Olimpia Milano Ettore MessinaEttore Messina

Dopo una stagione fallimentare, il coach conferma la sua volontà di proseguire alla guida dell’EA7: «Ci sono basi da cui ripartire».

Una stagione senza trofei per l’Olimpia Milano

La stagione 2024/2025 dell’Olimpia Milano si è chiusa con un bilancio amaramente deficitario. Dopo aver mancato l’accesso ai playoff di Eurolega e aver perso la semifinale scudetto contro la Virtus Bologna in quattro gare, la squadra meneghina archivia l’annata con zero titoli all’attivo. Un risultato impietoso per un club che, nei piani di inizio stagione, puntava almeno a confermare la supremazia in Italia e a tornare protagonista in Europa.

Ma nonostante il flop, Ettore Messina non intende abbandonare la nave. L’allenatore, presidente e plenipotenziario dell’area tecnica, ha confermato pubblicamente la volontà di restare al timone del progetto.

Messina: «Io ci sono, ma dipende dalla società»

Nel post partita della gara che ha sancito l’eliminazione dai playoff per mano della Virtus, Ettore Messina ha dichiarato senza giri di parole: «Per quello che mi riguarda, sì, riparto da me stesso. Se il signor Armani e Dell’Orco vogliono altro, lo diranno. Noi cerchiamo di fare il meglio possibile».

Il coach ha poi aggiunto: «Ci sono cose da cui ripartire. Abbiamo avuto buone stagioni e altre meno buone. Tre scudetti consecutivi non sono un caso. Quest’anno abbiamo fatto due finali, e purtroppo non siamo arrivati in fondo. Non abbiamo centrato i playoff di Eurolega, ma con 17 vittorie. Non era mai successo che con quel numero di successi si restasse fuori.»

La delusione europea pesa, ma la base resta solida

È proprio l’esclusione dalla fase finale dell’Eurolega, nonostante un bottino di 17 vittorie, a pesare maggiormente sul giudizio complessivo della stagione. In un formato particolarmente competitivo, l’Olimpia si è trovata beffata dalla differenza canestri e da qualche scivolone di troppo in gare chiave.

Ciononostante, Messina invita a non gettare tutto alle ortiche: «Ci sarà il recupero di Nebo, ci saranno tante valutazioni da fare. La squadra verrà preparata e costruita per quanto sarà possibile fare.»

Tra continuità e rinnovamento: le sfide dell’estate

L’Olimpia Milano si prepara dunque a un’estate caldissima. Se l’intenzione del coach è continuare con lo stesso staff tecnico, è verosimile che sul fronte roster ci siano diversi movimenti. Alcuni giocatori chiave, che non hanno reso come atteso, potrebbero essere messi sul mercato. Altri, come Napier, Shields e Mirotic, dovranno decidere se continuare a sposare il progetto biancorosso o cercare nuove opportunità.

Le attenzioni si concentreranno anche sul reparto lunghi, uno dei più criticati della stagione, e sul ritorno in piena forma di Nebo, considerato fondamentale per il sistema difensivo della squadra.

Il ruolo della dirigenza: Armani e Dell’Orco al bivio

La permanenza di Messina, seppur da lui auspicata, non è scontata. Il patron Giorgio Armani e il dirigente Livio Proli Dell’Orco saranno chiamati a riflettere sul bilancio tecnico ed economico della stagione appena conclusa. Se da un lato c’è fiducia nella visione del coach, dall’altro potrebbe farsi strada la tentazione di una rifondazione più profonda.

Non va dimenticato che Messina ricopre un doppio ruolo: allenatore e presidente esecutivo del club. Un’unicità nel panorama cestistico europeo che, se da un lato ha garantito stabilità negli ultimi anni, dall’altro accresce il peso delle responsabilità in momenti come questo.

Una Milano a due velocità: il contrasto con la Virtus

Il confronto con la Virtus Bologna è stato impietoso. Se da un lato Milano ha alternato prestazioni altalenanti, la squadra di Luca Banchi ha mostrato compattezza, equilibrio e determinazione. L’eliminazione in semifinale, con una sola vittoria all’attivo per l’Olimpia, ha messo a nudo i limiti strutturali e mentali del gruppo milanese, apparso a tratti sfiduciato e incapace di reagire nei momenti cruciali.

Cosa aspettarsi per il futuro

Confermata la volontà di restare in panchina, Ettore Messina avrà ora l’onere di costruire un nuovo ciclo. Serve chiarezza sulla direzione tecnica, maggiore incisività sul mercato e soprattutto una strategia per riavvicinare il pubblico, deluso da una stagione priva di acuti.

Le basi non mancano: l’esperienza, il budget, l’appeal del brand Olimpia. Ma servirà un cambio di passo netto per evitare che i prossimi mesi si trasformino in un lento declino.

Il messaggio di Messina è chiaro: la volontà di restare c’è, ma non sarà una replica della stagione appena trascorsa. E se la società lo confermerà, toccherà al coach dare nuovo impulso al progetto.