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Daalderop da Milano a Conegliano: un colpo da campioni per l’Imoco, ma anche un segnale al volley italiano

Milano finale scudetto, Daalderop Conegliano

Nel volley mercato dell’estate 2025, poche operazioni hanno il peso specifico dell’approdo di Nika Daalderop alla Prosecco DOC Imoco Conegliano. Una notizia che non è solo un acquisto di valore tecnico per la squadra campione d’Italia, ma che rappresenta qualcosa di più profondo per il movimento pallavolistico femminile italiano: una dichiarazione d’intenti.

Daalderop, reduce da due stagioni ai massimi livelli con la Numia Vero Volley Milano, finalista in Italia e in Europa, non è semplicemente una «banda» di talento. È il capitano della Nazionale olandese, una delle giocatrici più esperte del panorama europeo, protagonista in passato con Novara, Firenze, e campionessa d’Europa con il Vakifbank Istanbul. Il suo curriculum parla da solo: 552 punti in 52 presenze nell’ultima stagione, leadership conclamata, una costante presenza ai vertici del volley internazionale.

Un salto che rafforza le Pantere e il campionato

Con il suo trasferimento al Palaverde, l’Imoco Conegliano si assicura un tassello prezioso per il nuovo corso di Santarelli, che rinforza il reparto schiacciatrici con un profilo esperto, solido, abituato a vincere. Dopo l’addio di Robin De Kruijf – sua connazionale e punto di riferimento tecnico e umano per otto stagioni – Daalderop diventa la seconda olandese a vestire il gialloblù. Un passaggio di testimone simbolico e tecnico che non sfugge agli addetti ai lavori.

Ma al di là del valore per Conegliano, questo trasferimento è un segnale importante per tutta la Serie A1. Dimostra che il nostro campionato resta un polo attrattivo per le top player, capace di contendere talenti al mercato turco e a quello asiatico. Una sfida tutt’altro che scontata in un contesto di crescente competizione internazionale.

Tanti benefici, ma anche una riflessione sul sistema

L’arrivo di una giocatrice come Daalderop porta con sé una lunga serie di benefici collaterali: maggiore attenzione mediatica, impatto sulla vendita dei biglietti, appeal commerciale per sponsor nazionali e internazionali. E, perché no, una spinta alla crescita del pubblico olandese nei confronti della Serie A, come auspicato dalla stessa Daalderop nel suo messaggio ai tifosi.

Tuttavia, non si possono ignorare le difficoltà sistemiche che questa operazione sottolinea. Innanzitutto, la concentrazione del talento nelle mani di poche società in grado di investire con continuità. Conegliano e Milano si contendono da anni i grandi nomi, mentre il resto del campionato fatica a restare al passo, con un gap tecnico ed economico crescente.

Inoltre, si pone la questione della sostenibilità economica a lungo termine. Il valore del campionato non può basarsi solo sui grandi nomi stranieri, ma va accompagnato da un investimento strutturale sulla formazione di talenti italiani, da proteggere, valorizzare e inserire stabilmente nel sistema.

Daalderop e Conegliano: un’accoppiata destinata a lasciare il segno

Nika arriva al culmine della sua maturità sportiva. Le sue parole entusiaste verso il progetto Conegliano parlano di una giocatrice consapevole, motivata, pronta ad abbracciare una squadra dove l’identità collettiva supera quella individuale. Ha parlato del “calore del Palaverde”, del suo desiderio di lavorare con coach Santarelli dopo anni da avversaria, del rispetto per compagne come Gabi.

È una mentalità vincente che ben si integra nella filosofia dell’Imoco: non solo vincere, ma dominare con stile. Ecco perché questa operazione è più di un colpo di mercato: è un passo ulteriore nella costruzione di una legacy.

Il futuro del volley italiano passa anche da qui

In un’epoca in cui la pallavolo cerca nuove audience, linguaggi digitali più efficaci, e visibilità globale, operazioni come quella di Daalderop sono indispensabili. Non solo perché alzano il livello tecnico, ma perché rendono il nostro campionato attrattivo anche per chi lo guarda da fuori. L’Italia deve continuare a essere un punto di riferimento, e per farlo servono giocatrici di spessore, ma anche un ecosistema pronto ad accoglierle e a valorizzarle.

Il Palaverde, a partire da ottobre, potrà contare su un’altra fuoriclasse. Sta al sistema volley, ora, fare in modo che il suo impatto non sia limitato alle vittorie in campo, ma contribuisca a costruire un futuro ancora più solido e visibile per tutto il movimento.

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