L’impianto sportivo di Niguarda resterà inutilizzabile per altri quattro anni, mentre il progetto di riqualificazione è ancora in fase di stallo
Un’icona dell’architettura sportiva in stato di abbandono
Nel cuore del quartiere Niguarda, la piscina Scarioni rappresenta un esempio significativo di architettura sportiva degli anni ’50. Progettata nel 1957, la struttura comprendeva tre vasche scoperte: una olimpionica da 50 metri, una da 25×27 metri per principianti e una da 25×25 metri per i tuffi. Con una capienza di circa 6.000 bagnanti, il centro balneare si distingueva per le sue linee architettoniche orizzontali e le piattaforme per i tuffi, integrate armoniosamente nel paesaggio progettato da Romano Beretta. Le strutture in cemento armato, calcolate dall’ingegner Armando Edallo, si caratterizzavano per sbalzi architettonici e pilastri scultorei, rappresentando un esempio di eleganza architettonica del periodo.
Una chiusura prolungata e un progetto di riqualificazione incerto
Chiusa dal 2019 a causa di problemi strutturali, la piscina Scarioni è al centro di un progetto di riqualificazione che tarda a concretizzarsi. Il Comune di Milano ha approvato un partenariato pubblico-privato con la società spagnola Ingesport Health and Spa Consulting (Go Fit) per la gestione dell’impianto per i prossimi 42 anni. Il progetto prevede la demolizione di alcuni edifici esistenti e la costruzione di un nuovo centro sportivo con piscine interne ed esterne, aree verdi, spazi polivalenti e un parcheggio con pannelli fotovoltaici.
Tuttavia, nel giugno 2024, la Commissione comunale ha bocciato l’unica proposta presentata da Go Fit, attribuendole un punteggio tecnico inferiore alla soglia minima prevista dal bando di gara. Di conseguenza, il progetto è stato sospeso e il Comune sta valutando le prossime mosse, inclusa una possibile rielaborazione della proposta da parte di Go Fit.
Le richieste della comunità e le prospettive future
La situazione ha suscitato l’attenzione di cittadini, urbanisti e associazioni sportive, che hanno lanciato un appello al Comune di Milano per una riqualificazione pubblica della piscina Scarioni, evitando la privatizzazione della gestione. Tra le richieste, anche l’apertura alla balneazione estiva del lago del Parco Nord e della Darsena, per affrontare in modo innovativo il tema della vivibilità urbana in tempi di cambiamenti climatici.
Attualmente, la timeline prevede il completamento della progettazione esecutiva entro il 2025, l’avvio dei lavori nel 2026 e una possibile conclusione nel 2029. Tuttavia, considerando i precedenti ritardi e le incertezze legate al partenariato pubblico-privato, la realizzazione del progetto resta incerta.
Un’opportunità per il rilancio del quartiere
La riqualificazione della piscina Scarioni rappresenta un’opportunità per il rilancio del quartiere Niguarda e per l’offerta sportiva cittadina. Un impianto moderno e accessibile potrebbe favorire l’inclusione sociale, promuovere la salute e il benessere dei cittadini e contribuire alla valorizzazione del patrimonio architettonico milanese.
È fondamentale che le istituzioni locali ascoltino le esigenze della comunità e adottino un approccio trasparente e partecipativo nella gestione del progetto, affinché la piscina Scarioni possa tornare a essere un punto di riferimento per lo sport e il tempo libero a Milano.