
Milan Crisi 2025
Il sogno del Milan Champions League si fa sempre più distante. La sconfitta contro il Bologna per 2-1 ha complicato ulteriormente la corsa dei rossoneri verso un piazzamento tra le prime quattro della Serie A. Nonostante l’iniziale vantaggio firmato da Rafael Leão, la squadra di Sérgio Conceição è crollata sotto i colpi di Santiago Castro e Dan Ndoye, confermando ancora una volta la fragilità di un progetto tecnico che sembra ormai giunto al capolinea.
A questo punto, la qualificazione alla Champions League appare un obiettivo irraggiungibile: con 41 punti, il Milan è staccato di otto lunghezze dalla Juventus, attualmente quarta, e la mancanza di continuità nei risultati rende improbabile una rimonta nelle dodici giornate rimanenti.
Conceição a rischio esonero: giorni decisivi per il Milan
Dopo questa ennesima battuta d’arresto, il destino di Sérgio Conceição sembra segnato. Il tecnico portoghese, arrivato a dicembre con la missione di risollevare la squadra, non è riuscito a dare identità e solidità a un Milan che continua a faticare sia in campionato che nelle coppe.
L’eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord ha rappresentato un primo duro colpo, ma è stato il rendimento in Serie A a far precipitare la situazione. Le sconfitte consecutive hanno messo in allarme la dirigenza, che ora sta valutando se proseguire con Conceição fino al termine della stagione o anticipare il cambio in panchina.
Il mercato di gennaio non ha cambiato il volto della squadra
Per provare a raddrizzare la stagione e tenere vivo l’obiettivo Milan Champions League, la società ha investito sul mercato invernale, portando in rossonero nomi di spessore come João Félix, Santiago Giménez, Kyle Walker, Riccardo Sottil e Warren Bondo. Tuttavia, i nuovi acquisti non hanno dato l’impatto sperato.
In particolare, João Félix è diventato l’emblema delle difficoltà della squadra. Sempre titolare dal suo arrivo, non è riuscito a incidere come ci si aspettava, tanto da costringere Conceição a sacrificare Leão o Pulisic per farlo giocare. L’ex Chelsea ha mostrato lampi di talento, ma è mancato nei momenti decisivi, rendendo inefficace la sua presenza in campo.
Anche Giménez, dopo un buon inizio, ha smarrito la brillantezza, mentre Walker e Sottil non hanno ancora trovato la giusta collocazione nel sistema di gioco del Milan. Questi problemi si riflettono su una squadra che fatica a trovare un’identità chiara e continua ad affidarsi più ai colpi dei singoli che a un vero gioco corale.
Errori e nervosismo: il Milan si sta sgretolando
Oltre ai problemi tattici, il Milan sta pagando anche errori individuali pesanti, segno di una squadra che ha perso sicurezza e tranquillità. Dall’espulsione ingenua di Theo Hernandez contro il Feyenoord all’autogol incredibile di Malick Thiaw contro il Torino, fino ai blackout difensivi che hanno portato alla rimonta del Bologna.
Anche lo stesso Sérgio Conceição appare sempre più nervoso. Durante la partita al Dall’Ara, il tecnico portoghese è stato più volte ripreso mentre discuteva animatamente con la panchina e con i giocatori in campo. L’impressione è che il controllo della squadra gli stia sfuggendo di mano e che, senza un’inversione di tendenza immediata, la separazione sia ormai inevitabile.
Champions League lontana, futuro incerto per il Milan
La mancata qualificazione alla Champions League rappresenterebbe un duro colpo per il Milan, non solo dal punto di vista sportivo ma anche economico. Gli introiti derivanti dalla competizione europea sono fondamentali per il club, che rischia di dover rivedere le proprie strategie future se non dovesse raggiungere l’obiettivo.
Per i tifosi, il sogno di vedere il Milan tra le big d’Europa sembra ormai sfumato. Con una classifica che sorride sempre meno ai rossoneri e una squadra che non trova continuità, il rischio è che la stagione si concluda senza alcun traguardo importante. Se la situazione non dovesse cambiare nelle prossime settimane, il cambio in panchina potrebbe diventare realtà ben prima della fine del campionato.