Alessandro Bega e Fabrizio Ornago, addio al tennis

A livello nazionale, il 2021 del tennis italiano resterà l’anno dell’addio di Paolo Lorenzi, capace di ottenere risultati impensabili solo fino a qualche stagione prima. Stringendo il campo alla Lombardia, invece, la stagione appena conclusa è stata l’ultima dei milanesi Alessandro Bega e Fabrizio Ornago, i due giocatori lombardi capaci di vincere più titoli nelle ultime stagioni dell’Itf World Tennis Tour. Due ragazzi, classe 1991 il primo e di un anno più giovane il secondo, dalle storie diverse ma dal recente passato piuttosto simile, che hanno detto basta a sette giorni di distanza l’uno dall’altro, salutando a testa alta.

Alessandro Bega

Il primo ad annunciare l’addio al tennis professionistico è stato Alessandro Bega, il cui nome è noto agli appassionati da almeno una dozzina d’anni, da quando sotto la guida di Laura Golarsa arrivava al numero 54 della classifica mondiale juniores, ed era una delle più grandi promesse del nostro tennis. Da professionista non ha saputo fare altrettanto, passando la gran parte della carriera a livello Futures, ma può essere fiero del suo best ranking da numero 259 e dei 17 titoli conquistati in singolare (più un’altra decina in doppio), in un lunghissimo peregrinare in giro per il mondo. In quindici anni di tennis internazionale, il milanese ha giocato oltre 350 tornei in sessanta (!) nazioni diverse di tutti i cinque continenti: dalla Nuova Zelanda all’Africa, il Sudamerica, il Medio Oriente e tante altre zone apparentemente fuori dalla geografia del tennis mondiale. Esperienze di vita che l’hanno fatto crescere come uomo, oltre a regalargli varie soddisfazioni da giocatore di tennis. La più importante è arrivata da Washington, dove nel 2017 Bega si è qualificato per l’ATP 500, mentre l’amarezza più grande riguarda i tornei del Grande Slam, assaggiati da juniores ma rimasti a un passo da professionista. Gli sarebbe bastato salire ancora un po’ in classifica per entrare nelle qualificazioni, invece non ce l’ha fatta e si è dovuto accontentare, ma di rimpianti nel post-carriera se ne porterà davvero pochi.

Fabrizio Ornago

Ben diverso il percorso iniziale di Ornago, che invece nel tennis professionistico ci è arrivato solo nel 2016, a 24 anni. Prima il tennista di Gorgonzola si è dedicato agli studi, e solo dopo la laurea in fisioterapia (all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) ha deciso di provare a fare il tennista di professione. Tardi? Altroché: il milanese ha dimostrato in fretta di essere ancora pienamente in tempo per ottenere ottimi risultati, riuscendo a salire fino al numero 355 del ranking ATP, anche grazie a sei titoli ITF in singolare vinti fra Bosnia, Uganda, Tunisia, Egitto e Bulgaria. Il suo 2021 era iniziato alla grande: è stato il primo italiano a vincere un titolo professionistico, al Cairo, e sentiva di essere finalmente pronto per il salto nei tornei Challenger, dopo cinque anni di gavetta nella categoria inferiore. Ma a rovinargli completamente i piani ci ha pensato un infortunio all’anca, accusato a marzo, che l’ha obbligato a parecchi mesi di stop. Un disastro per la sua attività, ma un’occasione per riflettere sul suo presente e il suo futuro. Ha ripreso ad agosto giocando un paio di tornei, poi si è fermato di nuovo e ha deciso che sarebbe stato per sempre.

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