
Sergio Parisse, foto Benedetta Borsani
di Benedetta Borsani
Il rugby italiano è in festa: finalmente Sergio Parisse, il capitano icona, primo italiano ad essere ammesso nella Hall of Fame di World Rugby, verrà celebrato davanti ai suoi tifosi.
Un traguardo straordinario per il giocatore che ha incarnato la passione e la grinta del rugby azzurro, diventando un esempio per generazioni di sportivi.
Un gigante dal cuore grande
Parisse (foto Benedetta Borsani), 41 anni, Azzurro n. 544, 195 cm per 110 kg, ha scalato le vette del rugby mondiale con umiltà e determinazione, indossando la maglia della Nazionale con orgoglio e spirito di sacrificio cucendosi sulla pelle il numero 8 arrivando ad indossare 142 caps, 94 da capitano. La sua è una carriera costellata di successi, dai primi scudetti e Coppe Italia con il Benetton Treviso, alle vittorie nel Top 14 francese con lo Stade Français e il Tolone e cinque Mondiali da protagonista con la Nazionale italiana. L’ultimo a 35 anni.
Olimpico in festa per Sergio Parisse
Quale occasione migliore allora di Italia-Francia per celebrare un campione che ha legato il suo nome a entrambe le nazioni? Sul campo di casa, l’Olimpico di Roma, che domenica 23 febbraio diverrà il palcoscenico ideale per celebrare questo campione straordinario quando Parisse riceverà il “cap da Centurione” e il saluto di oltre 60.000 spettatori. Un omaggio doveroso a un giocatore che ha fatto la storia del rugby italiano, come ha sottolineato il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Andrea Duodo: “La carriera di Sergio è stata straordinaria per durata, qualità di gioco e impegno al servizio della maglia azzurra”.
Italia-Francia: una sfida speciale per Parisse
La Francia, paese dove Parisse ha costruito gran parte della sua carriera, rappresenta un avversario speciale per il capitano azzurro. “Ho preso tanti schiaffoni dalla Francia, ma sono anche riuscito a togliermi qualche soddisfazione”, ebbe modo di dichiarare Parisse, ricordando le vittorie del 2011 e 2013. Una rivalità sentita, che si rinnova ogni anno nel Sei Nazioni e che, per Parisse, ha sempre avuto un sapore particolare così come per tutti i giocatori azzurri “emigrati” oltr’Alpe per affinare il loro gioco.
Un’eredità di talento e passione
Parisse, nato in Argentina da genitori italiani, ha ereditato la passione per il rugby dal padre, campione d’Italia con L’Aquila. Il suo talento innato lo ha portato a diventare uno dei migliori numeri 8 al mondo, un leader carismatico capace di trascinare i compagni con coraggio e determinazione. Le sue 142 presenze in Nazionale, di cui 94 da capitano, e i suoi 69 caps nel Sei Nazioni sono record assoluti che ne testimoniano la grandezza e che ne hanno fatto
un esempio per le nuove generazioni. Come il centro Giulio Bertaccini, 24 anni, in ritiro con la Nazionale, che ha dichiarato: “Sergio è una leggenda, sono cresciuto con lui come modello”.
Il programma della celebrazione
I tifosi potranno salutare Sergio Parisse al Peroni Nastro Azzurro Terzo Tempo Village alle 14.30, e poi assistere alla standing ovation che gli verrà tributata allo Stadio Olimpico prima del calcio d’inizio di Italia-Francia. Un’occasione unica per ringraziare un campione che ha fatto sognare un’intera nazione.