ha iniziato a collaborare con aziende interessate alla responsabilità sociale d’impresa, che supportano economicamente le attività in cambio di un impatto positivo sulla comunità.

«Ogni contributo, anche piccolo, è fondamentale per garantire la continuità delle attività e ampliare il nostro impatto sociale», afferma Massa. Il fundraising e la collaborazione con il settore privato rappresentano una parte importante della strategia per espandere il progetto e coinvolgere sempre più volontari e bambini.

Conclusioni e prospettive future

In soli quattro anni, Coach di Quartiere è riuscito a creare una rete di volontari e partecipanti che sta trasformando il modo di vivere lo sport nelle città italiane. Grazie all’impegno di Claudio Massa e del suo team, il progetto sta espandendosi rapidamente, portando benessere fisico e sociale a migliaia di bambini e giovani in tutta Italia.

Per il futuro, l’obiettivo è quello di replicare il successo di Milano e Lodi in altre città italiane, creando una rete nazionale di coach di quartiere. «Siamo solo all’inizio», conclude Massa, «ma siamo convinti che con il giusto sostegno e una visione chiara possiamo fare davvero la differenza a livello nazionale».


Suggerimento link esterno:
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