Un simbolo del Milano: Ivan Guerci, capitano e leggenda, ci lascia a 62 anni
Il baseball milanese ha perso uno dei suoi simboli più amati e rispettati: Ivan Guerci, storico capitano del Milano Baseball, si è spento all’età di 62 anni dopo una lunga battaglia contro la malattia. Un calvario che ha affrontato con il coraggio e la determinazione che hanno sempre caratterizzato la sua vita, dentro e fuori dal campo. Guerci lascia un vuoto incolmabile, ma anche un’eredità fatta di passione, lealtà e un attaccamento alla maglia che lo ha reso una vera leggenda per il club e per tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Lunga carriera e fedeltà assoluta: 718 partite in rossoblù
Dal 1982 al 2003, Guerci ha vestito la maglia del Milano in 718 partite, diventando il giocatore con il maggior numero di presenze nella storia della società. Durante la sua carriera, ha conquistato due Coppe Italia, due Coppe delle Coppe e una Supercoppa, incidendo il suo nome nei momenti più gloriosi del club. Con 2426 turni alla battuta, 741 valide e 23 fuoricampo, Guerci non è stato solo un leader carismatico, ma anche uno dei giocatori più incisivi del Milano Baseball. «Il baseball per me era tutto», diceva spesso, «un modo di vivere, un percorso di crescita».
Guerci arrivò al Milano proveniente dall’Inter Mars, accompagnato da suo padre, una figura importante nel mondo del baseball milanese. La sua crescita fu costante, tanto che ben presto Carlo Passarotto, storico allenatore del Milano, decise di dargli un posto da titolare. Da allora, la sua carriera fu una continua scalata verso l’eccellenza, fino a diventare uno dei punti di riferimento della grande Mediolanum di Mazzotti, con cui vinse la prima Coppa delle Coppe in Svezia, colpendo la valida decisiva che cambiò le sorti della partita contro il Rotterdam.
Le sfide e i trionfi di un capitano determinato
Nonostante i trionfi e i momenti di gloria, la carriera di Guerci fu segnata anche da momenti difficili. Quando, nel 1994, la storica squadra si sciolse, Guerci non abbandonò il club: scese in terza serie per aiutare il Milano a risalire, dimostrando ancora una volta la sua fedeltà e la sua determinazione. Tornò in Serie A con il club nel 1997, affrontando anche i momenti di crisi e i cambi di categoria con la stessa passione e serietà che lo avevano sempre contraddistinto.
Ivan Guerci ha rappresentato l’anima del Milano Baseball per oltre due decenni, non solo come giocatore ma anche come guida morale per le generazioni successive. La sua esperienza come allenatore, dopo il ritiro dal campo, dimostra quanto fosse radicato il suo impegno verso la società e i giovani. Un impegno che proseguì fino alla fine, quando già malato, continuava a seguire le partite e gli allenamenti, spronando i nuovi giocatori e trasmettendo loro il suo amore per il baseball.
Un campione anche fuori dal campo
Ivan era anche un uomo di famiglia: accanto a lui, durante il lungo percorso di malattia, ci sono stati sua moglie Barbara e i figli Aurora e Samuele, ai quali ha sempre dimostrato grande affetto e protezione. Anche nelle fasi più difficili della malattia, Guerci non smise di seguire la squadra e di partecipare attivamente alla vita del club. Il primo di settembre, poco prima che il peggioramento delle sue condizioni lo costringesse a ritirarsi, si presentò al campo Kennedy per seguire l’ultima partita casalinga del Milano contro la Crocetta, un’ultima prova di quanto il baseball fosse parte integrante della sua vita.
Appassionato anche di pesca, Guerci era una figura solare, sempre pronto a strappare un sorriso. La sua allegria e il suo spirito combattivo rimarranno impressi nei ricordi di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. «Tra un po’ dovrò andare in mezzo al campo e salutare», aveva detto ai suoi compagni con un sorriso triste, qualche mese fa. Una frase che oggi suona come il suo ultimo, affettuoso saluto al mondo del baseball.
Numeri che raccontano una carriera straordinaria
I numeri di Ivan Guerci testimoniano una carriera straordinaria: 718 partite, 741 battute valide, 2426 turni alla battuta, 23 fuoricampo. Ma, come lui stesso affermava, non erano le statistiche a definire il suo successo, quanto piuttosto la passione e il legame profondo con il club e i suoi compagni.
«Il baseball è una famiglia, ma anche un modo di vivere», ricordava Guerci, rivolgendosi ai giovani che si avvicinavano a questo sport. La sua vita è stata la dimostrazione concreta di questo pensiero. E anche se non ha mai indossato la maglia della Nazionale – un rimpianto, ma mai un motivo di amarezza – il suo contributo al baseball italiano è stato inestimabile.
Un’eredità di valori per le nuove generazioni
Negli ultimi anni, Ivan si era dedicato alla crescita dei giovani talenti, affiancando i tecnici nelle giovanili del Milano Baseball e condividendo con loro la sua esperienza. Fedele al suo spirito critico e perfezionista, non esitava a spronare i giovani atleti, ricordando loro l’importanza della dedizione e dell’impegno. Persino negli ultimi anni, quando la malattia lo stava già mettendo a dura prova, seguiva gli allenamenti e le partite, intervenendo con consigli e suggerimenti, ma sempre con un sorriso.
L’ultima promozione del Milano Baseball in Serie A, avvenuta quando già la sua salute era compromessa, fu per lui un momento di grande soddisfazione. Festeggiò con i compagni, certo che il club avrebbe avuto un futuro brillante. Se non per lui, per i giovani che rappresentano la nuova generazione del baseball milanese.
Conclusione: un addio difficile ma pieno di gratitudine
Ivan Guerci è stato molto più di un giocatore per il Milano Baseball: è stato un simbolo, un capitano e un esempio di dedizione e passione. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel cuore di chi lo ha conosciuto e amato. «Addio Ivan, preferiamo ricordarti per la gioia che ci hai dato, in campo e fuori», recita il messaggio d’addio del Milano Baseball, un saluto affettuoso e grato che riassume il pensiero di tutta la comunità sportiva.
Il suo ricordo resterà indelebile, un esempio per le nuove generazioni, un simbolo di fedeltà e passione che continuerà a ispirare il Milano Baseball e tutti coloro che amano questo sport.