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L’esperienza e il fiuto per i talenti di Giovanni Sartori lo rendono uno dei dirigenti sportivi più ambiti del panorama calcistico italiano. Con una carriera di oltre trent’anni e un palmarès di successi strategici, il direttore sportivo è ora al centro di un possibile braccio di ferro tra Bologna, Milan e Roma.
Un architetto del successo sportivo
Sartori ha costruito il suo prestigio con lungimiranza e una capacità unica di individuare giovani promesse a costi contenuti. Dalla straordinaria scalata del Chievo Verona fino alla Champions League sfiorata, passando per l’era d’oro dell’Atalanta di Gasperini, Sartori ha dimostrato di essere un costruttore di progetti vincenti. La sua recente avventura al Bologna, culminata nella storica qualificazione in Champions League, ha confermato ulteriormente il suo valore.
Bologna prova a trattenerlo
Nonostante i rumors, Bologna non vuole perdere la guida strategica di Sartori. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il suo contratto è in scadenza e non è stato ancora rinnovato. La società rossoblù, consapevole del ruolo cruciale del suo direttore sportivo, sta cercando di trovare un accordo per trattenerlo, ma il tempo stringe. Sartori, pur essendo affezionato alla piazza emiliana, potrebbe essere tentato da nuovi progetti in club prestigiosi.
Milan e Roma: due offerte intriganti
L’interesse del Milan e della Roma per Sartori è tutt’altro che casuale. Entrambi i club sono in una fase di transizione e stanno pianificando una riorganizzazione interna. La presenza di Zlatan Ibrahimović come figura dirigenziale al Milan potrebbe spingere il club rossonero a integrare Sartori per rafforzare la ricerca di talenti e l’equilibrio di squadra. La Roma, invece, sotto la guida della famiglia Friedkin e del tecnico Claudio Ranieri, sta cercando un profilo italiano di spessore per dare continuità a un piano di rilancio a lungo termine.
Le prospettive di Sartori: ambizione e autonomia
Il profilo di Sartori è particolarmente apprezzato per la sua abilità di costruire squadre competitive anche con budget ridotti. Durante la sua permanenza all’Atalanta, ha portato giocatori semi-sconosciuti al grande pubblico alla ribalta internazionale. L’autonomia decisionale di cui ha goduto a Bologna potrebbe essere una delle condizioni essenziali per accettare una nuova sfida.
«L’abilità di Sartori non si limita al calciomercato – raccontano fonti vicine al club – ma risiede nella sua capacità di gestire i rapporti con l’intero staff tecnico e di prevedere i trend futuri del calcio».
L’effetto domino nel mercato dei dirigenti
Il possibile addio di Sartori potrebbe innescare un effetto domino nel mondo dei dirigenti sportivi. La Roma avrebbe già sondato anche il profilo di Sean Sogliano, attualmente legato all’Hellas Verona fino al 2026. Sogliano è reduce da una stagione impressionante in cui ha salvato il club scaligero dalla retrocessione, guadagnandosi gli elogi per operazioni mirate e a basso costo nel mercato invernale. Tuttavia, il suo futuro dipende dalle evoluzioni societarie a Verona.
Sfide e strategie per il futuro
La questione Sartori potrebbe diventare un caso emblematico di come le società di Serie A stiano ridisegnando le loro strutture tecniche. La tendenza è chiara: servono dirigenti capaci di costruire progetti sostenibili senza rinunciare all’ambizione sportiva. Sartori, con la sua comprovata esperienza, è il profilo ideale per questa missione.
Bologna potrebbe decidere di offrire un contratto più vantaggioso per garantirsi la permanenza del dirigente, mentre Milan e Roma sono pronte a fare la loro mossa. Chi riuscirà a spuntarla avrà un’arma in più per affrontare le sfide del campionato italiano e delle competizioni europee.
Una questione di visione strategica
L’interrogativo principale è: Sartori resterà fedele al progetto Bologna, che ha contribuito a portare ai massimi livelli, o cederà al richiamo delle big? La risposta non tarderà ad arrivare, ma una cosa è certa: il nome di Sartori continuerà a essere al centro del mercato dirigenziale per la sua capacità di trasformare ambizioni in realtà.