Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, aspetta l’ultima parola della stagione prima di firmare: in ballo ingaggio, progetto e sirene da Premier e Arabia.
Ultime sfide prima della verità
Due partite separano l’Inter dalla conclusione della sua lunghissima stagione: la trasferta contro il Como e la finalissima di Champions League contro il PSG, fissata per il 31 maggio all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Il calendario impone concentrazione e determinazione, ma nelle stanze del club nerazzurro si inizia a ragionare su quello che sarà il futuro di Simone Inzaghi.
Il tecnico ha guidato la squadra a risultati straordinari, ma sul tavolo resta ancora da chiarire la sua posizione per il post stagione.
Un contratto in essere, ma rinnovo da discutere
Inzaghi non è in scadenza. Il suo contratto con l’Inter è valido fino al 30 giugno 2026, eppure tutto ruota attorno alla possibilità di un nuovo prolungamento. Lo scorso anno, complice la transizione proprietaria da Suning a Oaktree, si arrivò a una soluzione di compromesso: un solo anno in più, un bonus importante, ma niente biennale come desiderava l’entourage del tecnico.
Ora le condizioni sono cambiate. Inzaghi si è affermato tra gli allenatori più vincenti e riconoscibili del panorama europeo, e chiederà garanzie su durata e ingaggio, ma anche e soprattutto sul progetto sportivo. La priorità dell’ex Lazio, infatti, è mantenere alta la competitività, elemento essenziale anche in ottica Mondiale per Club.
Marotta blinda Inzaghi a parole
Nel corso della stagione, Marotta ha più volte speso parole di stima nei confronti del tecnico piacentino: «Sono stati anni straordinari per il club, e grandissimo merito è suo. Come si fa a rinunciare a una figura del genere?».
Tuttavia, tra il dire e il fare ci sono i risultati, la finale europea e, non meno importante, una trattativa che dovrà affrontare diversi punti cruciali. Il summit atteso dopo il 31 maggio sarà decisivo per mettere sul tavolo tutte le variabili.
Sirene dalla Premier e tentazione araba
Sul versante estero, le sirene non mancano. Inzaghi piace, e molto, in Premier League, dove Manchester United e Tottenham monitorano la sua situazione. Tutto dipenderà da come andranno le rispettive stagioni e, in particolare, dalla finale di Europa League che potrebbe rimescolare le carte nelle panchine inglesi.
C’è poi l’ombra dell’Al-Hilal: il club saudita ha già tentato il colpaccio con un’offerta vicina ai 20 milioni di euro a stagione, cifra clamorosa che però allontanerebbe Inzaghi dai palcoscenici europei nel momento forse più alto della sua carriera.
Nessuna alternativa pronta: l’Inter punta su Inzaghi
Un segnale importante arriva dalla società: non esistono piani B, almeno per ora. Non è stata avviata alcuna ricerca di un profilo alternativo. La fiducia in Inzaghi resta piena, e il contratto attualmente in vigore è una garanzia per continuare.
L’Inter affronterà il Mondiale per Club appena 15 giorni dopo la finale di Champions: una programmazione così serrata impone stabilità e visione. Inzaghi è visto come l’uomo giusto per dare continuità a un ciclo che, con il possibile trofeo europeo, raggiungerebbe il suo apice.
Un finale che può cambiare tutto
La realtà è che tutto ruota intorno ai risultati. Una vittoria contro il PSG cambierebbe la storia recente dell’Inter e consoliderebbe la posizione di Inzaghi. Una sconfitta, al contrario, potrebbe aprire spazi per riflessioni diverse, sia da parte dell’allenatore sia della dirigenza.
Nel frattempo, il tecnico continua a lavorare in silenzio, con lo stile che lo ha sempre contraddistinto, sapendo che ogni mossa sarà valutata, ogni scelta pesata. Inzaghi oggi è saldo, ma il calcio – come sempre – non vive mai di certezze.