
Pink Motor Day 2025
Il Pink Motor Day 2025 porta l’attenzione su parità di genere e diversity & inclusion
L’industria automotive rimane un settore ancora poco attrattivo per le donne, frenato da difficoltà legate alla conciliazione vita-lavoro, limitate opportunità di carriera e pregiudizi di genere. Tuttavia, qualcosa sta cambiando grazie a iniziative mirate a favorire l’inclusione. A fare il punto sulla situazione è stato il Pink Motor Day 2025, evento che si è svolto a Milano riunendo manager, imprenditrici e giornaliste per analizzare il ruolo femminile nel mondo dell’auto e il livello di inclusione lavorativa nelle aziende.
Dai dati presentati durante l’incontro emerge chiaramente un trend contrastante: se da un lato le donne percepiscono ancora il settore come poco accogliente, dall’altro si registra un crescente impegno delle aziende nell’abbattere le barriere di genere.
Il gender gap nell’industria automotive
Secondo un’indagine internazionale condotta in 11 Paesi, tra cui l’Italia, solo il 7,7% delle donne considera l’industria automobilistica un buon settore in cui lavorare, un dato inferiore di tre punti percentuali rispetto alla media generale.
Le principali criticità evidenziate dalle lavoratrici riguardano:
- Difficoltà nella conciliazione vita-lavoro (45%)
- Elevata competizione e pressione professionale (44,7%)
- Scarse opportunità di crescita (42,9%)
- Retribuzioni inferiori rispetto ad altri comparti (41,7%)
A ciò si aggiunge la percezione di una visibilità ridotta per le donne in ruoli di leadership: il 48% delle intervistate ritiene che la mancanza di modelli femminili di riferimento rafforzi gli stereotipi esistenti.
Nonostante questi ostacoli, il 52% delle donne che già operano nel settore lo considera stimolante e l’82% riconosce che la propria azienda ha avviato azioni concrete per favorire la parità di genere.
Le aziende rispondono: iniziative per una maggiore inclusione
Durante il Pink Motor Day 2025, diverse manager e imprenditrici hanno sottolineato come le aziende più innovative stiano investendo in programmi di inclusione per attirare e valorizzare i talenti femminili.
Le strategie adottate includono:
- Percorsi di mentorship per promuovere la crescita professionale
- Politiche di flessibilità lavorativa per migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro
- Maggiore attenzione alla parità retributiva
- Adozione di codici etici aziendali contro le discriminazioni di genere
Secondo Cristina Reduzzi, Division Manager Manifacturing & Industry 4.0 di Gi Group, il settore automobilistico può diventare più attrattivo per le donne investendo in formazione continua, valorizzando il work-life balance e riducendo il divario salariale.
Categorie protette: il problema dell’inclusione lavorativa
Il tema dell’inclusione non riguarda solo la parità di genere. Durante il convegno si è discusso anche della difficoltà di accesso al lavoro per le categorie protette.
In Italia, molte aziende preferiscono pagare sanzioni piuttosto che assumere persone con disabilità, nonostante gli obblighi di legge. Secondo la UIL Milano e Lombardia, nella sola regione mancano all’appello oltre 16.000 lavoratori con disabilità, posti di lavoro che rimangono vacanti perché le aziende non rispettano le quote previste dalla normativa.
Esempi virtuosi di inclusione lavorativa
Un esempio concreto di come l’inclusione possa tradursi in opportunità reali è PizzAut, il ristorante gestito da giovani autistici, fondato dall’educatore Nico Acampora. L’iniziativa dimostra come dare accesso al lavoro a persone con disabilità non sia solo un atto di responsabilità sociale, ma anche un investimento nella qualità aziendale e nell’innovazione.
A confermare l’importanza di politiche inclusive è anche Melissa Crespi, del Centro Studi Valore D:
«L’inclusione non è solo un concetto astratto, ma la chiave per liberare il potenziale di ogni individuo. Le aziende che investono in equità e diversità registrano un 39% di probabilità in più di superare i propri competitor».
Il futuro dell’automotive è inclusivo?
Il Pink Motor Day 2025 ha evidenziato come il settore automotive debba ancora compiere passi significativi per garantire un ambiente di lavoro più equo e accessibile a tutti.
Le aziende che sapranno investire in pari opportunità, welfare aziendale e politiche di diversity & inclusion saranno quelle capaci di attrarre talenti e competere in un mercato in continua evoluzione. L’inclusione non è solo una questione etica, ma un fattore chiave per la crescita e l’innovazione dell’intero comparto.