Futuro del Pala Agorà di Milano: un dialogo tra sfide e opportunità

Agorà di Milano oggi, foto Instagram Milanoinmovimento

Lo Spazio Seicentro del Municipio 6 di Milano ha ospitato un incontro pubblico dedicato al futuro dei centri sportivi comunali, con particolare attenzione al destino del Pala Agorà, storico palazzetto del ghiaccio cittadino. Presenti all’evento figure di rilievo tra cui Martina Riva, Assessora allo Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Milano, e Santo Minniti, Presidente del Municipio 6, accompagnati da altri rappresentanti istituzionali.

La questione Pala Agorà: passato e presente

L’Assessora Riva ha affrontato la complessa vicenda legata al Pala Agorà, chiuso ormai da tempo. «Abbiamo un interessato, il gestore attuale del palazzetto di San Donato, che presenterà un progetto entro febbraio 2025. La proposta sarà valutata dalla commissione tecnica del Comune e, successivamente, la giunta deciderà se riconoscere il progetto come di interesse pubblico», ha dichiarato Riva.

Tuttavia, l’Assessora ha sottolineato che non esiste un canale preferenziale: «Chiunque può presentare un progetto. È importante però ricordare che, in passato, alcune proposte non si sono concretizzate. Speriamo che questa volta sia diverso, nell’interesse del quartiere e della città».

Il costo del ghiaccio: una sfida economica

Il Presidente Santo Minniti ha affrontato il tema della sostenibilità economica degli impianti di ghiaccio: «Negli ultimi anni, il costo dell’energia per mantenere il ghiaccio è aumentato considerevolmente, rendendo difficile sostenere un’attività basata solo sugli incassi da biglietti e squadre».

Minniti ha proposto una riflessione coraggiosa: «Dobbiamo darci un termine entro cui provare a rilanciare il ghiaccio. Se oltre quel termine non ci riusciamo, potrebbe essere il momento di pensare ad alternative per evitare che la struttura rimanga vuota e insicura per il quartiere».

Riapertura e progetti futuri

Il Comune punta alla riapertura del Pala Agorà attraverso una partnership con privati, riconoscendo di non avere le risorse per gestire direttamente un palazzetto del ghiaccio. «L’obiettivo è riaprire, ma se nei prossimi quattro anni nessun gestore si farà avanti, dovremo valutare altre opzioni», ha spiegato Riva.

La chiusura dell’Agorà è stata causata da una serie di eventi critici, tra cui problemi economici del precedente gestore e difficoltà strutturali. «Il bando passato era complesso e innovativo, ma la mancanza di garanzie adeguate ha portato alla sua interruzione», ha aggiunto l’Assessora.

La domanda delle tribune: sport di base o grandi eventi?

Un tema cruciale emerso durante l’incontro riguarda la capienza del Pala Agorà. Molti genitori e appassionati hanno chiesto chiarimenti sulla possibile riduzione dei posti disponibili: «Non sappiamo ancora cosa proporrà il progetto, ma il nostro obiettivo è salvaguardare gli sport del ghiaccio», ha sottolineato Riva.

Il problema delle tribune è strettamente legato ai costi di gestione. «Il mantenimento di 4.000 posti aumenta i costi, e spesso i gestori preferiscono ridurre la capienza per rendere l’impianto più sostenibile», ha spiegato l’Assessora, ricordando casi simili, come l’abbandono delle tribune al Cardellino per il nuoto.

L’Accademia di San Donato e il futuro del progetto

Tra i progetti in fase di valutazione, spicca quello presentato dall’Accademia di San Donato. «Non abbiamo ancora dettagli, ma abbiamo chiesto che vengano preservati tutti gli sport del ghiaccio», ha ribadito Riva.

Il Comune ha confermato che la priorità resta riaprire l’impianto, assicurando che il progetto sarà analizzato con attenzione. «Ci auguriamo che questa sia la svolta decisiva per restituire il Pala Agorà alla città e ai suoi appassionati», ha concluso l’Assessora.

Conclusioni: un equilibrio tra sport e sostenibilità

Il destino del Pala Agorà rappresenta una sfida complessa che coinvolge la sostenibilità economica, l’accessibilità per gli sportivi e la necessità di valorizzare lo sport di base. Le istituzioni milanesi hanno ribadito il loro impegno a trovare una soluzione che garantisca un futuro per il ghiaccio a Milano, mantenendo vivo un patrimonio sportivo e culturale unico.

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