
Intervista al giovane talento della kickboxing: Davide Galimberti; dal debutto ai successi, il sostegno della famiglia e i sogni per il futuro.
«A 9 anni ho scoperto la kickboxing e non mi sono più fermato»
Davide, com’è iniziata la tua avventura nella kickboxing?
«Avevo appena compiuto 9 anni quando ho iniziato ad appassionarmi agli sport da combattimento. Mi sono avvicinato grazie al Fuco Team, entrando nel corso per bambini. Dopo pochi mesi, a novembre 2021, ho fatto il mio debutto ai campionati regionali, vincendo contro due avversari. Uno si è ritirato, l’altro l’ho battuto in un match già molto intenso per la mia età. Da quel momento ho capito che questo sport era la mia strada.»
Successi e sfide: dalla prima vittoria ai campionati mondiali
Sei alla tua quarta stagione: quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera finora?
«Ogni stagione ha rappresentato un passo avanti nella mia crescita. Nella mia prima stagione, ho vinto i Campionati Italiani Cadetti tra le cinture basse. Nella terza stagione, sono diventato campione italiano old cadet e ho ottenuto un importante riconoscimento a livello nazionale. Ad agosto 2024, ho partecipato ai WAKO Youth World Championships in Ungheria, ma ho perso al primo match contro un avversario sloveno, che poi è arrivato terzo su 16 partecipanti. È stata un’esperienza difficile ma formativa. Poi, l’8 dicembre, ho debuttato nei regionali di kick light, e pochi giorni dopo, il 14 dicembre, ho vinto il regionale di contatto pieno. Un altro momento significativo è stato il 16 novembre, quando con il Team Lombardia sono andato in Slovenia per combattere agli Slovenia Open, un evento globale. Sono arrivato terzo su 16 alla mia seconda esperienza internazionale a soli 15 anni.»
«Mia madre sperava smettessi, ora mi sostiene al 100%»
Davide, quanto è stato importante il supporto della tua famiglia nel tuo percorso sportivo?
«Inizialmente mia madre sperava che dopo tre mesi lasciassi perdere, perché non le piacciono questi sport. Ma quando ha visto i miei miglioramenti e la mia determinazione, ha cambiato idea, soprattutto dopo aver vinto gli Italiani Cinture Alte. Ora mi sostiene al 100%. Mio padre mi ha sempre dato spazio, soprattutto per quanto riguarda la scuola, ma viene sempre a vedermi, persino ai Mondiali, dove è venuto con tutta la mia famiglia. Non è mai stato un grande sportivo, ma ha capito che la kickboxing mi fa stare bene e si riflette in tutti gli aspetti della mia vita.»
Tra scuola e futuro: «Vorrei insegnare e aprire una palestra»
Come riesci a conciliare lo sport con la scuola? Hai già pensato al tuo futuro?
«La scuola è importante per me. Sto pensando di iscrivermi all’università, forse Fisioterapia o Scienze Motorie, ma se si presentasse l’occasione giusta per poter vivere di questo sport, la coglierei. Mi piacerebbe diventare gestore di una palestra e insegnare. Ho già avuto la possibilità di fare da coach a un atleta della mia società, ed è un’esperienza che mi ha dato molto.»
Obiettivi stagionali e ambizioni per il futuro
Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
«Per ora il mio focus è vincere gli Italiani Juniores a contatto pieno, poi voglio puntare ai Mondiali. Il titolo italiano potrebbe aiutarmi a farmi conoscere e a ottenere l’opportunità di partecipare a eventi di alto livello. Il mio sogno è debuttare nei professionisti a 17-18 anni.»
Il Fuco Team: una seconda famiglia dentro e fuori dal ring
Parlaci del tuo team e del tuo rapporto con gli allenatori e i compagni.
«Il Fuco Team è stato fondamentale per la mia crescita. Il mio primo insegnante è stato Andrea Da Lio, con cui ho tutt’ora un ottimo rapporto confidenziale. Oggi, Roberto Cosentino è una figura chiave sia dentro che fuori dal ring. Con i miei compagni c’è un forte legame amicale, ci sosteniamo sempre a vicenda.»
«Ogni gara vinta mi ha reso più forte, la sconfitta ai Mondiali è stata la più dura»
Qual è stata la sfida più difficile finora?
«La sconfitta ai Mondiali in Ungheria è stata un colpo duro. Avevo vinto tutte le gare della stagione, quindi perdere al primo match è stato difficile da accettare. Ma ho capito che la parte più dura di questo sport è quella mentale: i problemi più grandi spesso sono quelli che ti crei da solo.»
Preparazione: tra allenamenti, nutrizione e strategia
Come ti prepari per le competizioni?
«Mi alleno tre volte a settimana con sessioni tecniche in palestra, più quattro allenamenti settimanali, fino a 2-3 ore al giorno. Sono seguito regolarmente da un preparatore atletico e un nutrizionista. Per ora non sento il bisogno di un mental coach, ma so che potrebbe essere utile in futuro.»
Conclusione
Davide Galimberti è un giovane talento con le idee chiare: determinato, ambizioso e pronto a dare il massimo per raggiungere i suoi obiettivi. Il prossimo passo? Vincere gli Italiani Juniores a contatto pieno e conquistare un posto tra i migliori della kickboxing mondiale.
