Un pomeriggio esclusivo al Grand Hotel et de Milan ha celebrato i protagonisti del Made in Italy con un evento di alto profilo. Domenica 24 novembre, nell’elegante cornice della Sala Puccini, giornalisti, imprenditori, appassionati d’arte e di lirica si sono riuniti per l’ultima tappa di Galleria&Friends, una rete delle Antiche Botteghe di Milano e della Lombardia ideata da Elisabetta Invernici e Alberto Oliva. L’incontro, dedicato a Giacomo Puccini nel centenario della sua scomparsa (29 novembre 1924), ha offerto uno spaccato sulla figura del Maestro come simbolo dell’italianità nel mondo.
Dopo aver esplorato in precedenti appuntamenti i molteplici aspetti della vita e dell’opera di Puccini – dalla musica ai libretti, dalla moda ai luoghi del cuore – l’evento conclusivo ha messo in luce il suo ruolo pionieristico come ambasciatore del Made in Italy. Puccini, infatti, non fu solo un geniale compositore, ma anche un abile comunicatore e imprenditore di sé stesso. Grazie alla collaborazione con l’editore Ricordi, il Maestro organizzava tournée internazionali, partecipava alle Prime nei più prestigiosi teatri, come il Metropolitan di New York, e lanciava i primi gadget promozionali: cartoline autografate, piatti in porcellana, foulard in seta e persino poster. Inoltre, fu tra i primi a sfruttare le innovazioni dell’industria musicale, come la pubblicazione dei dischi a 78 giri, trasformandosi in un autentico brand.
Questa strategia di autopromozione ha rappresentato un modello per il mondo imprenditoriale italiano, particolarmente apprezzato negli Stati Uniti. Flavio Mazzolatti, Presidente del Club degli Amici del Made in Italy, ha condiviso testimonianze di istituzioni e imprenditori che continuano a trarre ispirazione dall’eredità di Puccini. Tra gli interventi di rilievo, quello di Angelo Agresta, Rettore del Liceo Paritario Labor, che ha presentato il primo Liceo del Made in Italy di Milano e provincia.
Il momento clou della serata è stato la presentazione di una lettera originale e inedita di Giacomo Puccini, datata 8 gennaio 1908, indirizzata al Barone Giuseppe Weil Weiss. La lettera, custodita da generazioni dalla famiglia di Beppe Mainoli e Antonio Faravelli, testimonia il legame tra Puccini e l’Oltrepò Pavese, territorio noto per i suoi vini e la sua ospitalità. Santino Mainoli, antenato dei due relatori, intratteneva rapporti di amicizia con il bisnonno di Faravelli e con il Barone Weil Weiss, proprietario di una vasta tenuta in Lomellina.
Puccini, amante della caccia e del buon vino, era particolarmente attratto dal Bonarda prodotto con uva Croatina e dai frizzanti Pinot della Valle Versa. La lettera racconta il desiderio del compositore di unirsi a una “famosa cacciata” in compagnia dei suoi amici, proseguendo una tradizione di convivialità e scambio che dal 1895 giunge fino ai giorni nostri, intrecciando storia, cultura e passione per il Made in Italy.
Questo evento ha celebrato non solo l’eredità artistica di Puccini, ma anche il suo spirito imprenditoriale, che continua a ispirare il mondo contemporaneo.