L’atleta olimpico italiano si confida: obiettivi, vita quotidiana e qualche curiosità tra sport e cucina
Durante un incontro organizzato da Nike per la campagna “Winning isn’t Comfortable” a Milano, c’è stata l’opportunità di parlare con Filippo Tortu, uno degli atleti più iconici della velocità italiana. Con una carriera già costellata di successi, Tortu ha tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso e ha svelato i suoi prossimi obiettivi. «L’appuntamento principale del 2025 saranno i Mondiali di Tokyo a settembre», racconta l’atleta a Runner’s World. «Voglio raggiungere la finale dei 200 metri e ottenere una medaglia con i ragazzi della staffetta».
L’oro di Tokyo 2020 ha infatti lasciato un segno indelebile in Tortu, che ha rivissuto con entusiasmo il ricordo di quel trionfo: «La mia prima sensazione è stata l’incredulità. È stato Lorenzo Patta a convincermi che avevamo vinto». In pista, il campione italiano ha dimostrato più volte il suo talento, ma l’assenza di medaglie alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha lasciato un sapore agrodolce. «In Francia ho dato tutto, ma il quarto posto in staffetta è stato difficile da digerire», ammette Tortu, «anche se i miei compagni mi hanno subito tirato su di morale».
Non solo 200 metri: il ritorno nei 100 metri
Se il 2025 vedrà Tortu concentrato sui 200 metri, il velocista italiano ha rivelato di non voler trascurare i 100 metri. «Li ho corsi già quest’anno un paio di volte, ma il calendario fitto tra Europei e Giochi non mi ha permesso di focalizzarmi», spiega Tortu. «Tuttavia, ho voglia di tornarci». La passione per entrambe le distanze dimostra l’instancabile dedizione del campione, che continua a evolversi e a porsi nuove sfide.
La vita fuori dalla pista: tradizioni e routine
Filippo Tortu non è solo un campione in pista, ma anche una persona legata alle tradizioni. La sua routine pre-gara? Sorprendentemente, non è solo riscaldamento: «Gioco una partita a scopone con i fisioterapisti. È un modo per scacciare la tensione», racconta. Tortu ammette di non avere schemi rigidi, ma di trovare sempre il modo giusto per rilassarsi prima di ogni competizione.
Passione per la cucina: la pasta e fagioli
Il velocista ha anche una passione inaspettata per la cucina, dove si dedica a piatti semplici e tradizionali. «Ho due piatti del cuore: la pasta con i crostacei e la pasta e fagioli», confida con un sorriso. «La pasta e fagioli è una ricetta di famiglia e la preparo spesso. Potrei dire di essere davvero bravo in questo». Tortu non nasconde l’entusiasmo per i sapori autentici, e scherza sull’idea di invitare i suoi fan a provarla.
Alimentazione in gara: leggerezza e semplicità
Quando si tratta di alimentazione prima della gara, Tortu punta sulla semplicità, specialmente quando è in viaggio: «In trasferta scelgo sempre il piatto più semplice. Di solito riso in bianco e una proteina leggera come il pollo», racconta. Una scelta che riflette il suo stile di vita attento e votato alla performance, senza trascurare il benessere fisico.
Le scarpe chiodate: un’arma in più in pista
Anche le calzature fanno la differenza, come sottolinea Tortu, che parla delle sue Nike Maxfly 2 con entusiasmo: «Sono perfette in curva e combinano rigidità ed elasticità. A questi livelli, ogni dettaglio conta». Le innovazioni nel design delle calzature permettono agli atleti di spingersi oltre i propri limiti, e Tortu considera le sue scarpe un elemento fondamentale per le sue prestazioni.
Il futuro di Filippo Tortu: “Spero ancora in pista”
Guardando al futuro, Tortu non esclude la possibilità di gareggiare ancora per molti anni: «Spero di essere ancora in pista tra dieci anni, ma non so se il mio corpo me lo permetterà». E se da un lato vede in lontananza la fine della carriera agonistica, dall’altro è certo di una cosa: «Non farò l’allenatore». Con il suo consueto sorriso, Tortu si mantiene realista sul futuro, ma determinato a vivere al meglio il presente.