
Agorà di Milano oggi, foto Instagram Milanoinmovimento
L’ex Agorà del ghiaccio di via Ciclamini 23, vicino alla fermata Primaticcio della metropolitana milanese, è stata recentemente occupata da attivisti per ospitare le Utopiadi: un evento di protesta e riflessione critica verso le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Organizzate dal Comitato Insostenibili Olimpiadi (CIO) e da altre realtà cittadine, le Utopiadi puntano i riflettori sull’impatto di grandi eventi sulle risorse della città e sulle strutture pubbliche spesso abbandonate al degrado.
L’occupazione dell’ex Agorà: un simbolo contro il degrado urbano
La scelta di occupare l’ex Agorà, in stato di abbandono da anni, non è casuale. Questo spazio, un tempo sede di eventi sportivi su ghiaccio, è oggi un esempio emblematico di degrado urbano e di abbandono di risorse pubbliche. Con la sua occupazione, il CIO intende lanciare un messaggio di dissenso verso la trasformazione di Milano in una “fabbrica di eventi” a scapito della vivibilità e dei servizi per i cittadini. Il tema centrale della protesta riguarda la necessità di ripensare l’uso degli spazi pubblici, rendendoli accessibili e funzionali alla comunità, anziché orientati esclusivamente ai grandi eventi temporanei.
Le Utopiadi: tre giorni di sport, dibattiti e riflessioni
L’inizio delle Utopiadi è previsto per oggi alle 18:00, con un incontro aperto a tutta la cittadinanza. In questo spazio di riflessione e confronto, i partecipanti saranno invitati a discutere l’impatto delle Olimpiadi 2026 e a immaginare un modello di sviluppo urbano più sostenibile e inclusivo.
Il programma delle Utopiadi prevede tre giorni di incontri, eventi sportivi popolari e mobilitazione sociale. Attraverso questa iniziativa, il Comitato Insostenibili Olimpiadi intende stimolare un dibattito sulla sostenibilità delle grandi manifestazioni, puntando l’attenzione sugli alti costi che queste comportano in termini di risorse e di impatto ambientale.
L’eredità di Expo e i timori per le Olimpiadi 2026
Il ricordo dell’Expo 2015, che ha lasciato un’impronta significativa sulla trasformazione urbanistica e sociale della città, è ancora presente tra i cittadini milanesi. Molti temono che anche le Olimpiadi possano ripercorrere lo stesso schema, lasciando strutture inutilizzate e spese elevatissime a carico della comunità. Le Utopiadi si inseriscono proprio in questo contesto critico, invitando la cittadinanza a riflettere sugli investimenti e sulle politiche di sviluppo che prediligono i grandi eventi internazionali rispetto alla cura della città e delle sue aree periferiche.

Una manifestazione di protesta e solidarietà
Tra le iniziative delle Utopiadi è previsto un corteo di protesta che, il 26 ottobre, partirà dall’ex Agorà per raggiungere la sede della Regione Lombardia, uno dei principali attori coinvolti nella gestione delle Olimpiadi. «Invitiamo tutte le realtà e i comitati per il diritto all’abitare, le reti contro il consumo di suolo, i collettivi studenteschi e le reti dello sport popolare a partecipare alle Utopiadi», ha dichiarato il CIO. La manifestazione attraverserà il quartiere Isola-Garibaldi, simbolo della gentrificazione, per sensibilizzare sui rischi legati alla speculazione e alla privatizzazione degli spazi pubblici.
Un’alternativa sostenibile per Milano
Il Comitato Insostenibili Olimpiadi richiama l’attenzione sulla necessità di modelli alternativi di sviluppo urbano. Con le Utopiadi, l’organizzazione vuole porre l’accento sull’importanza di rendere accessibili a tutti gli spazi pubblici e di trasformare Milano in una città a misura d’uomo, lontana da logiche di business e gentrificazione.
Per ulteriori dettagli sugli eventi delle Utopiadi e sugli orari delle attività, è possibile visitare il profilo Instagram ufficiale del Comitato Insostenibili Olimpiadi.

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