In occasione della presentazione del suo libro «Un legame mondiale» presso l’IIS Lagrange di Milano, Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter e attuale vicepresidente del club, ha condiviso riflessioni profonde sul calcio moderno, il ruolo del capitano e l’introduzione della tecnologia nel mondo del pallone.
Il ruolo del capitano secondo Zanetti
Zanetti ha esordito delineando la figura del capitano ideale:
«Deve essere un esempio. Deve parlare poco e fare tanti fatti. Deve parlare quando è importante intervenire e deve dimostrare la linea da seguire. Devi essere sempre una risorsa per i compagni in ogni momento, quando va bene e quando va male».
Parole che riflettono la sua carriera, caratterizzata da dedizione e leadership silenziosa.
Ricordi indelebili: l’ultima partita a San Siro
Tra i momenti più emozionanti della sua carriera, Zanetti ha menzionato l’addio al calcio giocato:
«La mia ultima partita è l’emozione più grande. Un San Siro strapieno per salutarmi, durante e dopo la partita mi è passato per la mente e per il cuore tutto quello che ho dato all’Inter e che l’Inter mi ha dato. Rimarrà sempre un legame molto grande».
Un legame che va oltre il campo, consolidato da anni di successi e sacrifici.
Il VAR: uno strumento utile, ma dipende dall’uso
Sul tema dell’introduzione della tecnologia nel calcio, Zanetti ha espresso una posizione equilibrata:
«Il VAR aiuta, ma bisogna vedere come viene utilizzato e interpretato, ma è uno strumento che può aiutare gli arbitri a migliorare».
Sottolineando l’importanza dell’interpretazione umana, ha evidenziato come la tecnologia debba essere un supporto e non un sostituto del giudizio arbitrale.
La sfida contro il Barcellona del 2010
Parlando delle squadre più forti affrontate, Zanetti ha ricordato il Barcellona:
«Il Barcellona che abbiamo battuto in semifinale di Champions nel 2010 è stata la squadra più forte mai affrontata. Aveva un grandissimo allenatore, tanti campioni, era difficile da battere».
Un riconoscimento alla qualità degli avversari e alla storica impresa dell’Inter.
Valori e scelte di carriera
Zanetti ha ribadito l’importanza dei valori nel calcio:
«Mi auguro che siano ancora vivi nel calcio. Non ho mai messo i soldi davanti, ho sempre cercato di interpretare il ruolo da calciatore dando tutto. Questo mi veniva riconosciuto ma non ho mai pensato ai soldi e non ci penso mai. C’è stata la possibilità di andare altrove e sono rimasto qui per l’amore che avevo per l’Inter. Ero quasi del Real Madrid, mancava solo la firma ma poi uno mette sulla bilancia cose che sono molto più importanti».
Parole che testimoniano la sua lealtà e dedizione.
Il consiglio ai giovani: non smettere mai di sognare
Rivolgendosi ai giovani, Zanetti ha lanciato un messaggio di speranza:
«Il messaggio è che non bisogna smettere mai di sognare. Ognuno deve insistere e deve credere nelle sue potenzialità».
Un incoraggiamento a perseguire i propri obiettivi con determinazione.
L’acquisto di Lautaro Martinez: una scommessa vincente
Infine, Zanetti ha raccontato un aneddoto sull’acquisto di Lautaro Martinez:
«Sentii una sua intervista dopo aver fatto una tripletta e lui diceva che anche con i tre gol fatti non era contento della sua prestazione. Capii che poteva essere un giocatore giusto per l’Inter. Quando prendi un giovane devi pensare a cosa ti può dare nel tempo».
Una scelta che si è rivelata fondamentale per il futuro del club.
Conclusione
Le parole di Javier Zanetti offrono una prospettiva autentica sul calcio, evidenziando l’importanza dei valori, della dedizione e dell’interpretazione umana, sia in campo che fuori. La sua esperienza rappresenta un faro per le nuove generazioni e un esempio di come il calcio possa essere vissuto con passione e integrità.