Olimpia MilanoOlimpia Milano

Quando Trento e Milano si affrontano, non è mai solo una partita. In campo si intrecciano storie, carriere e ricordi condivisi. Quest’anno sono ben quattro gli ex a scendere sul parquet: Shavon Shields, Diego Flaccadori, Andrea Pecchia e – potenzialmente – Denis Badalau. A questi si aggiunge Paolo Galbiati, oggi coach di Trento ma cresciuto cestisticamente proprio nelle giovanili dell’Olimpia. Una sfida che va oltre la tecnica e i sistemi di gioco: è anche un confronto tra legami profondi, percorsi formativi comuni e affetti che riaffiorano quando la posta in palio si alza nei playoff.


Diego Flaccadori, la bandiera ritrovata di Trento

Flaccadori rappresenta un pezzo di storia della Dolomiti Energia Trentino. In due esperienze distinte ha giocato 235 partite in Serie A, segnando 2133 punti. Con Trento ha raggiunto due finali scudetto, anche se non ha preso parte a quella del 2018 contro Milano. Dopo un’esperienza al Bayern Monaco, è tornato per le ultime due stagioni, ricevendo un’accoglienza da eroe al suo ritorno da avversario. Cresciuto a Bergamo, Flaccadori è diventato un simbolo per la società trentina, un giocatore amato dal pubblico e rispettato nello spogliatoio. Oggi affronta la sua ex squadra con occhi diversi ma con motivazioni forti.


Shavon Shields, il talento sbocciato proprio a Trento

Shields è esploso in Italia grazie alla parentesi trentina. Arrivato da Francoforte nel 2016/17 come rookie, venne accolto da coach Buscaglia che lo spostò dal ruolo di ala forte a quello di guardia, un’intuizione che gli cambiò la carriera. Con Trento disputò due finali consecutive, risultando decisivo. In due stagioni firmò 769 punti in 59 partite. Quell’esperienza gli aprì le porte dell’Eurolega e lo portò prima a Vitoria e poi all’Olimpia Milano, dove oggi è uno dei leader. Non ha mai nascosto l’affetto per Trento, che considera il trampolino decisivo del suo percorso professionale.


Paolo Galbiati, dal vivaio Olimpia Milano alla guida di Trento

Paolo Galbiati è uno degli allenatori emergenti del basket italiano, ma il suo cammino parte da lontano, proprio da Milano. Cresciuto nel settore giovanile dell’Olimpia, ha fatto parte dello staff della prima squadra con Jasmin Repesa, vivendo da vicino l’ambiente biancorosso. Il suo momento più alto in quel contesto è stato lo scudetto Under 17 vinto nel 2013, con un giovane Andrea Pecchia tra i protagonisti. Oggi i due si ritrovano insieme a Trento, con ruoli diversi ma con lo stesso spirito combattivo. Per Galbiati, affrontare Milano significa tornare simbolicamente alle origini, ma da rivale.


Andrea Pecchia, un cerchio che si chiude nei playoff

Andrea Pecchia, oggi 27enne, ha mosso i primi passi proprio nell’Olimpia Milano. È stato allenato da Galbiati nei settori giovanili e ha debuttato in Serie A con la maglia biancorossa nella stagione 2014/15, per poi entrare effettivamente in rotazione l’anno seguente. Ora, con la maglia di Trento, affronta il club che lo ha lanciato. Un’occasione speciale che, però, è stata rovinata dall’infortunio al bicipite femorale che lo terrà fuori almeno per l’inizio della serie. Una sfida dal sapore agrodolce, tra ricordi felici e il rammarico per non poter essere protagonista fin da subito.


Denis Badalau, il futuro che passa tra Olimpia Milano e Trento

Denis Badalau rappresenta la nuova generazione cresciuta nell’Olimpia Milano. Classe 2005, il talento rumeno ha vinto con i biancorossi lo scudetto Under 19 e la Next Gen Cup. Da quest’anno è entrato nel roster di Trento, dove ha esordito in prima squadra dopo aver ottenuto la formazione italiana. Il suo percorso è appena iniziato, ma già si inserisce in quella linea continua che collega Milano e Trento. Potrebbe trovare spazio nella serie playoff, portando energia e freschezza. Anche per lui questa sfida ha un valore simbolico: affrontare il suo passato per costruire il futuro.


Olimpia Milano e Trento: un filo rosso tra presente, passato e futuro

La serie playoff tra Trento e Milano non è solo una sfida ad alta intensità tecnica e fisica, ma anche un confronto ricco di intrecci umani e sportivi. Dai veterani come Flaccadori e Shields, che hanno lasciato un segno profondo nelle rispettive ex squadre, ai giovani come Badalau, passando per la storia condivisa tra Galbiati e Pecchia, questa sfida racconta molto più del semplice basket giocato. È il riflesso di un movimento in cui i percorsi si incrociano, si separano e poi, talvolta, si ritrovano. Sul parquet si deciderà chi passerà il turno, ma il legame tra Trento e Milano è destinato a restare.