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Dalla fiducia reciproca alla conquista delle vette paralimpiche, ecco la storia di Martina Vozza e Ylenia Sabidussi.

Dal debutto a Pechino al sogno di Milano Cortina

A soli 17 anni, Martina Vozza ha debuttato ai Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022 come l’atleta più giovane della squadra italiana, ottenendo un ottavo posto nello slalom gigante. Da allora, ha conquistato due argenti ai Mondiali di Espot 2023, oltre 20 podi in Coppa del Mondo e due ori ai Giochi Mondiali Universitari FISU di Torino 2025.

Ma il suo successo non è solo suo: al suo fianco c’è sempre stata Ylenia Sabidussi, la sua guida, voce e punto di riferimento. Le due, separate da nove anni di età, hanno costruito un sodalizio vincente, unendo passione e fiducia reciproca. Martina, ipovedente, si affida alla guida esperta di Ylenia, trasformando le loro differenze in forza. Ora guardano a Milano Cortina 2026, pronte a scrivere un nuovo capitolo della loro storia. Ecco la lro intervista in esclusiva ai microfoni di Milanosportiva.

Un legame nato sulle piste: la storia di Martina e Ylenia

Come vi siete incontrate per la prima volta?

«La prima volta ci siamo conosciute quando avevo circa dieci anni, durante una gara di Coppa Italia», ricorda Martina Vozza. «Ci siamo poi ritrovate qualche anno dopo, in un momento in cui stavo cercando una guida che mi accompagnasse non solo per divertimento, ma in un vero e proprio percorso agonistico».

Ylenia Sabidussi interviene: «Anch’io cercavo un’atleta da guidare e, quando ci siamo rincontrate, abbiamo deciso di provare a sciare insieme. Da allora non ci siamo più separate. Il nostro rapporto è cresciuto insieme a noi, diventando sempre più solido».

I primi successi e la crescita professionale

Quando avete capito di essere una squadra vincente?

«Il momento decisivo è stato ai Mondiali di Lillehammer del 2021», racconta Ylenia. «Lì abbiamo conquistato la nostra prima medaglia, un bronzo nello slalom. Non ce l’aspettavamo, ma quando ci siamo trovate sul podio e ci siamo guardate negli occhi, ho capito che eravamo molto più di una semplice coppia atleta-guida. Eravamo una squadra vera, con il potenziale per raggiungere risultati straordinari».

Superare le difficoltà: la forza della resilienza

C’è stato un momento particolarmente difficile nella vostra carriera?

«Sì, e senza dubbio è stato durante la stagione di Pechino 2022», ricorda Martina. «In quell’occasione sono stata inserita in una categoria sbagliata, non adatta al mio livello di disabilità visiva. Mi sono sentita completamente destabilizzata, come se tutti i nostri sforzi fossero stati vanificati. Gareggiare in quella categoria significava affrontare atlete con capacità diverse dalle mie, e sapevo che sarebbe stato impossibile competere ad armi pari».

«Ma non ci siamo arrese», prosegue. «Grazie al supporto della federazione, abbiamo presentato un ricorso e, dopo qualche mese di attesa e incertezza, sono stata riclassificata correttamente. È stato un periodo duro, ma anche una lezione di resilienza. Ci ha insegnato a non mollare mai, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili».

La sinergia in pista: comunicazione e tecnica

Quali sono gli elementi che rendono la vostra squadra così efficace?

«La nostra forza sta nella comunicazione e nella fiducia reciproca», spiega Ylenia. «In gara, cerchiamo sempre di mantenere una distanza ravvicinata. Io indosso una maglietta fluo per essere facilmente visibile a Martina e le parlo costantemente, fornendole istruzioni precise. Le dico quando cambiare direzione, quando adattare il ritmo e, soprattutto, la avverto dei cambi di luce, che per lei sono particolarmente problematici».

«Oltre alle indicazioni tecniche, cerco di motivarla lungo il percorso», aggiunge Ylenia. «A volte le do consigli tecnici, altre volte la incoraggio. Alla fine sappiamo entrambe che è questo dialogo continuo a fare la differenza e a renderci una squadra davvero affiatata».

L’importanza dello sport per le persone con disabilità

Quali consigli dareste agli atleti con disabilità visive che vogliono avvicinarsi allo sci agonistico?

«Il mio consiglio principale è di non avere paura di praticare sport, indipendentemente dal livello a cui si vuole arrivare», spiega Martina. «Lo sport è una straordinaria scuola di vita, ti aiuta a crescere e a maturare, sia che tu lo faccia per divertimento sia che tu punti all’agonismo».

«Per chi desidera intraprendere lo sci alpino, in particolare, è fondamentale iniziare prendendo confidenza con la neve e ascoltare le proprie sensazioni. Fidarsi della guida è essenziale. Ma, soprattutto, non bisogna mai dimenticare di divertirsi. Scendere lungo una pista di sci è un’esperienza unica, e quel senso di libertà è impagabile».

Obiettivi futuri: Milano Cortina 2026 nel mirino

Con lo sguardo rivolto ai Giochi Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, Martina Vozza e Ylenia Sabidussi continuano ad allenarsi con dedizione. Si preparano a rappresentare l’Italia con orgoglio. La loro determinazione e il loro talento le rendono un simbolo di eccellenza nello sport paralimpico italiano.