Il mondo del tennistavolo italiano piange la scomparsa di Flavio Maietti, figura storica e simbolo di questo sport, scomparso all’età di 77 anni. Conosciuto affettuosamente come “Il King”, Maietti ha lasciato un segno indelebile nel panorama sportivo nazionale, incarnando i valori di passione, dedizione e spirito di squadra.
La notizia della sua scomparsa ha scosso l’ambiente sportivo proprio durante i preparativi per i tornei nazionali maschili di seconda e terza categoria, organizzati dalla sua società, il Milano Sport Tennistavolo. Prima dell’inizio delle gare presso il Centro Sportivo Bonacossa di via Mecenate a Milano, è stato osservato un minuto di raccoglimento in sua memoria.
Una carriera segnata dall’amore per il tennistavolo
Flavio Maietti ha dedicato oltre 50 anni al tennistavolo, una passione nata sui campi degli oratori milanesi. Nel 1960, fu un amico a coinvolgerlo nelle OlimpiOSA organizzate dai salesiani di via Copernico. Anche se al suo primo torneo venne eliminato subito, rimase affascinato dai colpi spettacolari dei migliori giocatori dell’epoca, come Ugo Luccio e Martini. Quell’incontro casuale cambiò per sempre la sua vita.
A 16 anni interruppe l’attività sportiva, ma riprese a 22 anni al mitico Vigorelli, luogo iconico per gli amanti del tennistavolo milanese. Da allora, il suo impegno è stato costante e instancabile, trasformandolo in una figura di riferimento per generazioni di atleti.
Il successo più importante: campione italiano di doppio
Il momento più alto della carriera di Maietti risale al 1981, quando vinse il titolo italiano di doppio di seconda categoria a Senigallia insieme ad Alberto Nazzari. Un successo che coronava anni di impegno e dedizione, preceduto da numerose semifinali e due finali nazionali. Tra i suoi ricordi più cari, la vittoria contro il giovane Francesco Manneschi agli Assoluti di Enna, una delle partite che più amava raccontare.
Il doppio era la sua specialità, e Flavio ha condiviso il tavolo con alcuni dei più forti compagni dell’epoca, come Guido Bisi, con cui raggiunse la finale agli Assoluti di Marina di Grosseto, Manoni, Gammone e il fidato Nazzari.
Un soprannome simbolico: “Il King”
Il soprannome “Il King” nacque da un momento di ispirazione legato a un’altra sua grande passione: Elvis Presley. Mentre guardava il famoso “Elvis Comeback Special”, fu colpito dalla frase “The King is back” e decise di adottare quel titolo per sé. Da quel giorno, Flavio Maietti divenne “Il King” del tennistavolo, un appellativo che ne rifletteva non solo la bravura sportiva, ma anche il carisma unico.
Maestro di sport e vita
Maietti non si limitava a eccellere come giocatore: negli ultimi anni aveva intrapreso con orgoglio l’attività di allenatore, trasmettendo ai giovani la passione per il tennistavolo. «Flavio amava raccontare storie, aneddoti e momenti che facevano ridere e riflettere», raccontano i suoi amici e colleghi. Era una persona schietta, sincera e generosa, per la quale l’amicizia era un valore sacro.
Trionfi anche nelle competizioni Master
Maietti continuò a competere con successo anche nelle competizioni Master. Tra i suoi ultimi trionfi, il titolo italiano di doppio Over 75 conquistato a Riccione nel 2023 insieme al fidato Alberto Nazzari e la vittoria in singolare Over 70 a Orbetello nel 2019.
Nonostante l’età, la voglia di sfidarsi e divertirsi non l’abbandonò mai, rendendolo un esempio per tutti gli sportivi.
L’ultimo saluto
Flavio Maietti lascia un’eredità fatta di successi sportivi, ma soprattutto di valori umani. Il tennistavolo non perde solo un campione, ma un punto di riferimento che ha ispirato e continuerà a ispirare chiunque varchi i campi di gioco.
«Ora potrà riabbracciare la sua amata moglie Sandra», ha detto chi lo conosceva bene. Lascia il figlio Massimo e una comunità sportiva che si stringe attorno alla sua famiglia con commozione e affetto.
Il presidente della Federazione Italiana Tennistavolo, Renato Di Napoli, e l’intero Consiglio Federale hanno espresso il loro cordoglio, ricordando Maietti come un pilastro dello sport e un uomo capace di rendere speciale ogni incontro.