Il settore piscine è in grande difficoltà. Per questo i gestori degli impianti si sono fatti sentire in una lettera aperta che è stata indirizzata tra gli altri direttamente al presidente del consiglio Mario Draghi, ai capigruppo parlamentari e alla conferenza delle Regioni.
Piscine, la lettera dei gestori
“L’azione degli ultimi due Governi si è caratterizzata per una totale inconsistenza sui ristori che realisticamente avrebbero potuto allentare la pressione sulle società di gestione degli impianti natatori. Nessuno, in oltre un anno e mezzo, ha saputo cogliere la differenza tra impianti sportivi “energivori e “non energivori” e poco o nulla è stato fatto in questo senso. Non mancano, ad onor del vero, esempi virtuosi di aiuti concreti. È notizia di pochi giorni fa la (rara) sinergia tra istituzioni sportive e governo locale che ha visto Regione Sardegna erogare contributi complessivi alle società per un totale 3,15 milioni di euro. L’iniziativa, promossa da Fin Sardegna, nella figura del suo presidente Danilo Russu, e subito colta dalla politica locale, ha permesso di salvare – nel significato più letterale del termine – le società di gestione e nel contempo di tutelare il patrimonio infrastrutturale della regione. Provvedimenti analoghi sono stati presi con successo anche in Emilia Romagna con uno stanziamento alle amministrazioni locali di 1,5 milioni a sostegno degli impianti natatori e nel Molise. Con grande amarezza ci troviamo però a dover ammettere che si tratta di casi isolati in un panorama nazionale desolante”.
Infrastrutture
“Nonostante mille propositi e numerosi solleciti da più parti, nessuna operazione concreta è andata nella direzione della progettualità infrastrutturale delle piscine. Abbiamo sempre ritenuto che l’estensione dell’«Ecobonus 110%» agli impianti sportivi rappresentasse un grande traino per il rilancio dell’impiantistica del Paese. In Italia (dati Coni) oltre 77mila impianti sportivi sono di competenza di 7.904 sindaci: un patrimonio pubblico verso il quale non c’è stata e non c’è alcuna visione d’insieme per il futuro. Un intervento massivo per l’efficientamento energetico degli impianti e la riduzione delle emissioni avrebbe permesso la valorizzazione di questo patrimonio rendendolo resiliente alla sfida del tempo”.
Costi dell’energia
“Un riverbero del secondo punto riguarda i costi dell’energia nelle piscine. In questi giorni stiamo assistendo ad un picco speculativo sui costi unitari energetici di gas, metano e kw elettrici, con un incremento dei costi che oggi si attesta attorno al 45%. Considerato che siamo solo a novembre e manca ancora un mese alla stagione più fredda, non siamo in grado di prevedere quale sia la prospettiva sui costi per l’inverno. Il dato attuale e l’incertezza sul medio termine si aggiungono alle numerose fatiche che negli ultimi mesi hanno “strozzato” le società di gestione, SSD e ASD che in oltre sette mesi di lockdown hanno dovuto rinunciare agli introiti derivanti dall’attività tradizionale. Da qui sorge spontanea una domanda: chi pagherà le utenze?”
Un settore emarginato
“È mortificante constatare come negli ultimi mesi il Governo abbia dedicato grande attenzione a molti settori, alcuni anche collaterali come quello delle terme, fuorché al nostro. A fronte di bonus per l’acquisto di monopattini e televisori, nulla è stato fatto per favorire la ripartenza delle attività sportive e delle piscine. Non un’azione per erogare un bonus da 200 euro a famiglia – al netto dell’Isee – che permettesse la frequenza di corsi di nuoto e ginnastica in acqua, di campi da tennis, corsi di fitness o favorisse il generico ritorno all’attività motoria dopo una lunga inattività”.
Piscine, conclusioni
“La preghiamo di considerare questa nostra lettera come il più sincero grido di dolore di un settore disperato, sfinito – concludono i gestori delle piscine – Dalla metà del 2020 e per tutto il 2021, le nostre sigle, dapprima singolarmente, poi riunite nel Coordinamento, hanno fatto il possibile per portare le istanze del settore su una molteplicità di tavoli. Siamo stati a Roma, abbiamo parlato con i gruppi parlamentari, ci siamo mossi in modo trasversale agli schieramenti politici. Siamo stati, ad onor del vero, anche ascoltati dalle istituzioni ma nulla è stato fatto. La misura è colma. Certi di un riscontro positivo da parte del Governo, rinnoviamo la nostra disponibilità a una collaborazione attiva e continuativa su queste ed altre tematiche riguardanti lo sport, la sua promozione e la gestione di impianti sportivi”.