
Giardino dei giusti di Milano
Il Giardino dei Giusti onorerà nel 2025 atleti come Khalida Popal e Bronisław Czech per il loro coraggio e la loro dedizione a valori universali
La città di Milano, con il suo Giardino dei Giusti al Monte Stella, si prepara a onorare una nuova serie di eroi nel marzo del 2025. Tra i “Giusti dello sport” ci saranno figure di spicco che, con le loro scelte di vita e il coraggio dimostrato, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia. Il filo conduttore che lega queste storie è l’incredibile capacità degli atleti di mettere i valori umani al primo posto, anche in situazioni di estrema difficoltà. Khalida Popal, fondatrice e capitano della squadra di calcio femminile afghana, è una di queste figure straordinarie.
Khalida Popal: un simbolo di coraggio e resistenza
Khalida Popal sarà una delle protagoniste della cerimonia al Monte Stella. Fondatrice della squadra di calcio femminile afghana, Popal ha compiuto un atto di straordinario coraggio salvando le sue compagne di squadra durante il ritorno del regime talebano, consentendo loro di lasciare il Paese. Le sue azioni non solo hanno offerto una via di fuga a queste donne, ma hanno anche rappresentato un simbolo di resistenza contro l’oppressione. «Lo sport mi ha insegnato a non arrendermi mai e a lottare per i miei diritti» ha dichiarato Popal in numerose interviste. Il suo impegno verso la libertà e i diritti umani non si limita al campo da gioco, ma si estende in un messaggio di speranza e uguaglianza.
Bronisław Czech: l’atleta che rifiutò di piegarsi al nazismo
Oltre a Popal, sarà onorato Bronisław “Bronek” Czech, un campione di sci polacco che ha lasciato un’eredità di coraggio incalcolabile. Durante la Seconda guerra mondiale, Czech non si limitò a praticare sport, ma si trasformò in un corriere per la resistenza polacca, rischiando la vita per difendere i suoi concittadini. Catturato dalla Gestapo nel 1940, Czech si rifiutò di collaborare con i nazisti, un gesto che gli costò la vita. Morì ad Auschwitz nel 1944, ma il suo spirito indomito vive ancora oggi nelle testimonianze storiche. «Non posso tradire i miei principi per sopravvivere» furono tra le sue ultime parole, un’espressione della sua incrollabile dedizione ai valori di giustizia e libertà.
Antonio Maglio: il padre delle paralimpiadi
Tra i Giusti dello sport che saranno celebrati nel 2025 figura anche Antonio Maglio, neurologo pugliese che negli anni ‘50 diede vita a un’iniziativa straordinaria. Maglio fu un pioniere nella riabilitazione dei paraplegici e il principale artefice della nascita delle paralimpiadi. Grazie alla sua visione, lo sport divenne un potente strumento di inclusione e riabilitazione, capace di offrire a chiunque la possibilità di esprimere il proprio talento e superare i propri limiti. Maglio credeva fermamente che lo sport potesse restituire dignità e speranza a chi aveva subito gravi traumi fisici. La sua eredità vive ancora oggi, nella straordinaria crescita del movimento paralimpico.
Harry Seidel: l’atleta che sfidò il regime della Germania Est
Un’altra figura chiave tra i Giusti dello sport è Harry Seidel, ciclista della Germania Est che non si piegò mai alla propaganda politica del suo Paese. Seidel si oppose con fermezza all’uso di anabolizzanti e, dopo la costruzione del muro di Berlino nel 1961, aiutò numerose persone a scappare dalla DDR, mettendo a rischio la propria vita. Questo atto di resistenza gli costò una condanna all’ergastolo, ma il suo impegno per la libertà non vacillò mai. Dopo quattro anni di prigionia, Seidel fu liberato grazie a un accordo tra le due Germanie. La sua storia è un esempio straordinario di come lo sport possa essere un veicolo di giustizia e libertà.
Dana ed Emil Zátopek: il prezzo della libertà nella Primavera di Praga
Infine, verranno ricordati anche gli atleti cecoslovacchi Dana ed Emil Zátopek, entrambi medagliati alle Olimpiadi di Helsinki del 1952. Emil Zátopek vinse l’oro nei cinquemila metri, diecimila metri e nella maratona, mentre Dana si affermò nel lancio del giavellotto. La loro carriera sportiva non si limitò ai successi sul campo: durante la Primavera di Praga del 1968, si schierarono apertamente contro l’occupazione sovietica, un gesto che pagarono a caro prezzo. Nonostante le ritorsioni, continuarono a lottare per i loro ideali, dimostrando come lo sport possa essere un potente mezzo per difendere la libertà e l’inclusione.
Il ruolo dello sport nella società e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026
L’impegno per onorare i Giusti dello sport nel 2025 si inserisce in un più ampio contesto di riflessione sul ruolo sociale e educativo dello sport, specialmente in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026. Come ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: «Lo sport è fondamentale nella formazione personale e comunitaria degli individui, e gli insegnamenti che lascia a chi lo pratica o lo segue sono inestimabili». Gli atleti celebrati al Monte Stella rappresentano non solo figure storiche, ma anche modelli di ispirazione per le generazioni future. Le loro storie sono un invito a promuovere valori come la solidarietà, l’inclusione e la libertà attraverso il mondo dello sport.
Un tifo positivo: la lezione dei Giusti dello sport
Il presidente della Fondazione Gariwo, Gabriele Nissim, ha sottolineato l’importanza di promuovere un “tifo positivo” negli stadi, ispirato agli esempi dei Giusti dello sport. «Onoriamo questi eroi perché il loro esempio può essere una barriera contro l’odio» ha dichiarato Nissim. Le loro vite dimostrano come lo sport possa essere non solo competizione, ma anche un mezzo per unire e migliorare la società. In un periodo storico in cui lo sport è spesso associato a episodi di violenza o tensioni politiche, i Giusti dello sport ci ricordano che esso può anche essere un potente strumento di pace.
Conclusione
La cerimonia di onorificazione dei Giusti dello sport al Giardino dei Giusti di Milano rappresenta un momento fondamentale di riflessione e celebrazione dei valori umani. Le storie di Khalida Popal, Bronisław Czech, Antonio Maglio, Harry Seidel e i coniugi Zátopek sono esempi tangibili di come lo sport possa essere una forza per il bene. Il loro impegno verso la giustizia e la libertà risuonerà nelle generazioni future, ispirando atleti e non solo a perseguire sempre il bene comune, anche di fronte alle sfide più difficili.